Colpo di sonno alla guida, come prevenirlo
Attenzione ai colpi di sonno in auto, stanchezza e sonnolenza alla guida sono nemici da combattere quando si è al volante. Ecco come riconoscerli, soggetti a rischio e tutto quello che c’è da sapere per evitarli
Perché ci si addormenta alla guida? Da cosa è causato il colpo di sonno che a volte ci coglie di sorpresa mentre siamo in viaggio soprattutto di notte o dopo un pasto? La problematica dei colpi di sonno è spesso legata alle dissonnie, ovvero disturbi che ostacolano l’individuo nel prendere sonno o ne provocano il risveglio precoce: minaccia la salute e coinvolge il 45% della popolazione mondiale; praticamente un automobilista su due potrebbe avere avuto problemi con il sonno, anche inconsapevolmente, prima di mettersi al volante ed essere quindi a rischio del cosiddetto colpo di sonno.
Chi si addormenta al volante
I conducenti di età compresa tra 18 e i 29 anni affrontano un aumentato rischio di incidenti stradali, in particolare per eccessiva sonnolenza. Questa fascia di età, inaspettatamente, ha maggiori probabilità di essere coinvolta in un incidente alla guida per sonnolenza rispetto a conducenti di età più avanzata (71% contro il 19% di guidatori con età maggiore di 65 anni).
Colpo di sonno alla guida, chi sono i soggetti a rischio?
Oltre ai giovani (che spesso sono deprivati di un sonno normale per uno scorretto stile di vita), alcuni gruppi specifici di persone sono particolarmente sensibili alla sonnolenza al volante, in particolare si tratta di:
1. uomini di età compresa tra 20 e 30 anni; questa categoria evidenzia maggiori probabilità di guidare con stanchezza o sonnolenza e questo comportamento si verifica di solito tra le 24 e le 6 del mattino.
2. individui che lavorano a turni (lunghi o a rotazione), che accumulano spesso un debito di sonno e formano un altro importante gruppo di soggetti a rischio di sonnolenza alla guida.
3. conducenti commerciali (autotrasporto), autisti di autobus e conducenti di rimorchi per trattori sono spesso in viaggio per molte ore senza pausa. Questo li rende più propensi ad avere colpi di sonno al volante.
4. Individui con disturbi del sonno non trattati (apnee notturne OSAS, narcolessia o altri disturbi del sonno), tendono ad addormentarsi facilmente durante il giorno, anche quando sono alla guida.
5. Individui che usano farmaci che possono indurre sonnolenza (prescritti per varie condizioni patologiche) sono una particolare categoria a rischio e dovrebbero essere consapevoli dei rischi che queste terapie comportano sui livelli di vigilanza, prima di mettersi al volante.
6. Frequent flyers (con cambiamenti di fuso orario) o persone sottoposte a jetlag sociale (da esigenze lavorative) hanno spesso difficoltà ad adattare il proprio corpo alle scarse possibilità di dormire adeguatamente. Si tratta di viaggiatori per affari, camionisti su strada, pendolari.
Colpo di sonno al volante, quando ci si deve fermare?
Una delle ragioni che rendono così pericoloso guidare e mettersi al volante con stanchezza e sonnolenza è che le persone non conoscono il momento esatto in cui il sonno sarà in grado di superare i meccanismi di difesa del loro corpo. Questo accade al volante così come a letto o su un divano. Parliamo del subdolo colpo di sonno. Escluse le situazioni patologiche, colpo di sonno, stanchezza e sonnolenza ci mandano dei segnali chiari che ci invitano ad accostare immediatamente il veicolo che stiamo guidando e fermarci per una pausa.
Come accorgersi del colpo di sonno alla guida
Tra i principali segnali premonitori di un colpo di sonno alla guida c’è la sensazione di bruciore agli occhi che ci porta anche a chiuderli di frequente, con difficoltà a mettere a fuoco le immagini di fronte a noi e a tenere la testa dritta. Altri campanelli di allarme sono le manovre brusche che facciamo per mantenere la traiettoria ed evitare sbandamenti, la difficoltà a comprendere i segnali stradali, i tempi di reazione più lenti e un generale calo di attenzione.
Disturbi del sonno, stanchezza e sonnolenza alla guida: come evitarli
Si possono adottare misure proattive per evitare stanchezza, sonnolenza e colpi di sonno alla guida? Sicuramente sì, ma affidiamoci alle indicazioni degli esperti – piuttosto che a soluzioni empiriche – per percorrere in sicurezza l’ultima manciata di chilometri che ci separa dalla destinazione. Uno studio della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno Onlus ha riscontrato che fermarsi e concedersi un breve sonno in auto è l’unico antidoto per combattere stanchezza e sonnolenza alla guida.
Ma solo il 4% degli intervistati si concede un breve riposo. Gli altri danno spazio inutilmente alla fantasia. Chi non ha provato almeno una volta nella vita ad aprire il finestrino, cambiando l’aria nell’abitacolo, alzare il volume della radio, chiamare qualche amico o addirittura aumentare la velocità pensando così di essere più attento. Ecco, tutti questi accorgimenti sono sbagliati e da evitare assolutamente in caso di stanchezza, sonnolenza e colpi di sonno.
Raccomandazioni prima di mettersi al volante
Prima di mettersi al volante la raccomandazione è innanzitutto di avere consapevolezza di eventuali disturbi del sonno che provocano sonnolenza, a causa di malattie e relativi medicinali che stiamo assumendo. Se possibile sarebbero da evitare del tutto lunghi viaggi o fare numerose pause, soprattutto se non si è dormito adeguatamente almeno 5 ore la notte precedente.
