Addio al diesel, 700 lavoratori Bosch a rischio licenziamento
Nella fabbrica Bosch di Bari dove si producono pompe per il common rail dei motori diesel, l’azienda tedesca ha annunciato oltre 700 tagli nei prossimi 5 anni.
I lavoratori pagano il conto più salato della guerra della politica contro i motori diesel. Come ampiamente ipotizzato nei mesi scorsi, la transizione energetica forzata verso l’elettrico e lo stop alla vendita di auto termiche dal 2035 si ripercuote sui lavoratori italiani e su quella filiera che con il motore diesel ha prodotto la propria ricchezza.
Parliamo della multinazionale Bosch che nel nostro Paese produce componenti per motori diesel e ha formalizzato la necessità di ridurre di 700 unità nell’arco dei prossimi cinque anni il numero dei lavoratori nel proprio stabilimento di Modugno, nei pressi di Bari. Purtroppo anche Marelli ha dichiarato la necessità di ridurre la propria forza lavoro, stimando un taglio di circa 550 posti di lavoro.
Crisi auto in Italia
L’Italia sta pagando un conto salato e la crisi dell’automotive rischia di spazzare via tanti posti di lavoro. Oltre al Covid l’industria dell’auto italiana, quella che produce soprattutto la componentistica dei motori termici, deve fare i conti con il passaggio senza se e senza ma all’elettrico, auspicato da una politica miope.
Licenziamenti Bosch con l’addio al diesel
A Bari Bosch produce pompe per il sistema common rail dei motori diesel, ideato da Fiat e perfezionato dall’azienda tedesca. La domanda di vetture a gasolio è calata, tanto da mandare in crisi il sito pugliese, dove attualmente lavorano 1.700 addetti.
Di questi oltre 700 nei prossimi 5 anni rischiano di perdere il loro posto di lavoro, con gravi ripercussioni sociali che in troppi sottovalutano. L’intervento dei sindacati è più di facciata che sostanziale. Anche il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l’apertura a breve di un apposito tavolo di confronto con le parti sociali.
Fabbrica Bosch di Bari riconversione
La fabbrica Bosch di Modugno nell’intenzioni dell’azienda non chiuderà, ma sarà profondamente ridimensionata dato che la produzione per l’80% è legata ai motori diesel. Oltre ai tagli, il piano di rilancio prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione del personale.
Anche gli ambienti saranno destinati alle nuove esigenze di mercato. A tal proposito da un po’ a Modugno si producono componenti per e-bike elettriche. La riconversione però salverà solo una parte dei posti di lavoro, con quasi il 50% della forza lavoro che rischia il licenziamento a causa dell’addio al diesel.
Potrebbero interessarti (anzi te li consiglio)
? 60.000 posti di lavoro a rischio licenziamento
? Crisi nel settore automotive
? Lavoro nel settore automotive
→ Cosa ne pensi? Fai un salto sulla discussioni sul FORUM!