Viaggio in Arizona in auto, diario di bordo
Il viaggio in auto in Arizona è qualcosa di spettacolare, da provare una volta nella vita. Le emozioni del deserto del Nevada e della mitica Ruote 66
Una delle avventure da compiere una volta nella vita c’è sicuramente quello di intraprendere un viaggio in Arizona in auto, negli Stati Uniti. Si tratta di una meta affascinate ed altamente spettacolare che prevede le luci scintillanti di Las Vegas ed il silenzio assoluto del deserto del Nevada. Sicuramente quest’ultima è la meta ideale dei fuoristradisti.
Viaggio in Arizona in auto
Il viaggio in Arizona in auto, al volante della Toyota Rav4 Adventure, che vi raccontiamo ci porta nella parte nord-est del sesto stato più grande degli Stati Uniti. Si passa per il Lake Havasu, lungo quello che viene chiamato l’Electrical North Trail. Attraversiamo sterrati veloci, percorribili a circa 50 miglia orarie (80km/h); poi ci addentriamo in aree più trialistiche, arrampicandoci sulle rocce scure e brulle. Raggiungiamo così il Little Lake Arch, una roccia scura molto grande alla cui sommità c’è una sorta di arco nella roccia stessa, che la rende particolarmente suggestiva. Lungo questa prima parte di tracciato abbiamo potuto ammirare molti paesaggi diversi e particolarmente suggestivi, oltre al Lake Havasu stesso ovviamente.
Dopodiché ancora miglia e miglia in questo viaggio in auto in Arizona, per raggiungere l’Antelope Canyon, Kingman AZ. Questa cittadina, fondata nel 1882, oggi conta poco più di 28 mila abitanti ed è stata fondata sulla Route 66. Il suo sviluppo attuale si basa sul turismo e sulle attività industriali dell’area circostante. Il centro storico è particolarmente suggestivo, richiama ancora gli oramai lontani anni ’50 e ’60. Si trova subito entrando in centro a Kingman AZ una splendida locomotiva a vapore 3759 degli anni ’50, donata alla città in segno di rispetto per il lavoro di costruzione della ferrovia, che arrivò qui subito dopo la costruzione della Route 66.
Route 66 in Arizona
Per avere maggiori informazioni sulla Mother Road è bene visitare il Museo situato nella Powerhouse Station, qui infatti si può vedere da vicino moltissime testimonianze di come si sviluppò la città, di come nacque la Route 66 in Arizona. Si può capire l’importanza della strada maestra, come viaggiavano le prime carovane ed i primi veicoli. Tutte le informazioni sono disponibili in diverse lingue, e grazie agli appassionati della Route66 ed alle diverse associazioni, c’è anche la traduzione in lingua italiana.
Abbiamo parlato con il Direttore dell’Ufficio del Turismo Joshua Noble, il quale ci ha spiegato con grande entusiasmo, la storia del Museo e ci ha regalato emozioni non da poco. All’interno del museo, infatti, è ospitata anche una collezione di veicoli elettrici, sviluppati per diverse occasioni ed assolutamente da vedere.
Kingman, oltre ad essere un punto di riferimento focale per la Route 66, offre anche moltissime possibilità per quanto riguarda l’Off Road; ecco quindi che la nostra Toyota Rav4 Adventure ci porta lungo il White Cliff Trail, poi proseguiamo verso il Parco Statale Hualapai da dove dipartono un dedalo di stradine d’alta montagna rigorosamente aperte ai soli 4×4! Raggiungiamo lo Hualapai Peak, dopo aver percorso circa 38 miglia off road.
Siamo infatti immersi in un paesaggio mozzafiato, montano, dalle distese nite, tra i pini e gli abeti si stenta a vedere il cielo e la fine della distesa montagnosa. Percorriamo molte miglia, prima di rientrare a Kingman e passare da Cracker Barrel per un veloce e tipico spuntino americano a base di hamburger, pinto beans e dumplings.
La ricerca dell’oro ha conquistato anche questa parte di contea del Mojave nel passato, oggi ci sono ancora miniere in funzione ma di Turchese. Lungo la via per Oatman ci si imbatte in una di queste se si percorre la strada asfaltata; mentre con un tratto di pista sterrata lungo Rock Hill Road ci si casca quasi dentro. Oatman è un luogo molto turistico, letteralmente rimasto agli anni ’60 ed assolutamente da vedere. Qui regnano sovrani gli asini, che lasciati liberi dopo la chiusura di alcune miniere, ogni giorno raggiungono il piccolo agglomerato in cerca di cibo.