Bollo veicoli storici, com’è la situazione in Italia?
In Italia dopo la legge di Stabilità 2015 in alcune Regioni il bollo storico si è tornato a pagare per intero, in altre ci sono delle tariffe dedicate. Ecco com’è la situazione bollo veicoli storici nel nostro Paese
BOLLO VEICOLI STORICI – Dal mondo dei motori ed in particolare da quello che si occupa di veicoli classici ci giunge un grido d’allarme. Gli appassionati di motori, chi nel tempo hanno voluto investire su di un veicolo storico con meno di trent’anni (auto o moto che sia, iscritto ASI o FMI non importa) dall’1/1/2015 hanno visto cambiare le carte in tavola senza preavviso.
Da quella data infatti i veicoli con più di 20 e meno di 30 anni hanno dovuto pagare il bollo per intero, con ovvie conseguenze negative sulle tasche dei possessori e per il mercato dell’usato. Per non parlare dell’indotto e degli artigiani operanti nel settore.
Si tratta di un provvedimento grave perchè chi ha speso dei soldi negli anni, per conservare l’auto o moto fino al compimento dei 30 anni, ora si ritrova un pezzo di ferro nel garage, in quanto il provvedimento sembrerebbe retroattivo. Le auto in questione dunque sono invendibili se non all’estero (così facendo si perderebbe il nostro patrimonio storico). Questa, come intesa dai governati, sembrerebbe una passione solo per ricchi, ma forse nessuno si rende conto di quante persone ci sono dietro e dell’indotto lavorativo creato.
Bollo veicoli storici | REGIONE LAZIO
ACI – Regione Lazio, già dal 2013 ha emesso un elenco ritenuto valido alla classificazione di veicoli Ventennali Storici e di Veicoli Trentennali di particolare interesse storico.
Un’iniziativa lodevole ben apprezzata dagli appassionati. La Regione Lazio può contare su 7219 appassionati tra Club affiliati ASI – FIF. Facendo alcuni conti si vede che la media di auto in loto possesso è di 3 mezzi (auto e moto). Dunque si tratta di un numero considerevole di mezzi a cui viene applicato per intero il bollo auto.
Ma per fortuna non tutte le Regioni hanno applicato questo provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità 2015 (comma 666 dell’articolo 1 della legge stabilità il 2015).
Bollo veicoli storici | TARIFFE
Come confermato dall’ACI, in alcune Regioni i veicoli con meno di 30 anni pagano il bollo veicoli storici per intero, come se fosse una vettura nuova. In altre è rimasto tutto invariato e c’è una tassazione specifica sui veicoli ultraventennali, confermando le agevolazioni previste.
Alcune di queste Regioni, confermate dall’ACI, sono la Toscana, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano. Ad esempio in Lombardia il bollo per le auto storiche costa 30 euro (sono quelle iscritte a un Registro riconosciuto), mentre per le moto è di 20 euro (iscritte a un Registro riconosciuto).
Di seguito uno schema riepilogativo:
– La Regione Sicilia ha previsto una riduzione della tassa di circolazioni, che ora è di 75 euro per le auto storiche e di 53 per le moto. I veicoli trentennali invece pagano 25,82 euro (auto) oppure 10,33 euro (moto):
– In Piemonte c’è una riduzione della tassa automobilistica del 10%. Sono esenti dal pagamento quelle oltre i 30 anni;
– In Lombardia le auto con più di 20 anni pagano la tassa annuale di 30 euro, mente per le moto è di 20 euro, l’importante siano in regola con la normativa in materia di emissioni dei gas di scarico bollino blu auto;
– In Toscana la tassa automobilistica è ridotta del 10 %;
– Nel Lazio il bollo auto per veicoli storici con più di 20 anni ha una riduzione del 10%;
– In Emilia Romagna è stata mantenuta l’esenzione ma solo per le auto e moto d’epoca dai 20 ai 29 anni iscritte All’ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Federazione Motociclisti Italiana (FMI). Questi veicoli pagano annualmente 25,82 euro le auto e 10,33 euro le moto.
Sono esenti dal pagamento del bollo veicoli storici ultra trentennali. Infatti quelli immatricolati da almeno 30 anni non hanno bisogno di iscriversi a nessun club o registro. L’esenzione è automatica.
Bollo veicoli storici ASI (Automotoclub Storico Italiano)
“Si tratta di un provvedimento messo in piedi dal Governo anche per combattere i finti collezionismi – dichiara Maurizio Speziali, Presidente ASI (Automotoclub Storico Italiano) – quelli dei proprietari di auto assolutamente prive di interesse storico, spinti a mantenere in circolazione le proprie carrette solo per la possibilità di risparmiare sugli oneri fiscali di mantenimento. Certo è che, “sparando nel mucchio”, si andranno a colpire anche molti appassionati collezionisti che dovranno tornare ad aprire il portafogli, nella peggiore delle ipotesi per almeno altri 10 anni. Inutile dire che tutto questo avrà una ripercussione negativa anche sul mercato dell’usato storico.
