Accisa mobile, cos’è
Quando i prezzi dei carburanti aumentano, può essere attivato un sistema che consente di ridurre il carico fiscale al distributore.
Una delle ipotesi in campo per contrastare l’aumento dei prezzi dei carburanti è l’accisa mobile, già prevista nel Decreto Carburanti del governo Meloni, approvato a inizio 2023. Come funziona? Questo sistema comporta che quando i prezzi dei carburanti superano una certa soglia, gli extra incassi dell’IVA vengano utilizzati per ridurre le accise. Tale misura avrebbe un impatto orizzontale su tutti i conducenti di veicoli, indipendentemente dal reddito, compresi lavoratori e studenti pendolari che utilizzano intensamente il loro veicolo.
Accisa mobile
In occasione dell’assemblea nazionale della Faib, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’intenzione del Governo di valutare l’adozione dell’accisa mobile come misura per affrontare l’aumento dei prezzi dei carburanti. Vediamo che cos’è e come funziona.
Accisa mobile che cos’è
Il meccanismo dell’accisa mobile è una disposizione prevista dal Governo Meloni direttamente nel Decreto Carburanti, nell’articolo 2. Questa disposizione ha modificato i commi 290 e 291 dell’articolo 1 della Legge n. 244/07, che era stata introdotta dal Governo Prodi per affrontare gli aumenti dei prezzi del petrolio. L’obiettivo di questo sistema è consentire al Governo di ridurre una parte delle tasse dovute su benzina, metano, gas e Gpl nel caso in cui i prezzi al distributore superino determinate soglie prestabilite.
L’elemento distintivo dell’accisa mobile è che il taglio delle imposte avviene solo quando i prezzi superano tali soglie, non quando sono al di sotto di esse.
Il nome “accisa mobile” deriva dal fatto che l’importo delle tasse diventa variabile e cambia in base alle fluttuazioni dei prezzi dei carburanti, seguendo un meccanismo inverso. Tuttavia, se i prezzi dovessero scendere al di sotto delle soglie stabilite, l’imposta tornerà al suo valore originario.
Accisa mobile come funziona, quando arriva
Gli sconti derivanti dall’accisa mobile saranno compensati dalle maggiori entrate dell’IVA, generata dall’aumento dei prezzi dei carburanti. In pratica, ciò significa che la diminuzione delle accise viene finanziata direttamente dalle entrate dell’IVA generate dall’aumento dei prezzi dei carburanti. Il Governo stabilisce una soglia massima per il prezzo dei carburanti attraverso il Documento di Programmazione Economica-Finanziaria (DEF).
Il meccanismo dell’accisa mobile prevede la riduzione delle tasse quando il prezzo del gasolio e della benzina supera il prezzo medio del bimestre precedente, basandosi sempre sui dati indicati nel DEF come punto di riferimento.
No al taglio delle accise
In caso di aumento del costo dei carburanti, rispetto al 2022, è escluso un taglio generalizzato delle accise sui carburanti poiché sarebbe una misura che beneficerebbe anche le persone ad alto reddito e avrebbe un costo significativamente più elevato, stimato in almeno 13 miliardi di euro.
Le risorse limitate del Governo sono quindi indirizzate verso le fasce di reddito più basse per affrontare la situazione attuale. A tal proposito, oltre al sistema delle accise mobili, si fa largo maggiormente l’ipotesi di un bonus benzina a favore delle famiglie con un ISEE inferiore ai 25.000 euro.
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