Mercedes-Benz Prometheus Guida Autonoma
Il 1º ottobre 1986, quando fu lanciato Prometheus, solamente gli esperti erano consapevoli della portata del progetto: Das ‘Programm für ein europäisches Transportwesen mit höchster Effizienz und unerreichter Sicherheit“ (in inglese: Programme for European Traffic with Highest Efficiency and Unprecedented Safety’). Il punto di partenza si fonda su domande concrete ben precise: Cosa fare affinché l’automobile possa garantire un’eccellente mobilità anche in futuro? Come aumentare la sicurezza, e di conseguenza ridurre il numero di incidenti, nonostante il crescente numero di veicoli in circolazione? Come aumentare la redditività? Come armonizzare il flusso del traffico, senza costruire nuove strade? E, infine, come raggiungere tutti questi obiettivi all’insegna della massima tutela dell’ambiente? Il programma di ricerca deve affrontare questi ed altri interrogativi.
La Daimler-Benz AG di allora decide, dunque, di lanciare un progetto condiviso a livello europeo, cui collaborano per oltre otto anni numerose Case automobilistiche, aziende di elettronica, fornitori vari, università ed istituti. “Ci fu presto chiaro che poteva esserci un’unica soluzione ai problemi crescenti legati al traffico – ha dichiarato in una precedente occasione Walter Ziegler, Responsabile del progetto Prometheus in Mercedes-Benz – dovevamo integrare nuove tecnologie – in particolare microelettronica, sensoristica ed elaborazione dati – nel traffico stradale nel modo più completo possibile”. Un’autentica svolta epocale per quei tempi. Nessuno infatti allora poteva immaginare che l’elettronica avrebbe avuto un simile impatto nell’uso quotidiano. Tanto meno si poteva prevedere che quasi tutte le tecnologie sviluppate nell’ambito di Prometheus avrebbero oggi fatto parte della produzione di serie o lo saranno a breve.
Mercedes-Benz GUIDA AUTONOMA – Nell’ambito del progetto Prometheus Mercedes-Benz riesce a raggiungere il massimo livello in termini di automobile intelligente con il veicolo VITA. Dietro il parabrezza ed il lunotto di una Classe S sono collocate delle piccole videocamere, che consentono di guidare un veicolo mediante l’elaborazione automatica delle immagini. Grazie a questi occhi elettronici, il computer di bordo tiene sempre sotto controllo ciò che avviene nell’area circostante il veicolo. VITA, il cui acronimo sta per ?Vision Information Technology Application’, è un autopilota a tutti gli effetti in grado di frenare, accelerare e sterzare. Il computer è capace di rilevare il percorso stradale, registrando al contempo se il veicolo si trova in rotta di collisione con altri oggetti. L’obiettivo principale è la prevenzione automatica delle collisioni: vogliamo dimostrare che ciò che è comunemente noto come la ?capacità visiva del computer’ può realmente prevenire gli incidenti.
In effetti, la guida autonoma è ormai alle porte. Nell’ottobre 1994 la concept car percorre oltre 1.000 chilometri su un’autostrada a tre corsie in mezzo al traffico, raggiungendo una velocità massima di 130 km/h e dimostrando al tempo stesso di riuscire sia a cambiare corsia in entrambe le direzioni sia a effettuare autonomamente un sorpasso dopo avere ricevuto il ?via libera’ dal guidatore addetto alla sicurezza.
Una versione precedente del veicolo VITA è inizialmente realizzata prendendo come base un veicolo commerciale Mercedes-Benz, il cui ampio vano di carico è occupato da tecnologie utilizzate per i computer. Classe S, che segna una successiva fase evolutiva, compie un importante passo verso la miniaturizzazione, aprendo così le porte alla produzione di serie.
Mercedes-Benz progetto TEMPOMAT – Un sotto progetto del VITA è rappresentato dal Tempomat intelligente, che è in grado di mantenere sempre la necessaria distanza di sicurezza. Non appena il sensore a infrarossi rileva un oggetto più lento che precede, la vettura viene rallentata in modo automatico fino a ottenere una distanza sicura. Il guidatore può, tuttavia, riprendere il pieno controllo del mezzo in qualsiasi momento. Daimler-Benz continua a sviluppare il progetto sotto la denominazione Traffonic avvalendosi di sensori radar. Questo sistema, noto come Distronic o Distronic Plus, viene prodotto in serie da Mercedes-Benz ormai da anni, come avviene anche per il sistema frenante automatico Pre-Safe.
Comunicazione diventa la parola d’ordine da seguire per gli altri sottoprogetti Prometheus. In quest’ottica, i ricercatori lavorano alla ‘guida a destinazione duale’ per ridurre lo stress del guidatore, gettando così le prime basi per i futuri sistemi di navigazione. A quell’epoca si doveva fare a meno dell’ausilio dei satelliti, in quanto questa tecnica non aveva ancora ottenuto l’omologazione per essere adottata in campo civile. Anche la comunicazione tra veicoli, oggi nota come tecnologia ?Car-to-X’, fa parte del sottoprogetto e ha come scopo, per esempio, la prevenzione delle collisioni o la segnalazione reciproca della presenza di una curva con fondo ghiacciato.
Comunicazione transfrontaliera è la parola chiave di un ulteriore sottoprogetto Prometheus realizzato dai ricercatori Daimler-Benz: la gestione di flotte e carichi. È stata progettata per consentire agli spedizionieri di sfruttare al meglio le capacità di trasporto disponibili nonché di reagire in modo flessibile a eventi imprevisti. La sperimentazione riguarda un collegamento mobile on line tra una ditta di spedizioni ed i propri veicoli. Il distribution manager è in grado di localizzare i propri veicoli con l’ausilio di sistemi radio terrestri e satellitari. Mediante un computer centrale può inviare a uno dei suoi mezzi un messaggio, che viene poi visualizzato al conducente su uno schermo. Un sistema avanzato, noto come FleetBoard, è attualmente utilizzato nel trasporto merci su strada di tutti i giorni.
Mercedes-Benz sottoprogetto STORM – Nell’ambito di un altro sottoprogetto chiamato Storm (Stuttgart Transport Operation by Regional Management) viene testata la gestione del traffico a livello regionale, attingendo a una serie di input e risultati legati al progetto Prometheus. Al riguardo, le infrastrutture relative al traffico disponibili nell’area di Stoccarda vengono utilizzate meglio, collegando in rete e potenziando i sistemi di convogliamento del traffico esistenti, al fine di ridurre l’impatto ambientale ed aumentare la sicurezza e l’efficienza del traffico nell’ambito della regione. L’obiettivo ambizioso è fornire agli utenti della strada, al momento e nel posto giusto, tutte le informazioni e l’assistenza necessarie per scegliere il mezzo di trasporto in modo consapevole e responsabile.
Anche altre innovazioni, dal cambio di corsia al sistema di ausilio al parcheggio, affondano le proprie radici nel programma di ricerca Prometheus. “Si trattava di un progetto davvero all’avanguardia”, ha commentato, facendo un’analisi retrospettiva, Werner Breitschwerdt, Membro dell’Executive Board di Daimler-Benz AG dal 1977 al 1983 in qualità di Responsabile Research and Development e successivamente Presidente dello stesso dal 1983 al 1987. Il cuore di Prometheus continua a battere a bordo dei veicoli attuali e delle automobili completamente automatizzate di domani.