Ricorso multa: ecco come, quando e soprattutto se farla
Avete mai pensato di fare ricorso per una multa presa? Non sempre la sanzione può essere giusta. Ecco, dunque, tutto ciò che bisogna sapere per dare il via all'iter per il ricorso.
Il ricorso contro la multa spesso può salvare voi e il vostro portafoglio. Ma andiamo per gradi… Tornare nel punto in cui avevamo parcheggiato l’auto e trovare incastrato tra il parabrezza e il tergicristalli un fogliettino scarabocchiato ad attenderci non è proprio la più bella sensazione che si possa provare. Quel fogliettino, che sembra carta velina tanto è fine, vuol dire solamente una cosa: multa.
Questa appena descritta è solamente la situazione tipo di quando si viene multati. In realtà la consegna di questa contravvenzione può avvenire in mille modi diversi, e soprattutto per mille cause diverse. Spesso però, queste stesse cause o la modalità in cui l’ammenda è stata fatta, potrebbero sembrare ingiuste. Ed è qui che entra in gioco il ricorso multa. Ecco tutto ciò che bisogna sapere!
Come contestare una multa
Prima di conoscere quali sono le modalità per contestare una multa, occorre sapere che non sempre è possibile fare ricorso. O meglio ancora, non sempre questa si rivela la strada giusta da seguire. Infatti, affinché il ricorso dell’ammenda in questione vada a buon fine, sono necessarie delle prove inconfutabili di eventuali errori nella stessa sanzione amministrativa.
Comunque sia, quando si riceve una contravvenzione per una violazione del Codice della Strada, risulta fondamentale un suo attento studio prima di precipitarsi al pagamento della stessa. Spesso, infatti, potrebbero manifestarsi alcune inesattezze o cavilli tecnici che rendono possibile il ricorso contro la multa stradale.
Attenzione: il ricorso in questione può avvenire solamente nel caso in cui la contravvenzione non sia stata pagata. Dunque, ritornando al concetto introdotto precedentemente, prima di affrettarsi al pagamento dell’ammenda bisognerebbe analizzare con attenzione il documento ricevuto per comprendere quale strada intraprendere. Il pagamento immediato o il ricorso.
Inoltre, tale ricorso può essere presentato dal trasgressore, dal titolare del veicolo in caso di sanzione avvenuta senza contestazione immediata, oppure dal responsabile legale nel caso in cui sia un minorenne a commettere l’infrazione stradale. L’effetto di tale ricorso è una sospensione temporanea della multa. Sospensione durante la quale il valore dell’ammenda rimane congelato in attesa di una risoluzione definitiva.
Quest’ultima può portare all’annullamento, ad un nulla di fatto oppure ad una pena pecuniaria addirittura doppia rispetto all’originale. Tutto ciò dipende dalla strada che il sanzionato ha intenzione di intraprendere per il ricorso.
Le ragioni che potrebbero portare alla presentazione del ricorso, sono differenti. Lo stato di necessità, tanto per dirne una, rientra in queste ragioni. Insomma, se si viene multati per eccesso di velocità in una situazione di emergenza sanitaria è possibile fare ricorso.
Infine, sono presenti anche alcuni dettagli tecnici. Si tratta di errori nella verbalizzazione oppure di una consegna della stessa contravvenzione avvenuta fuori tempo limite; vale a dire una multa notificata oltre 90 giorni.
Constatata la presenza di margini necessari per far partire l’intero iter della contestazione, è possibile muoversi in due direzioni differenti. Infatti per il ricorso contro una multa ci si può rivolgere al Giudice di Pace o al Prefetto. Due soluzioni che hanno tempi, costi e modalità differenti.
Come presentare il ricorso al Giudice di Pace: tempi e costi
La strada del ricorso al Giudice di Pace, è senza dubbio la più semplice e veloce. In questo caso è possibile presentare la richiesta di ricorso entro 30 giorni dalla notifica o dall’accertamento. Questa richiesta deve essere presentata di persona oppure, tramite un’apposita delega, dal proprio avvocato; in quest’ultimo caso occorre tenere conto delle spese legali.
La domanda da presentare deve essere completa del fac simile del ricorso, della sanzione ricevuta, della copia di un documento di riconoscimento valido (carta d’identità, patente o passaporto), e di qualsiasi altro documento che l’interessato ha intenzione di portare a mo’ di prova.
Inoltre, con il ricorso al Giudice di Pace è necessario accompagnare tutta la documentazione con il pagamento di un contributo unificato che può variare da 43, 98 o 237 euro, la somma dipende esclusivamente dal valore della causa. Bisogna anche aggiungere una marca da bollo dal valore minimo di 27 euro. Risulta necessario inviare una copia del ricorso anche all’organo di Polizia che ha emesso la contravvenzione in questione, così da non creare spiacevoli equivoci.
Infine, il Giudice di Pace può decidere se accogliere la contestazione in atto, accoglierla solamente in parte diminuendo la sanzione da pagare, oppure respingerla del tutto. In quest’ultimo caso la somma dell’ammenda non varia in alcun modo, e da questo momento si hanno a disposizione ulteriori 30 giorni per provvedere al pagamento. E’ possibile anche fare ricorso al Tribunale Civile.
Come presentare il ricorso al Prefetto: tempi e costi
Tutto cambia quando si decide di rivolgersi al Prefetto per fare ricorso contro una multa stradale ricevuta. In questo caso infatti la richiesta può essere presentata entro i 60 giorni, e non più 30, dalla contestazione immediata o dalla notifica della sanzione. Fondamentale sapere che è il Prefetto del luogo in cui è stata commessa la violazione l’organo competente della procedura.
Anche in questo caso è necessario compilare il fac simile del ricorso che può essere consegnato di persona, a mezzo raccomandata A/R o per via telematica attraverso la PEC. La procedura in questione, a differenza del ricorso al Giudice di Pace, è gratuita e non prevede alcun pagamento. Ma qualora il Prefetto giudichi inaccoglibile lo stesso ricorso, allora si dovrà pagare una sanzione raddoppiata.
Quando una multa è nulla
In alcuni casi è possibile ricevere delle contravvenzioni illegittime; vale a dire che presentano delle irregolarità, le stesse elencate in precedenza o altre ancora, che permettono di impugnare l’ammenda e richiederne un ricorso. Ma quali sono le cause effettive di questa illegittimità? Ecco quali dettagli controllare ogni volta che si riceve una multa.
Ciò può avvenire per alcuni vizi di forma del verbale compilato dallo stesso organo di Polizia. Per esempio può accadere che alcuni dati anagrafici del proprietario del veicolo non corrispondano a quelli della contravvenzione; che luogo, giorno e ora della commessa violazione non siano indicati, oppure che a non essere indicato è lo stesso agente accertatore.
Inoltre, può capitare anche che a mancare sia la segnalazione del tipo di norma violata non indicata, o ancora che la notifica avvenga fuori termine massimo. Rientrano in questi vizi di forma anche la mancanza del segnale di divieto che avrebbe causato la contravvenzione, l’erronea indicazione del luogo in cui è avvenuto il fattaccio oppure l’erronea lettura della targa.