“Quello che purtroppo mi rattrista di più ancora è che il patrimonio motoristico ricompreso nella datazione da venti a trent’anni, andrà distrutto, per demolizione, oppure venduto all’estero. Altro fatto non meno grave sono le conseguenze economiche che deriveranno agli imprenditori che operano nel settore. Non si tratta pertanto di discutere sulle brioches degli appassionati – prosegue – ma sul pane di chi, quotidianamente deve guadagnarlo per sé e per le proprie famiglie. Queste persone che si impoveriranno ancora di più a quali risorse dovranno ricorrere? Forse che lo Stato dedicherà quelle riserve che dovrebbe avere per momenti difficili e che invece non ha?
Avevamo proposto un monitoraggio a sei mesi per capire quali sarebbero state le conseguenze del provvedimento. Anche questo non è stato gradito. Forse per timore che ASI, come altre “Cassandre” potesse aver ragione? Certo non potremo più fare corsi di restauro di 800 ore, anche perché questi ragazzi venuti a Torino da tutta Italia saranno più amareggiati di noi per aver abbandonato le proprie residenze, essersi creati dei sogni sul miglioramento delle proprie capacità e poi vedere il tutto finito in fumo. Non potremo più aiutare le Università, come fatto con quella dell’Aquila e col Politecnico di Torino. Non potremo più aiutare i comuni terremotati come fatto con Crevalcore. Faremo meno raduni ed anche il Turismo dovrà subire le conseguenze negative da questa stretta impostaci. La difesa di coloro che non conoscono il nostro mondo nasce anche sul presupposto errato che l’Italia del motorismo storico sarebbe stata troppo favorita con l’esenzione a vent’anni anziché a venticinque o trenta come nella maggior parte dei paesi europei.
Queste persone dovrebbero sapere, perché è loro dovere informarsi, e dire a chiare lettere, che in Europa solo l’Italia ha una patrimoniale sul motorismo storico, mentre tutti gli altri Paesi applicano tasse solo in caso di circolazione dei veicoli. Dovrebbero anche sapere e dire che solo la Germania ha delle tasse automobilistiche, e non patrimoniali, più alte dell’Italia, che la Francia non applica alcun tipo di tassa sui veicoli, né patrimoniale né di circolazione. Che tutti gli altri Paesi impongono tasse automobilistiche di gran lunga inferiori di quelle italiane – conclude Speziali – pertanto sarebbe stato giusto mantenere l’esenzione a vent’anni perché in tale periodo gli Italiani pagano molto di più di quanto paghino in venticinque o trent’anni i cittadini europei. È chiaro che se vedrò che i soldi entrati, pochi, ma comunque spesi beni, potranno sollevare l’economia Italiana, dovrò ringraziare il Signor Renzi di quello che fa per tutti noi e magari anche invitarlo ad un raduno di auto storiche affinché possa conoscere i veicoli e i possessori degli stessi, nostri tesserati. Ragioneremo comunque sul da farsi per cercare di mitigare le conseguenze negative prospettate”.
Bollo veicoli storici | PROPOSTA CLUB TOPINIRANDAGI
I veicoli già in possesso di certificato di storicità rilasciato dall’Asi entro il 31 dicembre 2014 potranno beneficiare, con adeguamento, della sotto indicata proposta. Dal 1 Gennaio 2015, entrata in vigore della Legge di Stabilità, verranno riconosciuti Veicoli Storici e di particolare interesse storico (AUTO E MOTO) solo quelli iscritti sugli elenchi definiti dalla commissione tecnica ASI o altro…
Veicoli ultratrentennali (VEICOLO DI PARTICOLARE INTERESSE STORICO):
– costruiti da oltre trent’anni (salvo prova contraria, l’anno di costruzione coincide con l’anno di prima immatricolazione in Italia o in un altro Stato );
– non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.
I veicoli storici ultratrentennali sono esenti dal pagamento della tassa automobilistica: l’esenzione è automatica e non occorre quindi presentare alcuna domanda (non è neppure necessario che siano iscritti in un registro storico, purché provenienti dal periodo ultraventennale, quindi già identificato come veicolo storico).
Se però un veicolo ultratrentennale è posto in circolazione su strade e aree pubbliche è dovuta una tassa di circolazione forfettaria di Euro 30,00 per gli autoveicoli, Euro 15,00 per i motoveicoli.
La tassa forfettaria è dovuta per l’intera annualità e non è assoggettabile a sanzione in caso di ritardato pagamento.
Questa tassa di circolazione non va pagata se il veicolo rimane inutilizzato, senza mai circolare su aree pubbliche; se invece, circola, il conducente deve portare con sé la ricevuta di pagamento della tassa di circolazione perché è previsto dalla autorità competenti.
Veicoli ultraventennali (VEICOLO STORICO):
– costruiti da oltre vent’anni e da non più di trenta (salvo prova contraria, l’anno di costruzione coincide con l’anno di prima immatricolazione in Italia o in un altro Stato);
– non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.
Anche per i veicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo veicoli storici purché in possesso dell’attestato di storicità rilasciato dall’ASI (Auto-Moto Club Storico Italiano) e per i motoveicoli anche dalla FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e l’intestatario del veicolo ventennale deve obbligatoriamente possedere intestata a suo nome una macchina che utilizza 365 giorni all’anno per uso personale Lavoro/Tempo libero.
È Obbligatoria la tassa di circolazione anche se NON vengono posti in circolazione è dovuta una tassa di circolazione forfettaria pari a Euro 50,00 per gli autoveicoli; Euro 20,00 per i motoveicoli.
BOLLO AUTO VENTENNALI QUANTO SI PAGA REGIONE PER REGIONE