Auto storica: la DS con la sigla SM Sport Maserati
Il progetto dell’auto storica DS con la sigla SM nacque nel 1968 quando Citroen acquisì Maserati. Il marchio Citroen SM è stato protagonista anche nei rally
Il progetto dell’auto storica DS con la sigla SM inizio a metà degli anni ’60, quando si pensò ad un’erede per la DS. Gli ingegneri francesi infatti immaginarono una vettura sportiva che riprendesse l’architettura generale della Dea delle automobili abbinandola a propulsori performanti ed un assetto adatto alle alte prestazioni.
AUTO STORICA DS CITROEN SM SPORT MASERATI
L’auto storica DS Citroen SM nacque sotto la semplice sigla “S”, come Sport ma pochi anni dopo, nel 1968, con l’acquisizione di Maserati da parte del Double Chevron, la sigla cambiò in Sport Maserati: SM.
Inizialmente prevista in versione berlina e coupé, vide la luce nel marzo del 1970 al Salone di Ginevra solo in versione due porte: era una Gran Turismo decisamente anomala che abbinava al comfort tipico delle berline del marchio francese, le prestazioni di un motore Maserati da 2,7 litri e 180 cavalli di potenza, sufficienti per spingerla ben oltre i 220 km/h nel più assoluto silenzio e con l’isolamento tipico della sospensione idropneumatica.
Con caratteristiche stradali uniche al mondo per tenuta e comfort (gli stessi della DS) unite ad un motore all’altezza di quello straordinario telaio, la SM non aveva rivali tra le vetture di serie.
CITROEN SM SPORT MASERATI NEI RALLY
Schierata al fianco delle DS della Squadra Corse diretta da René Cotton (e successivamente dalla moglie Marlène), riuscì a stupire alla sua prima uscita, aggiudicandosi il massacrante Rally del Marocco del 1971.
La carriera sportiva della SM proseguì al fianco di quella dei modelli DS nei successivi quattro anni in cui le due vetture rimasero in produzione, con successi entusiasmanti come quelli al Rally del Portogallo ma anche al Rally Bandama in Costa d’Avorio e l’East African Safari in Kenia, dove raccolse brillanti risultati.
La crisi petrolifera della metà degli anni ‘70, unita alle limitazioni della velocità sulle strade europee determinarono la fine prematura di questa Gran Turismo unica al mondo, mentre nel campo delle competizioni i prototipi stavano prendendo gradualmente il posto delle vetture di serie.