Auto storiche da corsa, le 10 più belle selezionate
Le auto storiche da corsa? Molte hanno corso gare in pista ma quali sono le più belle in assoluto? Ecco a voi alcune delle migliori selezionate
AUTO STORICHE DA CORSA – Questa classifica propone alcune tra le auto storiche da corsa più belle ed affascinanti di tutti i tempi. Di certo, non è per nulla una lista completa e l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Non è un giudizio definitivo e non ci solo solo queste, poiché le valutazioni possono dipendere da gusti puramente estetici oltre che prestazionali, dove ognuno potrebbe mettere la propria classifica senza sfigurare minimamente. I modelli scelti provengono da ogni parte del globo e, soprattutto da epoche diverse, aventi in comune la provenienza post anni ’50; periodo in cui le auto venivano viste diversamente da semplici mezzi di trasporto.
Auto storiche da corsa – le più belle!
10. Fiat 127 auto storica da corsa
La Fiat 127 è una berlina italiana lanciata nel 1971, punta di diamante di una FIAT al suo massimo splendore. Tra le migliori auto storiche da corsa, la superiorità del modello nel segmento era davvero assoluta. Il salto generazionale rispetto alla macchina che sostituiva, la 850, era epocale, passando da uno schema “tutto dietro” ad uno “tutto avanti”: unico punto in comune, il propulsore, portato però a 903 cc di cilindrata e montato trasversalmente. Il motore della Fiat 127 è un 4 cilindri ad aste e bilancieri da 47 cv che seppure anziano, non rappresentò però un handicap, anzi lo si può definire per generosità e robustezza tra i più riusciti della storia Fiat, tanto che arriverà, 46enne, a vedere il nuovo millennio.
Il design della 127 è un must per gli appassionati di auto storiche da corsa. Le sue linee sono estremamente equilibrate, con un ottimo rapporto tra i volumi le superfici vetrate; da notare che per la prima volta la Fiat abbandonava per una sua vettura “popolare”. Tutte queste ottime scelte, portarono la 127 ad essere premiata Auto dell’Anno nel 1972.
9. Subaru Legacy auto storica da corsa
La berlina giapponese approdò nel WRC durante il 1990. Pilotata dal finlandese Markku Alén, ed in seguito dallo scozzese Colin McRae, montava un motore da 2,2 litri da 100 kW (136 CV), boxer a benzina. Le linee erano nette e squadrate, facili da vedere in molte altre auto giapponesi dell’epoca. Sul posteriore era presente un piccolo alettone, che cercava in qualche modo, di accattivarla un pò.
8. Peugeot 106 Rallye auto storica da corsa
Una tra le auto storiche da corsa per eccellenza è senza ombra di dubbio la Peugeot 106 Rallye. Progettata nel 1991, si ritrovò ben presto ad essere motivo di desiderio da parte delle nuove generazioni. La 106 Rallye è una base da cui attingere per l’uso agonistico nell’ambito delle competizioni rallystiche della classe fino a 1.300 cc., erede ideale della precedente 205 Rally, cui è trapiantato il motore (1294 cc. da 103 cv) e il cambio, pur adottando il sistema di iniezione elettronica in luogo dei 2 carburatori Weber 40 DCOE tipici della antenata, un fatto che comportò la perdita di 5 CV a vantaggio dei consumi della regolarità di funzionamento.
Gli interni sono essenziali e spartani. Caratterizzato da: assenza di alzacristalli e specchietti elettrici, mancanza di faretti supplementari, aerazione interna limitata senza le bocchette centrali, archi passaruota supplementari ad andamento squadrato, cerchi in lamiera scampanati (ET 16) da 14 x 5,5” verniciati di bianco, moquette e cinture di sicurezza di colore rosso. La carrozzeria era disponibile solo nei colori rosso, nero e bianco. Un vero bijou.
7. Volkswagen Golf GTI mk.1 auto da corsa storica
Erano gli anni ’70 quando la Volkswagen attraversava uno dei momenti più terribili della sua storia. La Volkswagen Golf fu la vettura che fece risollevare le entrate della casa tedesca. Ispirata alla Fiat 128, il design fu curato da Giorgetto Giugiaro, che scelse di progettare un’auto due volumi con un grande portellone posteriore. Disegnò così una carrozzeria semplice e fresca. La direzione della Volkswagen approvò la proposta, suggerendo solo piccole modifiche.
La Golf, è stata il primo modello a proporre insieme la trazione anteriore, la distribuzione con albero a camme in testa e cinghia dentata, la carrozzeria a due volumi con portellone e sedili posteriori ribaltabili, una qualità superiore alla media e un’estetica moderna, elegante e sportiva. La prima serie della Golf GTI montava un 1600 da 110 CV dell’Audi 80 GTE e promette prestazioni elevate ad un prezzo ragionevole.
6. Lancia Stratos, auto da corsa spettacolare!
Sale sul gradino più basso del podio la Lancia Stratos. La storia della Stratos è legata in particolar modo a quella del WRC, visto che sostituiva la sorella maggiore Fulvia. Fino ad allora i rally erano dominati da autoveicoli da competizione, però derivati da veicoli di serie, creati apposta per alcuni clienti convenzionali. Nessuno aveva considerato di produrre un veicolo esclusivamente per le competizioni rallystiche. Il suo motore era un Ferrari 6 cilindri a V di 2.4 litri a 12 valvole (lo stesso motore della Ferrari Dino 246), accoppiato ad un cambio a 5 rapporti, che venne perfezionato durante l’anno successivo.
