Catalizzatore ossidante, cos’è, come è fatto e funziona sui motori diesel
Il catalizzatore ossidante nei motori diesel è quel dispositivo che elimina gli idrocarburi incombusti e l’ossido di carbonio: che cos’è, come funziona e dove si trova sulla marmitta.
Il catalizzatore auto, termine con cui chiamiamo per brevità i convertitori catalitici, è in realtà un composto chimico applicato su un supporto che permette l’innesco di reazioni chimiche abbassandone il livello di energia necessaria per l’attivazione e quindi aumentando notevolmente la velocità del fenomeno di ossidazione.
Noi qui tratteremo il componente ovvero il convertitore catalitico conosciuto come marmitta catalitica, quel dispositivo catalizzatore montato sull’impianto di scarico di un motore a combustione interna , che opera tra i 180 e 380 °C.
Tipi di catalizzatori, ossidanti e riducenti
I catalizzatori sono essenzialmente di 2 tipi: ossidanti e riducenti. Cerchiamo di far luce partendo dal convertitore catalitico ossidante chiamato anche catalizzatore ossidante.
Dove si trova il catalizzatore ossidante?
Il catalizzatore ossidante viene installato solitamente nel primo tratto della marmitta oppure anche dopo il catalizzatori riducenti di NOx e particolato come i catalizzatori riducenti SCR per trasformare in azoto e acqua il biossido di azoto, favorendone la reazione dell’ammoniaca che si forma nel SCR quando si inietta l’AdBlue come per esempio quello utilizzato da VW addirittura con doppia iniezione.
Catalizzatore ossidante delle auto a cosa serve perché si usa?
Perché si utilizza il catalizzatore ossidante nelle auto ed a cosa serve? Nei sistemi ossidanti, i catalizzatori sono il palladio, il platino e il rodio. Questi elementi, depositati sulle superfici della marmitta ossidante, favoriscono l’ossidazione di composti nocivi presenti nei gas di scarico, come gli idrocarburi incombusti e l’ossido di carbonio, a una temperatura di circa 300 °C, alla quale normalmente questa reazione chimica non avverrebbe.
COM’È FATTO il catalizzatore auto
Il supporto del catalizzatore ossidante, ovvero il setto attraversato dai gas di scarico, può essere ceramico o metallico a nido d’ape; sui microcanali che caratterizzano la sua struttura sono depositati i metalli rari che permettono il processo di catalisi.
I dispositivi più moderni impiegano supporti metallici in quanto offrono grandi vantaggi rispetto ai ceramici:
- provocano minore contropressione allo scarico grazie al ridotto spessore delle pareti della struttura a nido d’ape, pari a circa 0,04 mm rispetto ai 0,15 mm del supporto ceramico;
- il minore spessore delle pareti interne del supporto permette di ridurre le dimensioni del convertitore catalitico;
- hanno una maggiore resistenza meccanica che gli permette di resistere a forti urti senza comprometterne il funzionamento, contrariamente a quello ceramico che è ovviamente molto fragile;
- riescono a raggiungere più velocemente la temperatura di esercizio, grazie alla conducibilità termica del metallo.
COME FUNZIONA il catalizzatore ossidante?
Cerchiamo adesso di capire come funziona il catalizzatore ossidante installato in particolare sui motori diesel che lavorano con eccesso di ossigeno. Questa caratteristica del ciclo diesel si traduce in abbondanza di ossigeno nei gas di scarico, che permette quindi al catalizzatore ossidante di funzionare in maniera efficace, trasformando gli idrocarburi incombusti e l’ossido di carbonio in acqua e anidride carbonica:
HC + CO + O2 = CO2 + H2O
Agisce quindi su due composti inquinanti e per questo motivo è anche noto come catalizzatore a due vie.
2NO2 + 4NH3 + O2 = 3N2 + 6H2O
Speriamo aver chiarito con questa spiegazione cosa è, come funziona e come è fatto il convertitore catalitico ossidante detto anche più semplicemente catalizzatore.
Leggi comunque altri argomenti di questa materia raggruppati tutti per comodità sotto “catalizzatore” come per esempio il filtro antiparticolato per motori a benzina GPF.
? Cos’è l’AdBlue e cosè il catalizzatore SCR
? Avviso: per restare aggiornato e ricevere le ultime news sulla tua mail iscriviti alla newsletter automatica di Newsauto QUI”