Abolizione superbollo 2024 [tutti gli aggiornamenti]
La VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha approvato il testo modificando l'aspetto che riguarda la copertura finanziaria. Si va avanti con gli iter per la tanto attesa soppressione del superbollo che potrebbe essere attuata già dal 2024. In prima linea l'On. Riccardo Augusto Marchetti.
L’iter per la soppressione del superbollo è ripartito con il deposito, il 26 maggio 2023, del primo emendamento alla legge delega fiscale in Commissione Finanza della Camera contenente la richiesta di abolizione del superbollo, l’iniqua tassa sulle auto con oltre 185 kW di potenza su proposta dell’On. Riccardo Augusto Marchetti. Ritorna in corso la proposta di abolizione per eliminare questa tassa che ha praticamente azzerato il mercato delle auto più performanti. Il Governo Meloni all’interno della legge delega fiscale ha rimosso i primi passi per cancellare definitivamente il superbollo, insieme ad altre micro-tasse che gravano sugli italiani.
Su questo articolo seguiamo costantemente gli aggiornamenti sulle attività del Governo finalizzate ad ottenere l’abolizione del superbollo.
Superbollo abolizione, qual è la tempistica? [aggiornamento]
La delega fiscale, contenente l’abolizione del superbollo e delle micro-tasse, è stata discussa alla Camera venerdì 26 maggio 2023 alle ore 12.00 (emendamento alla legge delega fiscale) e contiene chiaramente le indicazioni che il Governo poi recepirà successivamente nelle diverse fasi.
Successivamente la VI Commissione Finanze della Camera, con la votazione del 28 giugno, ha approvato il testo modificandolo nell’aspetto che riguarda la copertura finanziaria in quanto con la Delega Fiscale non si può eliminare alcuna tassa.
Con le votazioni del 28 giugno è stato dato il via libera all’emendamento per proseguire le attività che porteranno alla eliminazione di questa anacronistica tassa senza maggiori oneri per i conti pubblici.
L’obiettivo della maggioranza politica è quello di riuscire nell’impresa ed eliminare definitivamente questa tassa inutile, folle e dannosa con la conferma dell‘On. Riccardo Augusto Marchetti della tempistica necessaria già prevista entro il 2024 nella recente intervista con inserimento nella Legge Finanziaria che si discuterà entro fine 2023 per l’anno 2024.
Attualmente le strade avviate sono 3: la Delega Fiscale in corso, discussione e dibattito aperto della Proposta di Legge dell’On. Marchetti (incardinata nella Commissione Trasporti) e la ripresentazione dell’emendamento sulla Legge Finanziaria.
Attenzione, qualcuno ha erroneamente scritto di “superbollo per auto diesel“, mettendo in campo il motore termico alimentato a gasolio senza alcun riscontro da parte delle attività e nelle proposte in corso.
[Su questo spazio saranno inseriti tutti gli aggiornamenti futuri]
La proposta di legge
La proposta di legge per l’abrogazione del superbollo è stata presentata dall’On. Riccardo Augusto Marchetti insieme agli onorevoli On. Elena Maccanti, On. Andrea Dara, On. Domenico Furgiuele, On. Erik Umberto Pretto, On. Gianangelo Bof, On. Anastasio Carra’, On. Laura Cavandoli, On. Attilio Pierro, On. Rebecca Frassini. Questo è il testo integrale della proposta di legge con la relativa illustrazione introduttiva: “Abrogazione del comma 21 dell’articolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, concernente l’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt” (760)”
CONSIDERAZIONI
ABOLIZIONE DEL SUPERBOLLO
Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge mira ad abolire la maggiorazione sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a 252 cavalli vapore (CV), cosiddetto «super-bollo». Introdotto dal decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, esso prevedeva un’addizionale erariale della tassa automobilistica, pari a 10 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 chilowatt. A partire dal 2012, per effetto della successiva modifica apportata dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2011, n. 201, tale addizionale è aumentata a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 chilowatt.
Secondo le stime effettuate all’atto dell’introduzione della misura, tale maggiorazione avrebbe dovuto generare entrate per oltre 160 milioni di euro, ma – in concreto – nello stesso anno 2012 essa ha determinato solo delle perdite per lo Stato in termini di minor gettito sia ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (-93 milioni di euro) sia ai fini dell’imposta di bollo sull’auto (-13 milioni di euro), cui si aggiungono ulteriori perdite, pari a poco più di 30 milioni di euro, a carico delle regioni e delle province, senza considerare il danno, difficilmente quantificabile, a tutto il comparto automobilistico nazionale, dalle case automobilistiche all’indotto, agli artigiani per gli interni e alle imprese che producono la componentistica, compresi i dipendenti.
L’Italia, infatti, è la terra dei motori dove vengono realizzate automobili di grandissimo pregio che, a causa del superbollo, hanno registrato un importante crollo nelle vendite o l’immatricolazione tramite società di leasing in Paesi esteri, causando un danno importante all’erario e alle regioni. Inoltre, esistono modelli di veicoli con valore commerciale molto inferiore rispetto alla maggiorazione richiesta dallo Stato per l’applicazione del superbollo.
Tutto ciò comporta anche un crollo del valore di questi veicoli, che compromette in modo considerevole il mercato dell’usato e scoraggia l’acquisto del nuovo. Per contrastare questa tendenza negativa che ha interessato il settore dell’automotive e di conseguenza anche l’erario, con la presente proposta di legge si dispone l’abrogazione, a decorrere dall’anno 2023, delle citate disposizioni che hanno introdotto inutile e dannosa addizionale. Per compensare il minore gettito eventualmente derivante dall’abrogazione del superbollo, il comma 2 dell’articolo unico di cui si compone la presente proposta di legge prevede una disposizione di copertura finanziaria, pari a 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2023, che – ad avviso del proponente – potrebbe anche rivelarsi non necessaria.
L’abolizione del superbollo, infatti, potrebbe generare non un minore gettito, bensì delle maggiori entrate per la finanza pubblica derivanti da un aumento delle immatricolazioni; a tale fine, si prevede che esse concorrano al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.
PROPOSTA DI LEGGE ABOLIZIONE SUPERBOLLO
Art. 1.
1. Il comma 21 dell’articolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, è abrogato.
2. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, valutati in 15 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
3. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Il Governo Meloni all’interno della Riforma Fiscale grazie a questo intervento elimina anche tutta una serie di micro-tasse, oltre al superbollo. Già in passato, nelle scorse legislature anche il Senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi più volte aveva proposto un emendamento che conteneva l’abolizione del superbollo e si era fortemente attivato per contrastare questa tassa.
Mentre il bollo viene riscosso dalle regioni, il superbollo è destinato invece alle casse dello Stato che tra il 2012 e il 2019 ha portato circa 900 milioni di euro, ovvero circa 113 milioni di media all’anno ma con notevoli altre perdite da contemplare.
Abolizione superbollo, un micro tributo da abolire
Tale tassa, che ha prodotto solo danni al mercato dell’auto, fa parte della categoria dei cosiddetti “micro tributi”, ovvero delle tasse che contribuiscono complessivamente a meno dello 0,1% delle entrate tributarie. Insieme al superbollo, potrebbero essere cancellati altri micro tributi come ad esempio quello sugli “intrattenimenti”, più noto come “tassa sui biliardini”, nonché la tassa sulla laurea e sugli esami dell’Università. Dall’abolizione dei micro-tributi, l’Erario perderebbe in totale 152 milioni di euro, uno sforzo sostenibile per le casse statali che al contempo potrebbe aiutare a rilanciare interi settori.
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