Posto di blocco, sanzioni più severe per chi non si ferma all’alt (DDL sicurezza)
Il Ddl Sicurezza modifica l'articolo 192 del Codice della Strada con sanzioni maggiorate per chi non si ferma ad un posto di blocco.
Il Ddl Sicurezza, discusso di recente, introdurrà modifiche legali volte ad aumentare la sicurezza pubblica, comprese pesanti sanzioni per coloro che forzano un posto di blocco. Tale misura si inserisce in un più ampio intervento giuridico, con lo scopo di contrastare i comportamenti scorretti e pericolosi, e migliorare la gestione dell’ordine pubblico.
Ddl Sicurezza, cosa dice la legge
Il Ddl Sicurezza del 2024 apporterà delle novità anche per quanto concerne il Codice della Strada, in particolare l’articolo 192 sugli obblighi verso funzionari, agenti ed ufficiali. Le sanzioni saranno molto più severe, e nei casi più gravi, si prevede la sospensione della patente per aver disobbedito agli ordini della Polizia stradale, ad esempio per la sosta al posto di blocco.
Una delle novità del disegno di legge in merito alla sicurezza, sarà l’aumento delle sanzioni per chi tenta di fuggire (o forzare) dal posto di blocco, situazioni considerate pericolose per le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, ecc.) e l’incolumità pubblica. Forzare un posto di blocco significa non rispettare l’ordine di fermarsi emesso dalla Polizia, dai Carabinieri o da altre autorità per ragioni di controllo, o prevenzione della criminalità.
Sanzioni previste per chi non si ferma al posto di blocco
Chi forzerà un posto di blocco sarà multato con una cifra più alta rispetto a quella precedente. L’importo della sanzione può variare a seconda della gravità della situazione e del rischio connesso.
Una delle conseguenze dirette è quella che riguarda la patente di guida. La sospensione della patente di guida può essere procrastinata o, in casi estremi, verrà revocata definitivamente. E ancora, in casi molto gravi, come situazioni di pericolo di vita, forzare un posto di blocco comporterà l’arresto, l’avvio di un procedimento penale e la possibile reclusione.
Le sanzioni possono essere ancora più dure, nel caso in cui la violazione del posto di blocco sia collegata ad altre attività illegali, come il traffico di droga o il tentativo di fuga dopo un crimine.
Aumento della violazione del codice 192 del Codice della Strada
L’articolo 192 (precisamente nei commi 2, 3 e 5) prevede che:
- I conducenti dei veicoli devono esibire il libretto di circolazione, la patente e altro, quando richiesti dai funzionari, dagli ufficiali e dagli agenti preposti allo svolgimento dei servizi di polizia stradale. Documenti che si devono portare sempre con sé secondo le regole della circolazione stradale.
- Inoltre, i funzionari, ufficiali e agenti, possono ispezionare il veicolo per verificarne la conformità ai requisiti e alle dotazioni del veicolo stesso. Le forze dell’ordine possono anche impedire al conducente del veicolo di non proseguire con la guida – tenendo conto delle condizioni meteorologiche o stradali – nel caso in cui si verifica un difetto o una deviazione nei pneumatici oppure per quanto riguarda l’illuminazione, che pregiudica la sicurezza propria o degli altri.
- Oltretutto, gli automobilisti dovranno rispettare le segnalazioni poste in essere dai militari, anche senza l’ausilio degli agenti della polizia stradale, per consentire la progressione del convoglio militare.
In questi casi, se prima la multa ammontava dagli 87 ai 344 euro, con l’approvazione delle nuove norme, aumenterà da 100 ai 400 euro.
A quanto ammonta la multa per chi non si ferma all’ALT delle Forze dell’Ordine
La violazione del primo comma dell’articolo 192 CdS, fino ad ora prevedeva una multa che andava dagli 87 ai 344 euro; con l’approvazione delle nuove norme aumenterà da 200 a 600 euro, oltre alla sospensione della patente fino ad un mese, nel caso di recidiva entro due anni.
Il primo comma dell’articolo 192 del Codice della Strada, recita quanto segue:
“Coloro che circolano sulle strade sono tenuti a fermarsi all’invito dei funzionari, ufficiali ed agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale, quando siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo“.
Mentre nel comma 4, si legge:
“Gli organi di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, per controlli necessari ai fini dell’espletamento del loro servizio, possono formare posti di blocco e, in tal caso, usare mezzi atti ad assicurare, senza pericolo di incidenti, il graduale arresto dei veicoli che non si fermino nonostante l’ordine intimato con idonei segnali. Le caratteristiche di detti mezzi, nonché le condizioni e le modalità del loro impiego, sono stabilite con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e della giustizia”.
Tale comma invece – nel caso in cui non venga rispettato – se prima era punibile con una multa che andava da 1.362 a 5.456 euro, se si tratta di atto di ostacolo a pubblico ufficiale o qualcosa di ancora più grave, con l’approvazione della legge, la sanzione verrà incrementata e partirà da 1.500 fino ad arrivare a 6.000 euro, a cui si aggiungerà la sospensione della patente da 3 mesi a 1 anno.
Gli obiettivi di questa nuova misura
L’obiettivo principale dell’applicazione di sanzioni più dure, è quello di scoraggiare comportamenti pericolosi, ed incrementare la protezione delle forze dell’ordine e della popolazione civile.
Forzare un posto di blocco mette a rischio la vita di agenti e cittadini, e spesso rappresenta un tentativo di evitare un controllo legale ad attività illegali (ad esempio, traffico di droga e armi).