Rally del Marocco 1969, la grande prova delle DS21
Il Rally del Marocco 1969 è passato alla storia del motorsport come una gara durissima, vinto dalla tenacia della Citroen DS21
RALLY DEL MAROCCO 1969 – Alla fine degli anni ‘60 e nei primissimi anni ‘70 nei rally correvano vetture strettamente di serie, identiche nella forma e nella sostanza a quelle di tutti i giorni.
In questo contesto, le DS si distinguevano per le qualità del suo telaio ed alla robustezza della sua meccanica, in particolar modo nelle gare più impegnative per la difficoltà del fondo stradale o per la durata e lunghezza chilometrica.
Rally del Marocco 1969
Ora andiamo ad analizzare come si comportarono le DS nel Rally del Marocco 1969, disputato tra il 24 ed il 27 aprile sulla distanza di oltre 1300 chilometri di piste infernali.
Di minuto in minuto, settantotto equipaggi hanno preso il via per il dodicesimo rally internazionale del Marocco. È sostanzialmente la replica dell’undicesima edizione, ben rivista e molto corretta: gli specialisti lo giudicano quattro volte più difficile dell’anno precedente, quando soltanto un quarto degli equipaggi iscritti aveva superato la linea del traguardo.
I più ottimisti hanno stimato che al traguardo sarebbero arrivati al massimo venti equipaggi mentre i più pessimisti parlano di una vera e propria ecatombe.
Rally del Marocco 1969: percorso
Il percorso del Rally del Marocco 1969, lungo più di quattromila chilometri, fu diviso in due tappe con dieci prove speciali a cronometro su milletrecento chilometri, disputate principalmente sulle terribili piste del sud. Per i superstiti, tra le due tappe, fu prevista una breve pausa di una nottata a Marrakech.
Il principe ereditario del Marocco, dall’alto dei suoi dieci anni d’età, ha dato il via alla gara. Da Rabat, attraverso le regioni boscose e montagnose di Oulmès, i concorrenti hanno raggiunto l’est del Marocco, passando da Fès e Meknès. Una piccola incursione nella zona accidentata di Rif e poi l’inizio del percorso più duro, dopo l’anello di Chikker, verso sud nel Medio Atlante.
A Missour,partenza del terzo settore a cronometro di centoventicinque chilometri di piste, non restarono che cinquantacinque concorrenti e le vere difficoltà erano solo all’inizio.
Rally del Marocco 1969: primi ritiri
Tra Missour e Erfoud la pista ha operato una selezione impietosa, facendo registrare i primi ritiri: altri trentadue concorrenti hanno abbandonato. In questo settore Guy Verrier (DS21) ha lanciato una prima offensiva e ha realizzato il miglior tempo davanti a Nicolas-Roure, i vincitori dell’anno precedente che hanno mantenuto la testa della classifica generale sulla loro Renault R8 Gordini prototipo, tallonati dalle cinque DS21 schierate da Citroën: Neyret-Terramorsi (gruppo 6), Consten-Todt (gruppo 6), Verrier-Murac (gruppo 5), Ogier-Veron (gruppo 1) e Vanson-Joly (gruppo 6), oltre agli indipendenti Terminarias padre e figlio su DS21 di serie che hanno occupato un validissimo settimo posto parziale.
Qualche chilometro di strada buona e via col quinto settore a cronometro tra Rissani e Zagora, 236 chilometri di piste attraverso la valle di Draa, uno dei più bei luoghi del Marocco. Peccato che i piloti non hanno potuto ammirarlo poiché il tunnel di polvere che i concorrenti hanno sollevato al loro passaggio è stato tale da oscurare strada e paesaggio.
All’arrivo del settore a cronometro, a Zagora, alcuni piloti hanno chiesto da quali vetture sono stati superati perché non sono riusciti nemmeno ad identificarle al loro passaggio. I superstiti hanno percorso milleseicento chilometri, ne sono rimasti 2400 km di cui 600 su piste. Le vetture-scopa hanno superato uno ad uno i concorrenti fermi al bordo della pista ed hanno registrato undici nuovi abbandoni.
Rally del Marocco 1969: Marrakech
Il parco chiuso del Rally del Marocco 1969 a Marrakech, termine della prima tappa, poteva ospitare fino a 60 equipaggi ma vi arrivarono solo 21 vetture, cioè le auto sono ripartite l’indomani mattina per la seconda tappa.
