Emissioni CO2, c’è chi chiede di slittare le nuove soglie e chi no
Stanno per entrare in vigore le norme in merito alla riduzione delle emissioni, previste per il 2025. L'Acea ha richiesto di rimandare al 2027. Di contro, Stellantis si dice pronta a questa sfida.
L’Acea, il cui presidente è Luca De Meo, ha chiesto all’Europa di rinviare al 2027 l’introduzione dei nuovi limiti in merito alle emissioni di CO2, che dovrebbero entrare in vigore nel 2025 (una media di 95 g/km di CO2 per il parco veicoli di ogni costruttore). L’Acea, come associazione impegnata a supportare il settore automobilistico europeo, e in rappresentanza di aziende che producono autovetture, furgoni, veicoli pesanti e autobus all’interno dell’Unione, fornisce una spiegazione dettagliata delle ragioni che hanno motivato la richiesta.
Emissioni CO2 limiti per i costruttori auto, la richiesta dell’Acea
Il documento dell’Acea, nel quale si richiede di posticipare l’introduzione dei limiti sulle emissioni di CO2, palesato in queste ore, è stato indirizzato a Bruxelles. Attraverso tale richiesta, la società ha dichiarato che il commercio delle auto ancora non è idoneo ad accogliere nuove norme, in primis perché i produttori stanno fronteggiando delle problematiche, e poi, a causa della mancanza di infrastrutture e di sostegno finanziario per l’acquisto di veicoli elettrici.
A onor del vero, l’Acea afferma che, per raggiungere gli obiettivi posti in essere dall’Europa, i veicoli elettrici dovranno raggiungere un profitto del 22% della quota di mercato. Dalle ricerche di Dataforce, invece, è emerso che la quota dovrebbe essere almeno del 37%. Di contro, ad oggi le BEV nell’Unione Europea hanno raggiunto meno del 15% delle vendite.
Emissioni europee, le parole dell’Acea
L’Acea, all’interno del documento, ha dichiarato quanto segue:
“L’Unione Europea si trova in una crisi causata dalla scarsa richiesta di veicoli elettrici da parte dei consumatori e dalla concorrenza sleale dei produttori di veicoli elettrici dei Paesi terzi, il che significa che l’industria Ue non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni“.
Pertanto, l’associazione ritiene irraggiungibili i limiti posti in essere dalla Corporate Average Fuel Economy (Cafe) fissati per il 2025, e descrive inoltre diversi contesti “oscuri”, tra cui: uno che consiste nel fermare la produzione di 2 milioni di auto e 700.000 furgoni, al fine di raggiungere la media imposta sulle emissioni. Ma ciò potrebbe compromettere la chiusura di una serie di stabilimenti. Un altro consiste nel non gravare sulla produzione, in quanto i costruttori andrebbero incontro a multe di 13 miliardi euro per i veicoli, e di oltre 3 miliardi per i furgoni. Un altro contesto riguarda la “riduzione drastica” dei costi dei veicoli elettrici, in quanto, al fine di venderne quanti più possibile, ciò inciderebbe sui guadagni (se non verranno attuati gli incentivi). Infine, la società ha chiamato in ballo il “pooling” e le alleanze con produttori extraeuropei al fine di diminuire le emissioni, ma che potrebbero causare ulteriori danni all’industria europea.
In futuro, secondo l’Acea, i produttori europei venderanno 500mila veicoli elettrici e 150mila commerciali in meno del previsto. I calcoli in merito alla riduzione delle emissioni, in realtà, si basavano sui dati del 2016, e prevedevano una rapida crescita del mercato elettrico. Ma come affermato fino ad ora, il contesto attuale è completamente diverso. Saranno dunque i produttori a subirne le conseguenze.
Stellantis si dice invece pronta per la produzione di veicoli elettrici
Stellantis, invece, non chiede il rinvio dei limiti di emissione previsti per il 2025, anzi, afferma di essere contraria alla proposta dei produttori europei, ed intende intensificare la produzione di veicoli elettrici più economici. A onor del vero, è stato lo stesso Carlos Tavares, intervenuto durante l’evento di presentazione dell’hub globale per i veicoli commerciali Pro One (tenutosi a Torino), a confermare ciò. Lo stabilimento di Mirafiori infatti è considerato un importante polo produttivo dei veicoli ibridi (in quanto stanno avendo successo), secondo l’amministratore delegato.
Le parole di Tavares
Tavares ha affermato in un’intervista quanto segue:
“Negli ultimi anni, proprio per scongiurare una situazione simile a quella della Volkswagen, abbiamo fatto delle cose impopolari. E siamo stati criticati per questo, per aver preso decisioni non sempre ben comprese. Abbiamo ribadito che il problema più grande dell’elettrificazione è l’accessibilità economica. E vediamo chiaramente, soprattutto qui in Italia, che il consumatore ci sta dicendo che vuole acquistare veicoli elettrici al prezzo dei veicoli con motore a combustione interna. Se non vendi in modo redditizio, però, metti a rischio la tua azienda. Ci avviciniamo al 2025, anno in cui le Case dovranno raddoppiare il mix di vendite BEV per evitare le multe…
Sono il nonno di quattro nipoti, dai sei ai dodici anni, e ho qualcosa di importante da fare per contribuire a risolvere il problema del riscaldamento globale. Ed è per questo che abbiamo deciso di essere Carbon Neutral entro il 2038. La decisione dell’Ue è brutale, ma è stata graduale, dal 2018. Non è una sorpresa. Sì, avremmo potuto fare qualcosa di più intelligente, ma è andata così… La mia tecnologia è pronta. Le mie auto sono pronte, le mie fabbriche sono pronte. Le regole sono note. La competizione sta per iniziare. Perché dovremmo cambiare le regole? Perché il riscaldamento globale non è più un problema? Dovrei dirvi quanti incendi boschivi abbiamo in questo momento in Portogallo mentre parliamo? Metà del Paese è in fiamme. Quindi di cosa stiamo parlando? Siamo seri o no riguardo al riscaldamento globale? Se vogliamo fare qualcosa al riguardo, beh, Stellantis è pronta“.