Video perizie per quantificare i danni di un sinistro auto, come difendersi
Senza la presenza fisica del perito, con la video ispezione dei danni a distanza si rischia un risarcimento dalla compagnia assicurativa inferiore al dovuto. Come tutelarsi.
Tra le compagnie assicurative vanno sempre più di moda le video perizie per la stima dei danni da sinistri dell’auto ed incidenti stradali, che riguardano sia la RC auto obbligatoria (la Responsabilità civile che copre i danni agli altri veicoli in caso di incidente) sia le garanzie accessorie facoltative (Furto e incendio, Grandine, Eventi meteo, Kasko e altro). Alcune compagnie assicurative (Generali, Allianz, Cattolica, Aviva, Sara Assicurazioni, Reale Mutua, ecc.) hanno già iniziato ad utilizzare le video perizie auto principalmente per ridurre i costi del perito assicurativo ed i tempi di gestione di un sinistro.
Video perizia
Facciamo un esempio pratico di come avviene una video perizia. Col proprio smartphone o tablet, l’automobilista effettua un filmato di tutte le parti della vettura danneggiata in un sinistro, senza spostare la macchina dal luogo in cui si trova: box, garage, cortile, strada. A distanza, dal proprio ufficio, il perito assicurativo in videochiamata guida l’assicurato, dando indicazioni su come utilizzare al meglio la tecnologia: è il professionista stesso che alla fine fornisce la stima. In questo modo, senza l’uscita del perito per raggiungere il veicolo, ci sarebbe un risparmio in termini di tempi e di costi, che si rifletterebbe positivamente sui prezzi delle polizze, o almeno questa è la tesi delle imprese assicuratrici.
Limiti video perizie, pro e contro
Se le video perizie possono andare bene per danni di carrozzeria di lieve entità, sicuramente attraverso una video ispezione non si riescono ad individuare danni più importanti nascosti, come un longherone piegato, pianale del bagagliaio, traverse varie, ed altre parti nascoste e poco visibili.
Le video ispezioni quindi hanno anche forti limitazioni: l’automobilista, facendo da sé, non ha esperienza e capacità tali da effettuare un video corretto con smartphone o tablet. Non è sufficiente che il perito venga seguito a distanza mentre svolge il suo lavoro. Il risultato è che molti danni potrebbero non emergere: guai nascosti, individuabili solo da occhi abituati a scovare ogni minimo guaio alla carrozzeria e di natura meccanica. È molto difficile per il cittadino destreggiarsi fra misure e profondità delle deformazioni, snidando le parti non visibili. In più, il perito dovrà intuire quante ore serviranno per lo stacco dei pezzi e per il loro riattacco in carrozzeria, senza considerare la verniciatura dei particolari.
Come difendersi da una stima dei danni inferiore
Il rischio quindi è che il risarcimento da parte della compagnia potrebbe essere inferiore rispetto a quello necessario per la riparazione. Per difendersi dal rischio di una liquidazione del danno inferiore consigliamo di seguire queste indicazioni:
- Raccogliere tutta la documentazione relativa al sinistro: il CID, le foto dei danni, testimoni se ci sono e soprattutto il preventivo della riparazione da parte di un’officina di fiducia che si individua e fotografare tutti i danni, andando ad individuare soprattutto anche quelli meno evidenti.
- Posizionare l’auto in un luogo molto illuminato, preferibilmente all’esterno. Durante la video perizia, seguire le indicazioni del perito per inquadrare correttamente i danni, mostrandoli da diverse angolazioni e sempre con una buona illuminazione, rispondere alle domande del perito in modo chiaro e completo. Oltre alle parti visionate con il perito fornire tutte le altre informazioni sui altri danni relativi allo stesso sinistro, precedentemente riscontrati dall’officina o carrozzeria di fiducia.
- Confrontare il preventivo proposto dall’assicurazione con un altro redatto da una carrozzeria di fiducia per verificare che siano allineati sul costo reale valore della riparazione.
- Richiedere una copia una copia del verbale redatto dal perito dopo aver terminato la video perizia.
- Parlare con il perito e successivamente con la compagnia prima di accettare, qualora l’assicurazione voglia liquidare il sinistro ad un importo sensibilmente inferiore. Se non si trova un accordo non firmare nulla, non accettare la somma proposta ma presentare un ricorso all’assicurazione con l’ausilio di un legale di fiducia esperto in liquidazione sinistri ed assicurazioni.
È importante ricordare che la video perizia rappresenta uno strumento utile per velocizzare la gestione dei sinistri, ma non deve sostituire una valutazione accurata dei danni. L’automobilista danneggiato ha il diritto di contestare la valutazione del perito e di richiedere un risarcimento equo che copra integralmente i danni subiti dal proprio veicolo.
Rischio truffa per le assicurazioni
Oltre a quanto esposto c’è un altro problema legato alle truffe assicurative. Alcuni automobilisti furbetti potrebbero inventare danni dal nulla, simulando inesistenti difetti alla carrozzeria: truffe vere e proprie per estorcere in maniera illecita indennizzi non meritati dalle compagnie. Il trucco? L’impiego di pennarelli con inchiostro rimovibile su alcune parti esterne del veicolo, per trarre in inganno chi valuta a distanza tramite video fatti con smartphone o tablet. Così i rimborsi salgono, e a cascata i costi a carico delle imprese, le quali a loro volta scaricano le extra spese sulle tariffe delle polizze RC auto e accessorie.
Sui limiti delle video perizie va giù duro Luigi Mercurio, presidente Aiped (Associazione italiana periti estimatori danni), il quale sostiene che le video perizie siano del tutto inadatte a fornire una valutazione congrua dei danni, con possibile decurtazione dei rimborsi o frodi. Stando all’Aiped, andrebbe invece seguito lo spirito del Codice delle assicurazioni private (articolo 156): il perito deve accertare e stimare i danni alle cose derivanti dalla circolazione. Operazioni che il tecnico abilitato esegue con diligenza, correttezza e trasparenza. Esiste inoltre un ruolo di periti, cui possono iscriversi solo i professionisti che hanno adeguate cognizioni e capacità professionali: queste sono accertate dalla Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici) tramite una prova di idoneità, che verte su materie tecniche, giuridiche ed economiche rilevanti nell’esercizio dell’attività.