La classifica non è cambiata: dietro alle 7 vetture di testa (la Gordini di Roure e le sei DS21) c’erano tre Opel Commodore, tre Fiat 125, due Peugeot, una Volvo, due R16TS, una Simca, una Porsche, una Datsun ed una BMW.
La tappa più lunga è cominciata con la salita del Tizi n’Test: 40 chilometri di pista e 28 di catrame. Nicolas si è aggiudicato il miglior tempo, ma le sei DS21 raggruppate dietro in perfette condizioni, si sono fatte sempre più minacciose.
Al totale, si sono aggiunti altri 500 chilometri e la fatica ha colpito i piloti superstiti alla partenza del settore a cronometro più lungo 266 chilometri su una pista assurda, tagliata qua e la da pietre affilate, che hanno dato noia anche ai pneumatici e cerchi più resistenti, tracciata attraverso banchi di sabbia, buche profonde, letti di torrenti prosciugati dal sole accecante. Questa pista ha riunito in se tutte le difficoltà della Londra-Sidney o di un East-African Safari.
I giornalisti che hanno seguito la corsa non hanno dovuto cercare la strada: la rotta è stata segnata dai brandelli di auto di ogni modello, di ogni marca: cerchi deformati, intere ruote perse dalle auto, parafanghi ammaccati, protezioni di ogni forma, ammortizzatori. Un concorrente sorpreso da una buca, ha picchiato così forte che uno dei suoi ammortizzatori posteriori è passato attraverso il parafango. Folle di rabbia, ha continuato fin quando la buca seguente ha messo la parola fine alla sua partecipazione.
Rally del Marocco 1969: DS21 rally
In questa fase del Rally del Marocco 1969 sono uscite fuori le DS, assicurandosi la vittoria finale. Ogier e mademoiselle Véron con la loro DS21 rally di serie hanno fatto segnare il miglior tempo mentre Neyret e Terramorsi hanno preso la testa della classifica generale; Nicolas e Roure hanno avuto invece diverse noie meccaniche.
Nella prova speciale seguente la DS21 di Verrier e Murac ha scalato la classifica fino al secondo posto. A Ourzazate solo sei vetture sono arrivate nei tempi previsti: cinque DS21 e la Gordini di Nicolas-Roure. Sono rimasti ancora da percorrere un terzo del percorso di gara e gli organizzatori si sono interrogati ansiosi: arriverà almeno una vettura a Casablanca? A quel punto gli ufficiali di gara hanno deciso di allungare i tempi regolamentari della tappa, autorizzando così una Volvo ed una R16 a riprendere la corsa.
Nel penultimo settore a cronometro la Volvo è finita fuoristrada ed ha abbandonato. Nicolas e Roure hanno avuto altre difficoltà andando su tutte le furie. Più tardi, molto sportivamente, Verrier e Murac si sono fermati per aiutarli a rimettere in strada la loro vettura: per la Gordini la corsa è continuata ma Ogier-Véron hanno conquistato ancora una posizione.
Rally del Marocco 1969: classifica finale
La classifica finale del Rally di Marocco 2019 è stata la seguente: 1° Neyret-Terramorsi (DS21 prototipo), 2° Verrier-Murac (DS21), 3° Ogier-Véron (DS21), 4° Nicolas-Roure (R8 Gordini Prototipo), 5°Vanson-Joly (DS21 Prototipo), 6° Terminarias padre e figlio (DS21), 7° Vasquez-de Pottier (R16 TS).
Dopo l’arrivo i giornalisti si sono divertiti a compilare delle statistiche, che hanno evidenziato le molte difficoltà della prova. Renault: diciassette vetture partite, due arrivate. Opel: undici alla partenza, zero all’arrivo. Bmw: otto alla partenza, zero all’arrivo. Peugeot: cinque alla partenza, zero all’arrivo. Porsche: cinque alla partenza, zero all’arrivo. Così come Lancia, Bmc, Ford, Glas, Simca eccetera. Ma anche: sette Citroën alla partenza e cinque all’arrivo.
Una vittoria totale: prima in classifica generale, prima nei gruppi 1, 5 e 6, prima classificata per equipe e coppa dei costruttori. Una volta di più gli equipaggi iscritti da Citroën hanno stabilito la superiorità della tenuta di strada, della robustezza, delle prestazioni e della sicurezza della DS21. In questo straordinario Rally del Marocco si trattava di passare o scassare. Le cinque DS21 sono passate.