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Patente europea e il punto sulla direttiva europea per le patenti

Il Consiglio UE sta analizzando il testo che rivoluziona le patenti di guida, incluse quelle elettroniche, e riguarda anche le norme sulle verifiche di carattere sanitario.

La Commissione Europea, in un’iniziativa pionieristica a livello mondiale, propone l’introduzione di una patente di guida digitale per agevolare il riconoscimento dei permessi di guida tra gli Stati membri. Tale innovazione renderà più semplici le procedure di sostituzione, rinnovo o conversione della patente, poiché tutte le operazioni si svolgeranno online. Un’ulteriore agevolazione è prevista per i cittadini di Paesi terzi che aderiscono a standard di sicurezza stradale paragonabili, i quali potranno convertire la propria patente in una dell’UE con maggiore facilità.

Patente europea digitale

Nuova patente europea digitale per 250 milioni di conducenti: così il Parlamento UE vuole migliorare la sicurezza stradale e agevolare la libera circolazione. La Direttiva – in sostituzione dell’attuale 2006/126/CE – imporrà che solo le persone coi requisiti richiesti riescano a ottenere il documento elettronico per condurre un mezzo: in arrivo nuove norme sulle verifiche di carattere sanitario per il rilascio e il rinnovo delle licenze.

Si tratta della “Direttiva patenti” che il Consiglio UE sta analizzando col fine di proteggere soprattutto gli utenti vulnerabili: pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e disabili. La patente elettronica europea sarà disponibile sullo smartphone ed equivalente a quella fisica. Per chi vuole organizzare truffe, la licenza digitale sarà più difficile sia da duplicare sia da alterare. Eliminerebbe carta e plastica, un passo verso la dematerializzazione dei documenti.

Patente digitale italiana e patente digitale UE sono cose diverse

Il disegno di legge mira a introdurre la patente digitale europea (definita nella norma “patente mobile” in contrapposizione alla “patente fisica”), che è diversa dalla patente digitale italiana: quella del nostro Paese è valida solo entro i confini nazionali. Le due licenze viaggiano su binari diversi e non coincidono.

patente europea digitale
patente europea digitale

Direttiva europea sulle patenti

Sempre in ottica di sicurezza stradale, il progetto di Direttiva intende “garantire una valutazione più obiettiva dei candidati al conseguimento della patente” e “giungere a una migliore armonizzazione degli esami di guida”

I test teorici conterranno quiz sui sistemi di assistenza alla guida. Per i primi due anni dal conseguimento della patente, ci sarà un periodo di prova, con divieto di assunzione di alcol: la tolleranza zero sugli alcolici c’è già in Italia per i primi tre anni da quando si prende la licenza. 

Quindi, patente B delle auto a 17 anni. Con due anni di prova da neopatentati. Oggi, in Italia, c’è la Guida Accompagnata a 17 anni, poi il Foglio Rosa a 18 anni e la patente. 

Obbligo di formazione iniziale per i nuovi esaminatori e obbligo di formazione periodica per tutti gli esaminatori. Infine, stando al Parlamento UE, i singoli governi hanno il dovere morale di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni psicofisiche del guidatore.

Sebbene sia un progetto di legge e non un Regolamento, alcuni aspetti della proposta UE sono già confluiti nella normativa italiana: certificato anamnestico obbligatorio, tolleranza zero in fatto di alcol per i neopatentati. 

Codice della Strada Europeo

Per contrastare l’incidentalità, il target è quello di imporre molte (non tutte) regole stradali uguali nell’UE, a prescindere dal Paese: specie quelle che riguardano le infrazioni più gravi come la guida sotto l’effetto di alcol. Oggi invece ogni Stato ha un proprio Codice della Strada, il che crea confusione a livello comunitario, contraddicendo anche lo spirito dell’Unione. A tal fine, la Commissione UE mira a creare una rete per lo scambio di informazioni sulle patenti di guida tra le autorità nazionali (RESPER).

Così, si potrà combattere il “turismo delle patenti di guida”: attualmente, chi trasferisce la residenza da una nazione all’altra ottiene una nuova licenza per eludere gli effetti di un provvedimento nella prima. Ad esempio, chi abita in Italia e si vede sospendere la patente per sei mesi dopo una grave infrazione, ha modo di riottenerla semplicemente andando a vivere (almeno sotto il profilo giuridico) in Spagna. E viceversa. Norme anti furbetti quindi. A dire il vero, si parla di regole della circolazione uniformi nell’UE ormai da due decenni, senza che si sia mai arrivati al dunque. Può darsi che questa sia la volta buona.

Veicoli pesanti anche con patente B: l’Italia ha già la legge

L’UE vuole che in tutta Europa si possano guidare – con la patente B delle auto – anche i mezzi pesanti elettrici. Pure in questo caso, l’Italia ha già la norma. Articolo 116 del Codice della Strada: con la patente B si possono guidare “veicoli senza rimorchio adibiti al trasporto di merci, alimentati con combustibili alternativi di cui all’articolo 2 della direttiva 96/53/CE del Consiglio, del 25 luglio 1996, e con una massa autorizzata massima superiore a 3.500 kg ma non superiore a 4.250 kg, a condizione che la massa superiore a 3.500 kg non determini aumento della capacità di carico in relazione allo stesso veicolo e sia dovuta esclusivamente all’eccesso di massa del sistema di propulsione in relazione al sistema di propulsione di un veicolo delle stesse dimensioni dotato di un motore convenzionale a combustione interna ad accensione comandata o ad accensione a compressione. In tali casi, la patente di guida deve essere conseguita da almeno due anni”.

Leggi anche “Come avere la patente digitale sul telefono”






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