Autodromo Morano Po, riapre la pista abbandonata in Piemonte
Il Gruppo Holdim ha acquisito l'area dell'autodromo abbandonato con l'obiettivo di riqualificare la struttura sportiva, in totale stato d’abbandono dal 1980. La storia del circuito e le potenzialità per il Piemonte.
L’autodromo di Morano sul Po, noto anche con il nome di pista di Casale Monferrato per via della sua collocazione nei pressi dell’omonima città del Monferrato, è un circuito automobilistico abbandonato in Piemonte che sarà riqualificato dal Gruppo Holdim di Serralunga di Crea (Alessandria).
Autodromo di Morano sul Po, caratteristiche
L’autodromo di Morano si snoda per 2.460 metri di lunghezza e 11 di larghezza: si trova in prossimità del fiume Po. La pista piemontese veniva percorsa in senso orario ed era composta da 6 curve a destra e 2 a sinistra per un totale di 8 curve. Nonostante il circuito sia denominato “di Morano sul Po”, i lotti terrieri appartengono al comune di Pontestura.
Dopo i dovuti lavori di progettazione e costruzione dell’impianto sportivo realizzati sul finire degli anni ’60 del XX secolo, l’apertura ufficiale del circuito è avvenuta il 19 marzo 1973.
Durante l’inaugurazione il pilota di Formula 1 Arturo Merzario, alla guida di una Ferrari 312 B2, fece segnare il tempo record di 1’01″100 a una velocità media di 144,950 km/h.
Autodromo di Morano sul Po storia
La storia dell’autodromo di Morano sul Po inizia nel 1973. Nei primi anni di attività, sul circuito di Morano furono disputati gran premi validi per la stagione di Formula 3 italiana e la Challenge Ford Escort Mexico; inoltre vi si svolsero altre formule minori dei campionati italiani.
In virtù del trovarsi nella zona settentrionale del Piemonte, al suo interno furono disputati alcuni campionati motoristici della Svizzera (le competizioni sul suolo elvetico erano state bandite nel 1955).
Nel 1974, un anno dopo l’inaugurazione, vi si svolse la miglior stagione della storia del circuito Monferrino, dove affluirono quasi 100.000 spettatori che assistettero a 17 gare di varie categorie.
Questo evento fece da sfondo per un possibile ampliamento dell’autodromo di circa 4 km volto a ospitare gare di maggior rilievo agonistico, ma a causa di altalenanti vicende burocratiche, questo progetto non fu mai realizzato.
Autodromo di Morano sul Po, la crisi e chiusura
L’Autodromo di Morano sul Po iniziò ad affrontare i primi problemi già nel 1975, a causa di forti lamentele della popolazione locale infastidita dai rumori molesti provenienti dal circuito.
Nonostante ciò, le attività dell’autodromo continuarono e quasi un anno dopo i proprietari si resero conto che l’afflusso degli spettatori era quasi dimezzato se paragonato a quello di due anni prima.
Questa concomitanza di fattori, causata sia dalla scarsa presenza degli astanti che dalle denunce sempre più persistenti, mise in ginocchio la dirigenza della pista, che fu costretta a chiudere i battenti nel 1977.
Il 18 agosto dello stesso anno, una ruspa fece irruzione sulla pista demolendo circa 500 metri di asfalto, per impedire una possibile riapertura dell’autodromo e per scoraggiare l’utilizzo del tracciato per le corse clandestine.
Nel 1980 il circuito fu nuovamente asfaltato in previsione di un’ulteriore riapertura programmata per l’anno successivo; inoltre venne aperto un ristorante. A causa della scarsità dei fondi, tuttavia, l’intero progetto andò in fumo.
Autodromo di Morano sul Po riqualificazione
Da allora il circuito versa in condizioni di completo abbandono, con gran parte del manto stradale invaso dalla vegetazione; l’unico modo per accedervi è tramite una strada asfaltata, anch’essa in pessime condizioni.
Alla riqualificazione di questo importante impianto lavorerà la Dimsport del Gruppo Holdim, che ha recentemente acquisito l’area.
Riqualificazione area dell’autodromo Morano Po, polo agricolo e centro di formazione
L’area in cui sorge l’ex autodromo di Morano Po è a pochi chilometri dalla sede di Serralunga di Crea della DIMSPORT, un’azienda italiana di successo.
“L’intenzione è quella di rivitalizzare una risorsa del Monferrato oggi abbandonata con più progetti – dichiara Sara Deregibus di DIMSPORT in occasione dei 30 anni dell’azienda – un polo agricolo con centro di formazione, strutture ricettive e turistiche e, sul tracciato della pista, una proposta di attività complementare al laboratorio di testing qui in sede”.
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