Automotive Italiano alla svolta: elettrificazione, incertezze di Mercato e il Ruolo Cruciale dei Dealer
Intervista a Dromo Faffa, CEO di Methodos Consulting, che analizza l'incertezza del mercato automotive tra elettrificazione e sfide future, proponendo strategie per affrontare il cambiamento nel settore.

Il settore automotive italiano è attraversato da una tempesta di cambiamenti: la spinta inarrestabile verso l’elettrificazione si scontra con un mercato incerto e un consumatore che fatica ad adattarsi. In questo scenario complesso, il ruolo dei dealer, vero e proprio punto di riferimento per clienti e marchi automobilistici sul territorio, è cruciale, ma anche sempre più sfidante. NewsAuto ha incontrato Dromo Faffa, CEO di Methodos Consulting, società di consulenza da 30 anni al fianco dell’industria automotive, per fare il punto della situazione e delineare le strategie per affrontare il futuro.
Mercato Dealer Italiano: un quadro in chiaroscuro
Il 2024 è stato un anno di sfide per il mercato automotive italiano. “Abbiamo assistito a una leggera flessione delle immatricolazioni a livello nazionale,” conferma Faffa. In particolare, si è registrato un rallentamento dell’interesse per i veicoli elettrici a favore delle ibride, e una maggiore concorrenza tra i marchi. Diversi fattori hanno contribuito a questa tendenza: l’aumento dei costi dei veicoli, la diminuzione del potere d’acquisto dei ceti medi, e l’incremento del costo del denaro e dei finanziamenti.
Ma a preoccupare maggiormente è la redditività dei concessionari. “Il 2024 ha rappresentato un anno di brusca frenata,” avverte Faffa. “Le proiezioni indicano una flessione delle marginalità delle reti di vendita, con una riduzione del primo margine stimata dal 13,4% al 12,5% circa. La contrazione dei volumi di vendita ha determinato un aumento dell’incidenza dei costi, e il margine commerciale ha subito una perdita significativa. Solo l’area assistenziale ha mostrato una crescita. Gli oneri finanziari sono aumentati, e il Risultato ante imposte (Rai) è diminuito, con le reti premium che hanno sofferto maggiormente. “In sintesi,” conclude Faffa, “il 2024 ha segnato un ritorno ai livelli economici ante pandemia per il mercato distributivo, dopo un triennio di massimizzazione dei profitti”.
Ruolo del MIMIT e le sfide per il settore
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha delineato diverse iniziative per il settore automotive, con l’obiettivo di rilanciare l’auto italiana e sostenere l’intera filiera. Tra le misure più importanti, la revisione del Green Deal a livello europeo, lo stanziamento di 2,5 miliardi di euro per la riconversione e riqualificazione della componentistica, e interventi mirati sulla domanda (non auto), con un focus su infrastrutture di ricarica e noleggio sociale.
Tuttavia, Dromo Faffa invita a una riflessione critica: “Se da un lato gli investimenti nella riconversione della componentistica rappresentano un passo importante, è necessario chiedersi se le misure affrontino adeguatamente le criticità che affliggono i dealer e il mercato nel suo complesso”. I dealer si trovano a fronteggiare le sfide immediate legate alla transizione verso l’elettrico, che il mercato stenta ad assorbire. “La mancanza di un piano di incentivi alla domanda realmente efficace a livello nazionale rischia di penalizzare fortemente le vendite e di generare ulteriore incertezza nel settore,” avverte Faffa.
“È fondamentale che gli interventi per stimolare la domanda si traducano in misure concrete e rapide,” sottolinea Faffa, “come un potenziamento dell’Ecobonus o altre forme di sostegno all’acquisto, che tengano conto delle diverse fasce di reddito e delle specifiche esigenze di mobilità”. Inoltre, il tema della fiscalità e degli investimenti in infrastrutture di ricarica capillari ed efficienti sono cruciali per il futuro del settore.

Il settore automotive italiano è ad un bivio. Le sfide sono molteplici, ma le opportunità non mancano. “È necessaria un’azione più incisiva e mirata a sostegno della domanda e della rete di distribuzione,” conclude Dromo Faffa, “per evitare che il mercato automotive italiano rimanga paralizzato nell’attesa di un cambiamento che stenta a concretizzarsi. Methodos Consulting si propone come partner affidabile per i dealer che vogliono affrontare questo cambiamento con successo, offrendo consulenza strategica, strumenti innovativi e competenze all’avanguardia“.
Voi di Methodos Consulting cosa fate di concreto per affiancare i dealer?
“Methodos Consulting nasce per supportare i dealer in un contesto di continua evoluzione,” spiega Dromo Faffa. “Siamo la prima società italiana focalizzata esclusivamente sulla consulenza per il settore automotive. Fondata nel 1995, affianchiamo le reti di vendita nell’adeguamento ai cambiamenti distributivi attraverso strumenti aziendali all’avanguardia. La nostra consulenza si fonda su elementi oggettivi,” sottolinea Faffa, “analizziamo annualmente dati, tendenze e marginalità di circa il 10% del mercato italiano”. Questo permette di fornire indicazioni precise e benchmark di riferimento.
“Il nostro approccio è a 360 gradi: partiamo dalla consulenza di gestione, alla formulazione di strategie basate sull’analisi dei dati e lo sviluppo di piattaforme IT, operazioni di M&A, fino al supporto nella ricerca, selezione e formazione del personale per sviluppare competenze tecniche (upskilling) e soft skill, fondamentali per gestire il cambiamento e sfruttare le opportunità del digitale, inclusa l’IA.
Supportiamo la transizione dei modelli di business, l’innovazione e l’efficienza, e consideriamo il benchmark uno strumento chiave per la diagnosi e il miglioramento continuo. Vogliamo essere un partner attivo per i concessionari,” afferma Faffa, “offrendo un valore aggiunto concreto per migliorare i risultati aziendali”. L’esperienza trentennale nel settore fa di Methodos un punto di riferimento per lo sviluppo e la gestione del business dei dealer.
Prospettive per il 2025: tra incertezze e necessità di cambiamento
Cosa riserva il futuro? “Le previsioni per il 2025 sottolineano la necessità di un indispensabile e rapido cambiamento per arginare le perdite di marginalità,” afferma Faffa. Sarà cruciale incrementare i volumi per compensare la riduzione dei margini, e il settore after sales assumerà un ruolo sempre più centrale. “Dobbiamo dimenticare gli anni d’oro e lavorare sui singoli processi di business, adeguandoli alle nuove aspettative dei clienti,” esorta Faffa. Il contesto attuale è caratterizzato da grandi cambiamenti e opportunità, ma anche da forti minacce per chi non saprà adattarsi. “Adeguare i modelli organizzativi e distributivi, investire in formazione e competenze digitali sono passi fondamentali per il futuro del settore,” conclude Faffa.
Leggi anche:
→ Crisi nel settore automotive
→ Lavoro nel settore automotive
→ Cosa ne pensi? Fai un salto sulla discussioni sul FORUM!