Le partenze intelligenti, la domenica dopo cena per rientrare dal mare, o all’alba dopo ferragosto sono da evitare perché il nostro bioritmo non è abituato. Una volta al volante, fermarsi subito in presenza di stanchezza e sonnolenza, andare al primo bar e prendere un bel caffè lungo, il cui effetto durerà per circa un’ora, non di più.
Colpi di sonno, i sistemi ADAS ci vengono incontro
Per prevenire e combattere le conseguenze di stanchezza e sonnolenza alla guida il suggerimento valido in tutti i casi è di scegliere vetture equipaggiate con dispositivi ADAS specifici. Questi dispositivi, nati e diffusi praticamente su tutte le grandi berline e SUV da viaggio, sono ormai arrivati e disponibili anche su tante citycar.
Dal riconoscimento e mantenimento della distanza di sicurezza, alla lettura delle strisce della segnaletica orizzontale, fino al riconoscimento della segnaletica stradale come i limiti di velocità o i divieti di accesso. Tutti questi dispositivi sono utili a prevenire che stanchezza e sonnolenza prendano il sopravvento alla guida. Ultima frontiera sono i dispositivi che leggono forza e movimenti del guidatore su volante, acceleratore e freno e riconoscono il sopraggiungere di stanchezza e sonnolenza. Ulteriori sistemi di lettura del movimento delle palpebre e degli occhi aiutano a prevenire i colpi di sonno con segnali prima visivi e poi acustici.
Se non avete una vettura equipaggiata con dispositivi di riconoscimento di stanchezza e sonnolenza potete sempre acquistarne uno come, ad esempio, bracciali capaci di emettere un suono fastidioso o un flash tramite smartphone, o ancora i riflessometri.
Multa per il colpo di sonno alla guida
Cosa dice la legge in merito al colpo di sonno? Come abbiamo già detto, il 90% dei colpi di sonno è prevedibile perché stanchezza e sonnolenza ci mandano dei segnali chiari che dovrebbero indurci a fermarci. Il colpo di sonno quindi non può essere considerato una causa di forza maggiore perché, come ribadito anche dalla Corte di Cassazione, quando ci si mette al volante abbiamo il dovere di assicurarci di avere le condizioni psico-fisiche necessarie per mantenere il controllo del veicolo. Un dovere al pari della verifica che il veicolo abbia le necessarie condizioni tecniche e revisioni (revisione, gomme, ecc..).
Non ci sono quindi giustificazioni per chi ha un colpo di sonno alla guida. Il Codice della Strada prevede che «il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile». In questo caso si rischia una multa da 41 a 168 euro che si aggiungono ad eventuali altre infrazioni compiute inavvertitamente a causa della stessa stanchezza e sonnolenza come, ad esempio, il passaggio con il rosso o l’attraversamento di un incrocio senza precedenza.
In caso di incidente le sanzioni saranno maggiori e proporzionate al danno generato: se si investe una persona si risponde del reato di lesioni colpose e, peggio, di omicidio stradale in caso di decesso della persona investita. Inoltre, secondo una recente sentenza del Tar della Toscana, per il conducente che si è addormentato provocando un incidente stradale potrebbe anche scattare la revisione della patente.
Questa possibilità si verifica solo se le forze di polizia intervenute sul luogo dell’incidente abbiano accertato che stanchezza e sonnolenza siano state le cause dell’incidente, ma sicuramente allontana molti conducenti anche professionali dall’approfondire eventuali disturbi del sonno come le apnee notturne che, qualora certificati, porterebbero a revisione certa della patente.
Colpo di sonno alla guida
Nel video si vede un conducente alla guida colto da un colpo di sonno ed un incidente scampato.
Gli incidenti stradali provocati dal sonno in Italia contano mediamente oltre 2.000 decessi e 150.000 feriti all’anno. Si evince quindi come sia importante conoscere questo fattore di rischio del sonno e contribuire così alla sua prevenzione. Le statistiche non dicono molto di più perché spesso in fase di analisi di un incidente ci si limita a constatare la distrazione o altri fattori più evidenti come velocità eccessiva e condizioni del meteo come causa dello stesso.
I disturbi del sonno e la sonnolenza, pur essendo all’origine di molti incidenti, sono ancora sottostimati come fattori determinanti di rischio.
Incidenti causati dai colpi di sonno alla guida
La probabilità di essere coinvolti in incidenti stradali provocati da disturbi del sonno, stanchezza e sonnolenza aumenta notevolmente. Dormire poco, meno di 5 ore o addirittura per nulla, avere livelli di alcool pari o superiori a 1.00 g/l, aver preso tranquillanti o cannabis aumenta notevolmente la probabilità di rimanere coinvolti o provocare un incidente stradale per un colpo di sonno alla guida.
Tra i disturbi del sonno va menzionata la sindrome delle Apnee ostruttive nel sonno (OSAS) – il più frequente tra i disturbi patologici del sonno – che genera un rischio al volante fino a 7 volte maggiore rispetto a una persona sana.
Il colpo di sonno alla guida che deriva da queste situazioni causa incidenti stradali più gravi a causa della totale assenza di controllo del mezzo da parte del guidatore. Non dimentichiamo chi lavora dietro al volante di un’automobile o un camion che, a causa dell’aumentare delle ore alla guida, vede sopraggiungere con maggior probabilità stanchezza e sonnolenza con i relativi pericoli di incidente.
→ Vedi anche Direttiva CEE Direttiva 2014/85/UE rinnovo patente e sindromi di apnee ostruttive
→ Colpi di sonno alla guida da apnee ostruttive
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