Ungheria strategica per le auto elettriche: scelta da BMW e BYD
L’Ungheria si prepara a diventare un hub strategico per l’industria dell’elettrico: BMW e BYD in prima linea.
L’orizzonte del 2025 segna un momento cruciale per l’Ungheria, che si appresta a ospitare due nuovi stabilimenti automobilistici di rilievo. Le fabbriche di BMW, colosso tedesco, e BYD, leader cinese nella mobilità elettrica, saranno operative dalla seconda metà del prossimo anno, come annunciato dal capo dello staff del primo ministro Viktor Orbán, Gergely Gulyas.
Auto elettriche in Europa: perché BMW e BYD hanno scelto l’Ungheria
In un contesto economico segnato dalla recessione tecnica (-0,7% nel terzo trimestre del 2024 rispetto ai tre mesi precedenti), il governo di Viktor Orbán punta su questi progetti industriali per rilanciare il Paese. L’apertura delle fabbriche dovrebbe stimolare una crescita economica del 3,4% entro il 2025, proiettando l’Ungheria come centro nevralgico della produzione automobilistica elettrica in Europa.
La posizione geografica centrale del Paese offre un accesso privilegiato ai mercati chiave dell’Unione Europea, facilitando la distribuzione dei veicoli e riducendo i costi di trasporto. Per BYD, in particolare, produrre direttamente in Europa permette di aggirare i pesanti dazi imposti sui veicoli elettrici importati dalla Cina, mantenendo competitivi i prezzi per i consumatori europei
BMW: il futuro della Neue Klasse
Il nuovo stabilimento di Debrecen, primo in Europa completamente dedicato alla mobilità elettrica, produrrà i veicoli basati sulla piattaforma Neue Klasse. Questi modelli rappresentano un’evoluzione tecnologica, caratterizzati da una maggiore autonomia e da tempi di ricarica ridotti. La scelta di BMW riflette un impegno a lungo termine verso l’elettrificazione della gamma, consolidando la sua presenza in un mercato europeo sempre più competitivo.
BYD: da competitor cinese a “costruttore europeo”
A Szeged, BYD avvierà la produzione di auto elettriche e ibride plug-in, con una capacità stimata di 200.000 veicoli all’anno. Questo passo strategico consentirà al gigante cinese di aggirare i pesanti dazi europei sui veicoli importati dalla Cina, pari al 17%, oltre al 10% già esistente. La decisione rafforza la visione di BYD di diventare un attore chiave nel mercato europeo, tanto che è già in valutazione un secondo stabilimento nel continente. Inoltre, l’Ungheria si distingue anche per i costi di produzione relativamente bassi, combinati con una forza lavoro qualificata, che rendono il Paese un’opzione vantaggiosa rispetto ad altri Stati europei.
La forza delle batterie: un vantaggio competitivo non limitato solo dalle costruzioni di auto
La presenza della CATL, con una gigafactory da 7,3 miliardi di euro a Debrecen, completa il quadro industriale. Questo impianto avrà una capacità di 100 GWh, sufficiente per alimentare oltre un milione di veicoli elettrici, e fornirà batterie non solo a BMW, ma anche a Mercedes e ad altri produttori. L’integrazione della produzione di auto e batterie in un unico ecosistema rappresenta un vantaggio competitivo per il settore.
Una trasformazione che guarda al futuro
Questi investimenti non sono solo una risposta alle sfide economiche del presente, ma delineano una strategia a lungo termine. L’Ungheria, grazie alla sinergia tra case automobilistiche e produttori di batterie, si candida a diventare un hub di riferimento per la mobilità elettrica in Europa.
Con l’arrivo del 2025, BMW e BYD non si limiteranno a costruire auto: contribuiranno a plasmare un futuro più sostenibile, trasformando l’Ungheria in un centro nevralgico per l’innovazione e la produzione automobilistica del Vecchio Continente.
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