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Multe ai costruttori d’auto, 16 miliardi solo nel 2026

La stima del totale che pagheranno in un anno alla UE tutti i costruttori per lo sforamento delle emissioni rispetto al consentito. Volkswagen è il primo gruppo a quantizzare la multa: dovrà spendere 1,5 miliardi di sanzioni UE solo nel 2026.

Secondo l’Acea (Associazione costruttori europei) le multe che dovranno pagare i costruttori auto si aggirano attorno a 16 miliardi di euro nel 2026 per gli sforamenti del 2025. Dopodiché, ogni anno per quello prima, dovranno sostenere multe sempre salate, con il giro di vite finale del 2035, anno del bando termico. Volkswagen è il primo costruttore in Europa a stimare l’importo dei costi legati alla multa sulla CO2 che dovrà versare all’Unione Europea: 1,5 miliardi di euro nel 2026. La previsione arriva da Rolf Woller, responsabile delle relazioni di VW con gli investitori, che oltretutto ha evidenziato come gli utili del gruppo VW potrebbero calare perché la Casa quest’anno necessita di vendere più auto elettriche, meno redditizie delle vetture a benzina o diesel.

Solo VW pagherà circa 1,5 milioni di euro di sanzioni per la CO2 alla UE nel 2026
Solo VW pagherà circa 1,5 milioni di euro di sanzioni per la CO2 alla UE nel 2026

Piove sul bagnato: le multe pesanti vanno a peggiorare un quadro complessivo europeo pieno di nubi, con vari temporali alle porte (licenziamenti, chiusura delle fabbriche, tensioni sociali). Indeboliscono un’industria fragile, stressata da una concorrenza spietata dei marchi cinesi. A proposito del Dragone, le Case europee fanno flop anche nel Regno di Mezzo, dove le aziende locali riscuotono sempre maggiore successo con tecnologie più accattivanti.

Multe UE sulla CO2 ai costruttori auto, più salate dal 2026

La regola, fissata da Bruxelles nel 2019 col Green Deal, prevede un inasprimento notevole degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 – la famigerata anidride carbonica, climalterante – che i produttori di auto hanno l’obbligo di rispettare nel 2025. Nel settore vetture, le emissioni medie delle macchine nuove vendute dovranno scendere sotto i 93,6 g/km: -19% rispetto al 2024. I veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate vedono il target crollare da 185 a 154 g/km (-17%). Oltrepassando il limite, multe di 95 euro moltiplicati per l’eccesso di g/km di CO2 e per il volume delle immatricolazioni.

Come non pagare le multe alla UE, l’alternativa

L’alternativa alla multa UE è comprare crediti verdi da Tesla e Case cinesi, come BYD, irrobustendo notevolmente sia il costruttore statunitense di Musk sia i rivali orientali: si tratta del lecito raggruppamento di più costruttori secondo il meccanismo del pooling, così che le flotte si uniscano per soddisfare i requisiti dell’Europa.

L’UE corre ai ripari tardivamente

Adesso, dopo il flop degli incentivi statali, l’UE pensa a ecobonus paneuropei a beneficio delle auto elettriche. Mossa tardiva rispetto a quando tutto è iniziato, nel 2019, e che non risolve di certo l’altro grave problema: la carenza a livello infrastrutturale delle colonnine di ricarica veloce in Europa.

Dazi di Trump, Case UE nella morsa

In più, c’è la minaccia dei dazi di Trump, altra spada di Damocle sul capo delle società del Vecchio Continente. Stellantis, Volkswagen Group e Volvo sono le aziende europee più esposte alle tasse minacciate dal neopresidente USA sulle auto esportate negli Stati Uniti da Messico, Canada ed Europa, secondo l’agenzia di rating Moody’s. Siccome i produttori del Vecchio Continente hanno aperto varie fabbriche in terra messicana – attratti da manodopera a basso costo -, adesso il tycoon intende regolare i conti. O si creano siti e occupazione negli States, all’insegna di “America First”, o si paga dazio. È anche una mossa del nuovo inquilino della Casa Bianca per fare pressione su Bruxelles affinché l’Europa compri gas e petrolio yankee. Alla fine, fra multe UE, strapotere del Celeste Impero e tasse di Trump, le Case europee sono nella morsa, con un 2025 incerto. 

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