Luci di posizione e luci diurne, quali sono e quando sono obbligatorie
Le luci di posizione hanno delle funzionalità fondamentali. Ecco dunque la loro utilità, cosa dice la legge, perché si differenziano dagli altri sistemi di illuminazione e come sostituirle in caso di guasto.
Le luci di posizione sono state appositamente progettate per rendere visibile il veicolo quando è fermo o in condizioni di scarsa visibilità. A differenza degli anabbaglianti o degli abbaglianti, non hanno lo scopo di illuminare la strada, ma piuttosto di indicare la posizione del veicolo agli altri utenti della strada. Ecco dunque le loro principali funzioni, cosa dice la normativa e la differenza con altri sistemi di illuminazione.
Luci di posizione, a cosa servono e qual è la differenza con quelle diurne
Le luci di posizione sono praticamente dei fari piccoli di colore bianco nella parte anteriore del veicolo, e rosse in quella posteriore. La loro funzione principale è quella di far notare la presenza del veicolo agli altri conducenti, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità (di notte o aeree poco illuminate).
Le luci di posizione anteriori sono bianche o gialle, mentre quelle posteriori sono di colore rosso. Questa differenza aiuta gli altri utenti della strada a comprendere la direzione del veicolo. L’intensità delle luci di posizione è meno potente degli anabbaglianti o degli abbaglianti perché ha lo scopo di indicare la presenza del veicolo.
A differenza delle luci di posizione, le luci diurne (conosciute anche come Daytime Running Lights) sono obbligatorie sui veicoli omologati dal 2011 ed hanno di fatto soppiantato le luci di posizione. Sono conformi alla Direttiva UE 97/28, modificata in Italia dal DCPM del 14 novembre 1997. Le luci diurne, in determinate circostanze, impongono l’accensione degli anabbaglianti durante il giorno.
Le luci di posizione sono utilizzate per segnalare la presenza di un’auto ferma di notte, evidenziandone l’ingombro. Le luci diurne (DRL), invece, servono per rispettare l’obbligo dell’uso degli anabbaglianti di giorno, in determinate condizioni (che vedremo in seguito). Con l’accensione delle luci di posizione, si accendono contemporaneamente anche i fanali posteriori, cosa che non avviene con le luci diurne.
Alcune vetture dispongono sia delle luci di posizione che delle DRL, ognuna con una lampada dedicata. In altri casi, la stessa lampada, solitamente a LED, svolge entrambe le funzioni variando l’intensità.
Il comando luci include uno scatto dedicato per le luci di posizione, mentre su altri modelli questa funzione è attivata in modo diverso.
In sintesi, le luci di posizione possono essere combinate o integrate con altri sistemi di illuminazione, ossia:
- Luci diurne (DRL)): in molte auto moderne, esse si accendono durante la guida in maniera automatica per ottenere una maggiore visibilità.
- Luci posteriori: quando le luci di posizione anteriori si accendono, quelle posteriori fanno lo stesso.
Luci di posizione e luci diurne, quando sono obbligatorie cosa di dice la normativa e il Codice della Strada
In diversi Paesi, l’utilizzo delle luci di posizione è regolamentato dal Codice della Strada. Ad esempio:
- In alcune situazioni, le luci di posizione devono essere accese in determinate condizioni atmosferiche, come pioggia battente, nebbia o crepuscolo, o quando si guida in strade buie.
- Le luci di posizione potrebbero risultare non sufficienti a garantire una buona visibilità durante la guida notturna o in condizioni di scarsa visibilità, quindi non devono essere utilizzate solo ed esclusivamente quelle durante la guida.
Nel Belpaese, è proprio il Codice della Strada ad indicarci quando è necessario utilizzare le luci di posizione e quelle diurne. Precisamente negli articoli: 152 e 153.
L’articolo 152 afferma quanto segue:
“I veicoli a motore durante la marcia fuori dei centri abitati ed i ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli, quali definiti rispettivamente dall’articolo 1, paragrafo 2, lettere a), b) e c), e paragrafo 3, lettera b), della direttiva 2002/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 marzo 2002, anche durante la marcia nei centri abitati, hanno l’obbligo di usare le luci di posizione, i proiettori anabbaglianti e, se prescritte, le luci della targa e le luci d’ingombro. Fuori dei casi indicati dall’articolo 153, comma 1, in luogo dei dispositivi di cui al periodo precedente possono essere utilizzate, se il veicolo ne e’ dotato, le luci di marcia diurna. Fanno eccezione all’obbligo di uso dei predetti dispositivi i veicoli di interesse storico e collezionistico. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 42 a € 173“.
