Pit stop Formula E, arriva il “Pit Boost”
Tornano i pit stop in Formula E grazie al Pit Boost, una nuova tecnologia che permette di ricaricare le batterie delle monoposto elettriche. Scopriamo in quali tappe sarà introdotto e come funziona.
Il tanto atteso Pit Boost, che prevede un pit stop obbligatorio durante le gare di Formula E, farà finalmente il suo debutto nella stagione 2024/25. L’innovazione tecnologica, che comporterà una ricarica rapida delle batterie al 10% con una potenza di 600 kW in soli 30 secondi, ha ottenuto il via libera dopo anni di sviluppo e test intensivi. Scopriamo come funziona e in quali ePrix sarà introdotto.
Pit Boost, da un’idea nata con Gen3, ma frenata dai problemi
Originariamente previsto per il lancio con l’introduzione delle vetture Gen3 nel 2022, il concetto di Pit Boost ha subito diversi ritardi a causa di preoccupazioni legate all’affidabilità e alla sicurezza. Solo di recente, dopo test approfonditi, la FIA e gli organizzatori della Formula E hanno deciso di approvare l’utilizzo in gara di questo pit stop obbligatorio.
L’innovazione è stata testata per la prima volta in una simulazione durante i test pre-stagionali in Spagna. I dati raccolti sono stati analizzati per verificare la fattibilità del sistema che verrà implementato nei weekend di gara con doppio appuntamento, offrendo ai team la possibilità di variare le strategie tra una gara e l’altra nello stesso evento e rendere le corse meno “prevedibili”.
Cos’è il Pit Boost, il pit stop della Formula E e come funziona
Come funziona il pit stop in Formula E? Il Pit Boost prevede un pitstop obbligatorio durante la gara, durante il quale la batteria delle vetture Gen3 Evo verrà ricaricata del 10%. Questa operazione utilizza una tecnologia di ricarica ultra-rapida da 600 kW, che consente di ripristinare l’energia in circa 30 secondi.
Ecco le fasi principali:
- Entrata ai box: ogni vettura deve rispettare le regole di velocità in pitlane e fermarsi nella zona assegnata per la ricarica.
- Ricarica rapida: un connettore appositamente progettato si collega alla vettura, trasferendo 600 kW di potenza per aumentare la capacità della batteria del 10%.
- Ripartenza: dopo 30 secondi, il pilota riparte, cercando di minimizzare la perdita di tempo rispetto ai rivali ancora in pista.
Il momento del pitstop diventa cruciale: scegliere il giro giusto per fermarsi può fare la differenza tra guadagnare posizioni o finire intrappolati dietro a una safety car.
In quali gare di Formula E 2025 sarà introdotto il Pit Boost?
Il debutto del Pit Boost avverrà a Jeddah, su una versione modificata del tracciato utilizzato dalla Formula 1, il 14 e 15 febbraio. Successivamente, la tecnologia sarà presente in alcuni degli appuntamenti più iconici della stagione, tra cui Monaco, Tokyo, Shanghai, Berlino e Londra.
Un impatto strategico… ma con delle incognite
Il Pit Boost è già incluso nell’attuale regolamento sportivo della Formula E, ma è prevista una modifica alle normative che disciplinano l’utilizzo combinato dell’Attack Mode con questa nuova tecnologia. Con il Pit Boost, le squadre dovranno bilanciare l’utilizzo dei 350 kW extra dell’Attack Mode, che quest’anno attiva anche la trazione integrale, con il momento giusto per effettuare la ricarica obbligatoria.
Nonostante l’entusiasmo per l’introduzione di questa nuova tecnologia, non mancano le perplessità, soprattutto tra i piloti. Il campione in carica Pascal Wehrlein ha espresso preoccupazione per il rischio che il Pit Boost possa alterare pesantemente l’esito delle gare in caso di una safety car.
“Non ci è permesso effettuare il pitstop con tutte le auto contemporaneamente, quindi ogni squadra ha una macchina alla volta in pitlane,” ha spiegato Wehrlein. “Se metà delle vetture si fermano al 15° giro e l’altra metà al 18°, ma tra questi c’è una safety car, il vantaggio per il secondo gruppo può essere enorme.”
Secondo il pilota tedesco, un simile scenario potrebbe ribaltare completamente le classifiche, con alcuni concorrenti che passerebbero da una posizione fuori dalla zona punti al comando, senza alcun merito strategico o prestazionale. Il Pit Boost, oltre a dare nuova vita alla categoria, potrebbe dimostrarsi una variante valida al cambio di strategia per team e piloti partecipanti alla competizione.
Non è il primo pit stop nella storia della Formula E
Se il Pit Boost in Formula E può essere visto come una delle principali novità apportate alla Season 11, bisogna precisare che non è la prima volta che il pit stop fa il suo ingresso in scena nella competizione. Nelle prime quattro stagioni (2014-2018), le monoposto della Formula E non avevano batterie sufficientemente capienti per coprire l’intera durata di una gara. Questo portò all’introduzione del cambio auto: a metà gara, i piloti rientravano ai box per abbandonare la vettura ormai scarica e salire su una seconda completamente carica. Era un momento chiave e strategico, poiché il tempo necessario al cambio auto poteva influire pesantemente sul risultato della corsa.
Durante il pit stop, i piloti dovevano seguire procedure rigorose per garantire la sicurezza. Ad esempio, era obbligatorio spegnere completamente la prima vettura prima di uscire e agganciare correttamente le cinture nella seconda. Qualsiasi errore poteva comportare penalità.