Nell’aprile 1973, Sandro Munari vince il Rally Firestone celebrato in Spagna. Il mese successivo, insieme a Jean-Claude Andruet, Munari riuscì a piazzarsi al secondo posto nella Targa Florio e, nel settembre 1973, la Stratos vinse il Rally della Francia sempre grazie a Sandro Munari. Nel 1974 si aggiudicò il Mondiale Rally di quell’anno e successivamente riuscì nella stessa impresa negli anni 1975 e 1976.
5. Alfa Romeo 1750 GT AM, auto da corsa veloce ed affascinante
Una delle auto storiche da corsa a fare la storia di Alfa Romeo, è senza alcun dubbio la 1750 GT AM. Regina delle gare turismo degli anni ’70, monta un motore bialbero Alfa Romeo: in questo caso, però, si tratta di quello della 1750 GT nella versione riservata agli Stati Uniti, ma con cilindrata di 1985 cm3, due candele per cilindro e iniezione meccanica: erogava la bellezza di 220 cavalli.
Appena la si vede, si capisce subito che è un’auto pensata per un unico scopo: vincere! Assetto ribassato, gomme larghe, ampi passaruota, minigonne da capogiro sono elementi unici che – uniti all’assenza dei paraurti ed alle linee arrotondate – rendono quest’auto da corsa unica nel suo genere.
4. Mazda RX-7, un mito storico da corsa col wankel
Altra nipponica presente nella lista è la Maxda RX-7, l’auto tunning d’eccezione, regina assoluta dei drift. Pronunciare la sigla RX-7 significa raccontare una vicenda lunga 32 anni e oltre 800.000 vetture piazzate ai quattro lati del globo. Correva l’anno 1979, il mercato dell’auto accoglieva una vettura destinata a far parlare di sé. Compatta, maneggevole e divertente, si presentava con uno schema meccanico classico (trazione posteriore) e una carrozzeria 2+2, con fari a scomparsa, e una linea ispirata vagamente alle concorrenti europee del tempo, come Porsche 924.
La terza generazione, la versione in questione, degli anni ’90 montava sotto il cofano un motore wankel 13B-REW, abbinato a due turbine sequenziali Hitachi, per 255 CV, che divengono 265 nel 1996. Tra le novità registriamo la doppia candela d’accensione, l’architettura multilink per le quattro ruote, e per la prima volta si può montare anche il cambio automatico, opzione che fa la felicità della clientela americana.
3.Fiat 595 Abarth, un mito storico d’altri tempi
Sale sul gradino più basso del podio la bellissima ed iconica Fiat 595 Abarth, un mito da corsa d’altri tempi. Con una carreggiata allargata, assetto ribassato, niente paraurti e cofano motore che fa da alettone: la 595 Abarth fa subito capire le sue velleità da macchina da corsa. La conferma arriva anche nell’abitacolo: sedili avvolgenti, cloche accorciata, cruscotto optional con quattro preziosi strumenti Jeager, fra i quali un contagiri scalato a 6.500 e un tachimetro con fondoscala a 140 km/h ed infine, voltante a tre razze in alluminio lucidato.
2. Lancia Delta HF Integrale, la regina dei rally
Concepita per l’utilizzo da parte dell’utente comune e solo in un secondo momento base per le competizioni rallystiche, la Delta HF 4WD e’ caratterizzata da particolari che la distinguono dalle Delta “normali” e che ne accentuano il carattere sportivo, come i fari circolari anteriori, i cerchi in lega forati, il doppio terminale di scarico e i due profili in contrasto con il colore della carrozzeria che corrono lungo tutta la fiancata.
Il motore della Delta HF 4WD e’ un 2 litri di cilindrata simile a quello della berlina Thema turbo, in grado di sviluppare una potenza di 165 CV a 5250 giri/min. Interessante anche lo schema di trazione utilizzato per la Delta HF 4WD: differenziale anteriore libero, differenziale centrale epicicloidale con giunto viscoso Ferguson di bloccaggio che ripartisce la coppia motrice in modo asimmetrico sui due assi (56% all’anteriore e 44% al posteriore), differenziale posteriore Torsen.
1. Mazda 787 B, un mito da corsa di durata 24H
A salire sul gradino più alto del podio, e ad aggiudicarsi il titolo come miglior auto storica da corsa, è la bellissima Mazda 787 B, prima auto giapponese a vincere la 24h di Le Mans nel 1991. Noi di newsauto.it siamo particolarmente legati a questa vettura, poiché Giovanni Mancini, direttore della rivista Elaborare e pilota automobilistico dai brillanti trascorsi, è stato l’unico giornalista italiano a provarla a Palma di Mallorca [qui l’ARTICOLO]. La 787 B montava un motore rotativo Wrenkel da 700 CV e raggiungeva una velocità massima di 340 km/h.
La Mazda 787B è uno sport prototipo costruito secondo i regolamenti FIA di Gruppo C. Il telaio della vettura è costituito da una monoscocca in fibra di carbonio, anche la carrozzeria adotta materiali compositi in kevlar carbonio, stesso discorso per l’impianto frenante, il tutto permette al prototipo un peso contenuto di soli 830 kg.
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