Mentre l’articolo 153 dichiara che:
“Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainati, si devono tenere accese le luci di posizione, le luci della targa e, se prescritte, le luci di ingombro. In aggiunta a tali luci, sui veicoli a motore, si devono tenere accesi anche i proiettori anabbaglianti. Salvo quanto previsto dal comma 3 i proiettori di profondità possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente. Peraltro, durante le brevi interruzioni della marcia connesse con le esigenze della circolazione, devono essere usati i proiettori anabbaglianti“.
Multa luci di posizione e luci diurne spente, quando sono obbligatorie
Dunque, nel caso in cui si dovesse guidare con le luci di posizione spente o non conformi alle regole (quando è necessaria l’accensione), si andrà incontro ad una multa che va tra i 42 ai 173 euro. E se vi è una pessima visibilità della strada, viene tolto anche un punto dalla patente. Quindi sia chiaro, fuori dai centri abitati, gli anabbaglianti devono essere sempre accesi, e possono essere sostituiti dalle luci diurne solo in condizioni di visibilità perfetta. In tutte le altre situazioni con scarsa visibilità in presenza di pioggia o nebbia rimane obbligatorio avere accesi gli anabbaglianti, anche in galleria.
Come sostituire le luci di posizione danneggiate
Sostituire una luce di posizione è un compito abbastanza semplice (è sempre consigliabile che questa operazione venga effettuata da un meccanico di fiducia), ma richiede la massima attenzione per essere eseguito correttamente. Ovviamente, è necessario specificare che la procedura si può fare in autonomia solo ed esclusivamente se si possiede una giusta pratica. Prima di tutto bisogna munirsi di strumenti necessari: una nuova lampadina compatibile con il proprio veicolo (controllare il manuale per acquistare il tipo corretto); cacciavite (in caso di necessità di rimozione della copertura); guanti (è meglio evitare il contatto diretto con la lampadina).
Ecco, dunque, i passaggi che bisogna effettuare per la sostituzione:
- Parcheggiare il veicolo in una buona posizione – quindi su una superficie piana – e spegnere il motore.
- Per evitare il surriscaldamento, assicurarsi che l’auto sia fresca, soprattutto se è stata appena guidata.
- Aprire il cofano per le luci anteriori o il bagagliaio per le luci posteriori.
- Individuare il gruppo ottico che contiene la luce di posizione. Nel caso delle luci anteriori, si troverà vicino ai fari principali; per le luci posteriori, saranno integrate nei fanali posteriori.
- Rimuovere la copertura (se è presente) con un cacciavite- se necessario -.
- Rimuovere la lampadina bruciata, individuando il portalampada, che è generalmente attaccato ad un connettore.
- Girare il portalampada in senso antiorario e tirare delicatamente per rimuovere la lampadina.
- Estrarre la lampadina difettosa dal portalampada, facendo attenzione a non danneggiare il connettore.
- Inserire la nuova lampadina nel portalampada, indossando i guanti per evitare di toccarla direttamente (le impronte possono accorciare il ciclo di vita della lampadina), assicurandosi che sia ben fissata.
- Rimettere il portalampada e ruotalo in senso orario per fissarlo. Se è stato rimosso il coperchio o il pannello protettivo, bisogna rimettere anche quello.
Dopo aver sostituito la lampadina, è necessario avviare l’auto e verificare che la nuova luce di posizione funzioni correttamente.
Tutte le modifiche sono severamente vietate, altrimenti si riceverà una multata salata: più di 300/400 euro.
Qual è la spia delle luci di posizione?
Le luci di posizione sono indicate da una spia verde (presente nel quadro, per conoscere tutte le spie cliccare qui) con due piccoli cerchi al centro e tre linee che partono dai due cerchi e vanno in direzioni opposte.
L’icona delle luci di posizione si manifesta sul quadro strumenti quando sono in modalità accesa. Le luci diurne, invece, si attivano automaticamente all’avvio del motore, quando sono spenti gli abbaglianti.