Biometano ottimo carburante alternativo per ridurre le emissioni
Rispetto ai combustibili fossili, il biometano è considerato più sostenibile poiché deriva da fonti rinnovabili e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra. Federmetano richiede il riconoscimento del biometano come “zero carbon” per i trasporti.
Il biometano offre vantaggi significativi per una mobilità sostenibile, tra cui una riduzione delle emissioni che può arrivare fino al 100% rispetto ai combustibili fossili e persino valori negativi.
Il biometano è un gas naturale rinnovabile prodotto attraverso la purificazione del biogas, un gas generato dalla decomposizione anaerobica di materiali organici come rifiuti agricoli, rifiuti organici urbani o fanghi di depurazione. Dopo la purificazione, il biometano può essere utilizzato come combustibile per veicoli, per la produzione di energia elettrica o per il riscaldamento, proprio come il gas naturale tradizionale. Ecco i principali passaggi della sua produzione:
- Produzione del biogas: il biogas è generato dalla fermentazione anaerobica di materiale organico in assenza di ossigeno.
- Purificazione: il biogas grezzo contiene CO₂, metano e altre impurità. Attraverso un processo di purificazione, vengono eliminate le impurità e si ottiene un gas composto prevalentemente da metano (oltre il 95%).
- Utilizzo: il biometano può essere immesso nelle reti di distribuzione del gas o utilizzato come carburante per veicoli a metano.
Rispetto ai combustibili fossili, il biometano è considerato più sostenibile poiché deriva da fonti rinnovabili e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Auto che possono utilizzare il biometano
Il biometano può essere utilizzato come carburante per veicoli a metano, sia CNG (gas naturale compresso) che GNL (gas naturale liquefatto), senza necessitare di modifiche ai motori o alle infrastrutture esistenti. Questo lo rende adatto per la mobilità privata, il trasporto merci e il trasporto pubblico, riducendo i costi di transizione e preservando l’occupazione nel settore.
Nel 2023, il biometano ha raggiunto un tasso di sostituzione del 50-60% del GNC/GNL fossile, con l’obiettivo di sostituire completamente il gas naturale di origine fossile entro i prossimi anni. In Italia, ci sono circa 1.592 stazioni di rifornimento GNC (67 su autostrada), 167 punti vendita di GNL e 94 con self service, con un parco veicoli di 1,061 milioni a gas naturale (2%).
Tuttavia, l’aumento dei costi del gas naturale nel 2022 ha rallentato il settore, con una diminuzione significativa delle immatricolazioni annuali di autovetture e veicoli commerciali leggeri.
Biometano in Italia
Lo studio ha delineato una crescita significativa nel settore del biometano in Italia. Nel 2022, la produzione di biometano per i trasporti è stata di 232 milioni di metri cubi, rappresentando il 5% della produzione totale dell’UE e il 7% della produzione nazionale di gas naturale. Il numero di impianti è aumentato notevolmente, passando da 7 nel 2017 a 114 a metà 2024, con ulteriori 210 impianti in attesa di allacciamento alla rete gas.
La FORSU (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani) ha contribuito per il 72% alla produzione di biometano nel 2022, seguita da scarti agricoli e dell’industria agroalimentare (13%), deiezioni animali e fanghi di depurazione (9%), e altri rifiuti organici (6%).
Il biometano è al centro delle politiche europee e nazionali per la transizione energetica, con obiettivi di produzione decuplicata entro il 2030. La risorsa è vista come cruciale per garantire la domanda di mobilità durante la transizione verso tecnologie a basse e zero emissioni. Questi punti sono emersi dallo studio “Le molteplici valenze del biometano per una mobilità sostenibile” della RIE (Ricerche Industriali Energetiche), presentato al convegno “Biometano per la mobilità sostenibile” a Roma il 18 settembre, organizzato da Federmetano e sostenuto da Consorzio CEM ed Ecomotive Solutions.
Biometano per ridurre le emissioni, le richieste di Federmetano
Lo studio RIE (Ricerche Industriali Energetiche) sottolinea che per sfruttare appieno il potenziale del biometano in Italia è necessario superare le barriere normative europee, pianificare meglio impianti e infrastrutture, migliorare l’upgrading del biogas e creare un quadro di sostegno equilibrato.
Il biometano può offrire un immediato contributo alla transizione energetica, specialmente nella mobilità, permettendo la trasformazione di veicoli benzina, diesel o ibridi a biometano con incentivi statali e utilizzando la rete di distribuzione esistente.
Federmetano propone misure per favorire l’uso del biometano, tra cui l’equiparazione dei veicoli a biometano ai veicoli elettrici, accesso alle ZTL, agevolazioni sui canoni di sosta, esenzione della tassa automobilistica e incentivi per la trasformazione dei veicoli. L’associazione chiede anche il monitoraggio dei meccanismi europei che potrebbero penalizzare il biometano e sostiene la necessità di sostenere la filiera del metano, che impiega circa 20.000 persone.
Le proposte includono l’azzeramento dell’accisa per bioGNC e bioGNL, credito d’imposta per l’acquisto di bioGNC e GNL/bioGNL, ampliamento della rete distributiva e semplificazione delle procedure per l’accesso agli incentivi.
Relatori convegno Federmetano
Il convegno organizzato da Federmetano, moderato da Massimo De Donato e concluso da Dante Natali, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali.
Dopo i saluti di Angelo Sticchi Damiani (presidente ACI), sono intervenuti Giovanni Perrella (Comitato Tecnico Consultivo Biocarburanti), Paolo Arrigoni (GSE), Andrea Ricci (Snam Greenture), Marco Mele (S.F.B.M.), e Gian Paolo Repetto (RIE), che ha illustrato lo studio. Un videomessaggio di Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente) e l’intervento di Massimo Bitonci (Sottosegretario al Ministero delle Imprese) hanno completato i lavori, con la partecipazione anche dell’Eurodeputato Stefano Cavedagna.
Durante l’evento sono state esposte due Fiat Panda Hybrid trasformate a biometano, parte di una flotta di 11 veicoli convertiti in collaborazione con Ecomotive Solutions, che saranno utilizzati per test di efficienza e consumo nelle strade italiane.
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