Punti F1 piloti e costruttori, come funzionano e come vengono assegnati
Come vengono assegnati i punti in Formula 1, come funziona il sistema di punteggio che determina la classifica finale del Mondiale Piloti e Costruttori.
Come funziona il punteggio nelle gare di Formula 1 per determinare la classifica Piloti e Costruttori ed il vincitore del Mondiale? Come vengono assegnati i punti, chi fa la pole prende punti? Durante le varie stagioni di Formula 1 il sistema di attribuzione dei punti è stato modificato varie volte. Dal 1950 al 1959 venivano assegnati punti ai primi 5 classificati, secondo la sequenza 8-6-4-3-2, più un punto assegnato a chi avesse compiuto il giro più veloce in gara. Con il nuovo punteggio il vincitore di una Gp se ne porta a casa ben 25, mentre il secondo 18 ed il terzo 15.
Punti in F1 piloti e costruttori
Vediamo ora come funzionano i punti in F1 per piloti e costruttori. Con il trascorrere degli anni è cambiato sia il numero dei piloti premiati che il valore dei punti. Dal 2010 i primi dieci classificati guadagnano rispettivamente i seguenti punti: 25, 18, 15, 12, 10, 8, 6, 4, 2, 1, mentre dal 2019 viene nuovamente assegnato un punto al pilota che fa registrare il giro più veloce in gara, purché si sia classificato nei primi dieci posti, ossia a punti.
I punti che guadagno i piloti vanno anche a determinare la classifica costruttori, dove si somma il punteggio dei due piloti conquistato nelle singole gare.
Nella classifica finale se due o più piloti (o squadre) ottengono lo stesso punteggio, il successivo criterio per determinare la posizione in classifica è il numero di vittorie. A parità di questo vengono presi in considerazione i secondi posti e, a seguire, i piazzamenti successivi. Ad esempio, se al termine della stagione due piloti ottengono entrambi 200 punti, il primo con 4 vittorie e il secondo con 5, viene classificato in posizione migliore il secondo pilota.
Punti F1 Qualifica Sprint
Chi fa la pole prende punti? Con la Qualifica Sprint la risposta è sì. Questa formula, introdotta in tre Gran Premi nel 2021 per determinare la griglia di partenza, il sistema di punteggio prevede punti ai primi otto classificati, nell’ordine 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.
Rispetto al 2021 il punteggio è stato incrementato per dare peso alla Sprint Race, che determina la griglia di partenza del GP vero e proprio. Nel 2021 infatti venivano assegnati tre punti al primo classificato, due al secondo e uno al terzo.
Quando ha debuttato la Qualifica Sprint è mancato in pista lo spettacolo, con i piloti che hanno corso i circa 17 giri previsti senza rischiare poco o nulla. La modifica al punteggio ha avuto proprio l’obiettivo di aumentare lo spettacolo in pista.
Punti F1 gara non portata a termine o interrotta
Per risultare classificato, e quindi eventualmente ricevere i punti spettanti, un pilota non è tenuto a finire la gara, ma deve completare almeno il 90% della percorrenza totale. Di conseguenza, è possibile ricevere alcuni punti anche se è avvenuto un ritiro poco prima della fine della corsa.
In questo caso il punteggio viene basato sulla distanza completata comparata con gli altri piloti, come avvenuto nel Gran Premio di Monaco 1996, in cui terminarono la gara soltanto quattro vetture, ma furono assegnati punti anche al quinto e al sesto, che si ritirarono a cinque giri prima della conclusione. Inoltre, se vengono classificati meno piloti di quanti avrebbero diritto ai punti, allora i punti corrispondenti alle posizioni rimanenti non vengono assegnati.
Fino al 2021, nel caso in cui la gara, per qualche ragione, fosse stata sospesa prima di raggiungere il 75% della distanza totale, calcolata al rilevamento dell’ultimo passaggio sul traguardo, il punteggio veniva dimezzato, a patto che fossero stati completati almeno due giri.
Dopo quanto successo nel Gran Premio del Belgio 2021, condizionato da avverse condizioni meteorologiche, viene implementato un nuovo sistema di assegnazione del punteggio in base alla distanza di gara percorsa:
- nessun punto mondiale viene assegnato se non sono percorsi almeno due giri lanciati, cioè senza l’uso della safety car o della virtual safety car;
- se il leader della corsa ha coperto più di due tornate ma meno del 25% della distanza complessiva programmata, vengono assegnati punti ai primi 5 classificati, secondo lo schema 6-4-3-2-1;
- se la distanza percorsa è compresa tra il 25% ed il 50% di quella prevista, vengono assegnati punti ai primi 9 classificati, secondo lo schema 13-10-8-6-5-4-3-2-1;
- se la distanza percorsa è compresa tra il 50% ed il 75% di quella prevista, vengono assegnati punti ai primi 10 classificati, secondo lo schema 19-14-12-10-8-6-4-3-2-1;
- se la distanza percorsa è superiore al 75% di quella prevista, i punti sono assegnati regolarmente
Storia punteggio F1
Nel corso degli anni, sono state in vigore altre regole che influenzavano la determinazione del punteggio per la classifica finale. Nelle prime cinque stagioni della categoria era permesso che più piloti gareggiassero con la stessa vettura a turno. In questo caso il regolamento stabiliva la suddivisione dei punti conseguiti tra di essi, indipendentemente dal numero di giri che ciascuno avesse percorso. Tale opportunità era sfruttata qualora un pilota in lotta per il mondiale fosse stato costretto al ritiro: in quel caso era usuale far fermare un compagno di squadra per far racimolare qualche punto e limitare i danni.
Un’altra regola che influenzava la classifica era quella degli scarti: fino al 1966, ciascun pilota poteva sommare solo un certo numero di piazzamenti, superato il quale era costretto a scartare i propri peggiori risultati. L’obiettivo era quello di premiare i piloti vincitori delle singole gare, penalizzando i “piazzati”.
Successivamente la regola degli scarti si fece più complicata, perché si divideva la stagione in due parti, e si scartavano un certo numero di risultati per ciascuna, premiando in questo modo anche la costanza dei risultati nell’arco del campionato. Gli anni dal 1981 al 1984 furono i primi nei quali tutti i risultati conseguiti concorrevano a determinare la classifica finale.
A partire dalla stagione successiva e fino al 1990 erano considerati validi i migliori 11 risultati conseguiti nell’arco dell’intera stagione. L’anno seguente, nel 1991, tale regola fu abbandonata, permettendo ai piloti di conteggiare tutti i risultati ottenuti durante l’anno.
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