Aumenti prezzi carburanti, petrolio in discesa
I prezzi dei carburanti in Italia hanno raggiunto quotazioni altissime, nonostante il calo del petrolio. Il Codacons denuncia una speculazione ai danni degli italiani
I prezzi dei carburanti, della benzina e del diesel in Italia continuano a crescere ed a raggiungere valori record, nonostante il calo delle quotazioni del greggio. Il petrolio scede ma i carburanti continuano a salire. Sulla scena internazionale pesa infatti la guerra economica tra USA e Cina, con Donald Trump ha imposto dei pesanti dazi verso Oriente e ne minaccia altri ai danni del vicino Messico.
Dunque uno scenario che ha portato le quotazioni del greggio a scendere ed a registrare valori minimi rispetto agli ultimi 6 mesi. L’ultima settimana di maggio infatti il prezzo del petrolio del tipo Brent è stato di 64,70 dollari al barile (-3,20%) mentre il tipo Wti ha avuto una quotazione di 54,90 dollari (-3,5%).
Prezzi dei carburanti in Italia a maggio 2019
Teoricamente una diminuzione delle quotazioni del greggio dovrebbe portare anche ad un calo dei prezzi dei carburanti alla pompa. Ma in pratica non è così. Secondo i dati pubblicati da Quotidiano Energia, comunicati dai gestori all’Osserva prezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è di 1,626 euro/litro (a seconda delle compagnie va da 1,625 a 1,637 euro/litro). Il diesel invece costa mediamente 1,514 euro/litro, segando un’oscillazione da 1,513 a 1,527 euro/litro (no-logo a 1,497).
In modalità servito i dati sono ancora più inquietanti: il prezzo medio della benzina è di 1,760 euro/litro, mentre il diesel costa mediamente in Italia 1,651 euro/litro.
Speculazione prezzi carburanti
Il sospetto di molti automobilisti è che dietro a questa corsa pazza dei prezzi dietro ci sia una forte speculazione. Non a caso gli ultimi maggiori aumenti ci sono stati in prossimità delle vacanze di Pasqua e dei porti del 25 aprile e 1° maggio.
La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è monitorata dal Codacons, che attraverso una nota denuncia la speculazione in atto:“Il rallentamento dell’inflazione è determinato dalla frenata dei prezzi dei carburanti, che a maggio si sono ridimensionati rispetto ai picchi toccati ad aprile – spiega il presidente Carlo Rienzi, presidente del Codacons– Ciò conferma in pieno le denunce del Codacons circa le speculazioni che sono state attuate in occasione dei viaggi degli italiani per i ponti di aprile e le feste di Pasqua: non appena si sono interrotte le partenze, i listini di benzina e gasolio sono tornati a scendere.
Tale “gioco” è costato agli italiani la bellezza di 110 milioni di euro solo per le maggiori spese di rifornimento legate ai ponti di aprile e determinate da rincari speculativi dei listini alla pompa. In ogni caso l’inflazione allo 0,9% si traduce in una maggiore spesa annua pari a +351 euro per una famiglia con due figli (+277 euro la famiglia “tipo”) considerata la spesa annuale ufficiale per consumi stimata dall’Istat”.