Aumento potenza del contatore da 3 a 6 kW per accorciare i tempi di ricarica (COSTI)
Quanto costa aumentare la potenza del contatore da 3 kW a 6 kW, l'aumento dei costi fissi ed il costo da sostenere una tantum per accorciare i tempi di ricarica dell'auto elettrica
Un aumento della potenza del contatore di casa è molto utile soprattutto quando per contratto si ha una potenza disponibile di 3 kW con la quale si ha difficoltà a ricaricare la batteria di un’auto elettrica. E’ fondamentale in questo caso gestire minuziosamente gli orari di ricarica nelle fasce notturne quando non viene utilizzata l’energia per uso domestico. Con 3 kW è possibile ricaricare l’auto elettrica con il caricatore portatile alla potenza di 10 Ampere, ovvero 2,3 kW o al massimo con 12 Ampere (2,8 kW) a patto che non siano collegati altri assorbimenti importanti tranne qualche lampadina o al massimo il televisore. In 10 ore si riescono a caricare circa 20 kWh, che garantiscono un’autonomia di oltre 100 km. Ricaricare di notte permette tra l’altro di risparmiare nel caso in cui il contratto con il fornitore di energia elettrica sia a fasce F1, F23.
Ora scopriamo i vantaggi di un aumento di potenza del contatore, i costi ed i tempi necessari.
Aumento di potenza del contatore a 6 kW
La soluzione più logica per accorciare i tempi di ricarica è di richiedere un aumento della potenza del contatore al proprio fornitore di energia elettrica passando a 6 kW, potenza minima se si percorrono ovviamente oltre 200 km al giorno e se non si vuole gestire la ricarica negli orari notturni. Il costo dipende dal fornitore di energia elettrica, ma è per tutti quasi allineato. Naturalmente con una potenza di 6 kW sarà necessario adeguare l’impianto con una wallbox.
Vediamo ora quali sono i costi da sostenere se si vuole aumentare la potenza del contatore da 3 a 6 kW.
Quali sono i costi per l’aumento della potenza del contatore
Sono due i costi da sostenere per variare la potenza del contatore, un costo fisso una tantum ed un costo di quota potenza annuale. Il costo fisso è stato stabilito da ARERA (allegato C alla Delibera 630/2023/R/eel):
- una quota potenza pari a 77,49 €/kW relativa alla potenza aggiuntiva richiesta per connessioni in Bassa Tensione. Per le utenze domestiche questo valore è ridotto a 61,26 €/kW se l’aumento richiesto non è superiore a 6 kW, e non è dovuto se l’aumento viene richiesto dopo una diminuzione della potenza (presentata a partire dal 1° aprile 2017), per ripristinare il livello di potenza precedente;
- una quota potenza pari a 61,69 €/kW per connessioni in Media Tensione
Il costo fisso una tantum per passare da 3 kW a 6 kW per una utenza domestica sarà quindi 3 x 77,49€ = 183,78€.
Aumento del costo “quota potenza”
Al costo da sostenere una tantum per aumento della “potenza del contatore”, va aggiunta la quota potenza, che si paga sulla fattura mensilmente o bimestralmente, proporzionale ai kW impegnati.
Questo costo è indicato in fattura come QUOTA POTENZA” ed unità di misura in €/kW/anno: per il passaggio da 3 kW a 6 kW il sovrapprezzo annuo è di poco più di 60€ (21,48€/kW/anno), che si aggiunge al costo già sostenuto per un totale che arriva quindi a 120€/kW/anno distribuito sulle 6 fatture (QUOTA POTENZA 20€) o sulle 12 fatture (QUOTA POTENZA 10€).
I tempi per l’attivazione dell’aumento di potenza variano dai 5 giorni per impianti con potenza entro i 6 kW in caso di forniture monofase e 33 KW in caso di forniture trifase. Per potenze superiori i tempi si allungano da 10 a 30 gg.
Quanto costa in più avere 6 kW in casa?
A parità di consumi il maggior costo che si sostiene annualmente per avere un contatore maggiorato da 3 a 6 kW sarà dato solo dalla variazione del costo QUOTA POTENZA annuo che incide per circa 60€, ovvero una maggiorazione di +10 euro in bolletta alla voce sul costo QUOTA POTENZA.
Come passare da 3 a 6 kW gratuitamente
Per i possessori di auto elettriche che hanno installato una wallbox certificata, il passaggio a 6 kW è gratuito nelle ore notturne dalle 23.00 alle 7.00 e nei weekend la richiesta scritta va inoltrata on line al GSE.
Dove conviene ricaricare l’auto elettrica
Ricordiamo che la ricarica più conveniente è quella che si fa a casa, viste le tariffe dell’energia elettrica mediamente oltre la metà inferiori al costo delle colonnine pubbliche in AC e di un terzo rispetto alle ricariche in DC.
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