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Stipendi dei manager Volkswagen: un taglio da 300 milioni di euro

Impegnati a combattere una crisi senza precedenti, i dirigenti del Gruppo VW potrebbero dare una sforbiciata alle proprie buste paga.

Mentre il Gruppo Volkswagen ha iniziato un 2025 pieno di incognite, arriva la notizia che anche i manager sarebbero disposti a fare la propria parte nel programma di risparmio che coinvolge la società. In che modo? Tagliandosi (sono loro i capi, sono loro che decidono) lo stipendio. Per un totale di 300 milioni di euro da qui al 2030. Lo ha comunicato – alla Braunschweiger Zeitung – Gunnar Kilian, membro del Board of Management HR and Truck & Bus. È un po’ una risposta tardiva alle sollecitazioni del presidente dei Consigli di Fabbrica Daniela Cavallo: la sindacalista d’acciaio aveva formulato una richiesta piuttosto esplicita affinché tutti rinunciassero a qualcosa, non solo operai e impiegati.

Stipendi dei manager, quale sarà il taglio

Considerando che i 300 milioni di euro sono da spalmare in sei anni (dal 2025 al 2030), fanno 50 milioni l’anno: non è dato sapere se lordi o netti. Quindi, bisogna dividere l’importo per il numero di manager; e occorrerebbe capire quale sia la retribuzione netta annua di ogni dirigente (più tredicesime, quattordicesime, bonus, benefit). Insomma, parlare di sacrificio da parte di chi è al potere dentro il Gruppo VW non ci pare appropriato, a meno che vengano forniti dettagli. Pure il top management è interessato dai tagli, ha fatto sapere Kilian, in “maniera proporzionalmente superiore rispetto a dirigenti e lavoratori”. Pertanto, anche il CEO Oliver Blume e la cerchia di amministratori di altissimo rango potrebbero incassare meno. I media tedeschi ipotizzano un -10% di stipendio per 4.000 dirigenti.

Chi farà i pesanti sacrifici

Viceversa, nel complesso, il programma di risparmio VW è doloroso per il personale, visto che ci sarà una riduzione “socialmente responsabile della forza lavoro di oltre 35.000 persone” entro il 2030. Per oltre l’80%, saranno coinvolti dal ridimensionamento gli stabilimenti in Bassa Sassonia. Né nuove assunzioni né rimpiazzo dei lavoratori avviati alla pensione.

Gunnar Kilian, membro del Board of Management HR and Truck & Bus: "Taglio allo stipendio dei dirigenti VW"
Gunnar Kilian, membro del Board of Management HR and Truck & Bus: “Taglio allo stipendio dei dirigenti VW”

Sino al 2030, zero licenziamenti

In base all’accordo col sindacato IG Metall, VW non licenzierà per motivi operativi fino al termine del 2030. Dopo questa data e in caso di mancato accordo sugli anni successivi, la società verserà ai dipendenti un miliardo di euro. Gli aumenti salariali del 5% concordati a livello federale saranno inizialmente sospesi per i lavoratori Volkswagen, per essere ripristinati l’1 gennaio 2031. Dal 2027, le contrattazioni collettive potrebbero portare a nuovi aumenti. Inoltre si prevede la riduzione fino al 2030 dei bonus di partecipazione agli utili, oltre a modificare benefit, premi e indennità per ferie.

Così c’è una riduzione dei costi del lavoro per 1,5 miliardi di euro l’anno (su 4 miliardi necessari). In definitiva, si guadagna meno, ma si sopravvive. Molto dipenderà dalla Cina: VW ha bisogno di riprendersi nel mercato del Dragone, vero spazio dove poter fare breccia, considerando che i consumatori del Vecchio Continente stanno alla larga delle concessionarie. 

Considerazioni finali

Volkswagen ha deciso di intraprendere una serie di misure: tra queste, spiccano i tagli agli stipendi dei manager, che hanno accettato di rinunciare a una parte consistente della loro retribuzione. Questa scelta, oltre a generare un significativo risparmio economico, ha l’obiettivo di rafforzare il senso di responsabilità dei vertici aziendali e di ristabilire la fiducia degli investitori e dei dipendenti. Tuttavia, l’efficacia a lungo termine di questa misura rimane ancora da valutare, e il dibattito sulla equità salariale all’interno delle grandi aziende rimane aperto.

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