Con Andrea Fiaschetti Amministratore Delegato Mazda Italia
Non ci sono (per ora) ibride o elettriche pure nella gamma di Mazda, eppure – come spiega
Andrea Fiaschetti, ad di Mazda Motor Italia – “lo sviluppo dei ‘tradizionali’ motori a combustione interna ha ancora molto da offrire, per abbattere il peso ambientale della mobilità. Soprattutto se abbinati, come mostra la nostra tecnologia ‘SkyActiv’, a una serie di altri interventi. E’ una strategia che nasce dal 2009 e punta a raggiungere due obiettivi in apparenza in contrasto: consumi ed emissioni molto basse con performance elevate. Perché noi al piacere di guidare non vogliamo rinunciare…”
Quanto conta l’abbattimento del peso, in questo processo?
“Moltissimo. L’attuale Mx-5, ad esempio, pesa 1150 kg mentre la prossima generazione scendera’ sotto i 1000 kg grazie anche a telai ultraleggeri con acciaio ad altissima resistenza. Ma vorrei ricordare anche il lavoro fatto sui motori: i nostri propulsori benzina presentano il rapporto di compressione piu’ alto sul mercato. Noi non siamo per il semplice ‘downsizing’, come altre case, ma soprattutto sul ‘rightsizing’, ovvero offrire efficienza senza ridurre divertimento di guida. Ma un contributo importante arriva anche dal design, pensato non solo per piacere ma anche per garantire il più basso Cx possibile”.
Ma la clientela come valuta questa scelta ‘tradizionale’?
“A livello globale i clienti hanno compreso il percorso che abbiamo avviato, soprattutto dopo separazione da Ford e oggi abbiamo risultati positivi soprattutto grazie a modelli come la CX5. A breve Mazda lancerà prodotti più in linea con i gusti del pubblico italiano: in particolare la prossima Mazda2 e il nuovo CX-3 dovrebbero allargare la conoscenza del nostro marchio. E la nostra settima generazione di prodotti, che sarà lanciata prima del 2020, presenterà una riduzione del 40% dell’impatto ambientale attraverso un processo di combustione ‘ideale’: i motori benzina, ad esempio, si manterranno in un range di emissioni di Co2 fra i 90 e i 105 grammi per Km.”
Ma nel futuro di Mazda non c’e’ davvero posto per l’elettrico?
“Certe tecnologie le lanceremo al momento opportuno, non vogliamo presentare progetti che hanno una valenza di comunicazione dei marchi ma non ce l’hanno per i clienti. L’elettrificazione la stiamo testando, io stesso ho provato qualche esemplare, ma puntando sulla formula ‘extended range’: dopo il 2020 avra’ un senso sia produttivo che economico, ma fino ad allora sara’ penalizzata dalla mancanza di infrastrutture (e in Italia siamo più indietro di altri paesi europei). Stiamo lavorando per assicurare una autonomia adeguata, al momento siamo in un range di circa 450 km, quando saremo arrivati a 600 km il concetto di diffusione sarà differente”.
Cosa chiedete alle istituzioni italiane per favorire il rilancio del mercato?
“Su questo punto mi allineo alla richiesta dell’Unrae: se vogliamo favorire il rinnovo del parco circolante dobbiamo varare manovre strutturali. Ma, aggiungo io, bisognerebbe anche allinearsi agli altri paesi europei in termini di tassazione basata sulle emissioni di Co2, laddove invece in Italia siamo fermi al concetto potenza=ricchezza e quindi si fanno pagare di più le auto piu’ potenti, e non quelle più inquinanti”.