Ricarica più veloce al Supercharger con il trucco dell’asciugamano bagnato

Per ricaricare un’auto elettrica a potenze maggiori, è necessario utilizzare un sistema di ricarica rapido che fornisce corrente in DC con attacchi specifici come CCS (Combined Charging System), CHAdeMO o Tesla Supercharger. Si tratta delle stazioni di ricarica Fast ed Ultra che possono erogare potenze elevate, generalmente tra 50 kW e 350 kW, disponibili solitamente presso le aree di servizio autostradali, in altri punti e in alcune stazioni di rifornimento urbane.

La potenza di ricarica in DC e relativo tempo di ricarica, solitamente si attesta su una media di valori solitamente inferiori a quelli dichiarati sulla scheda tecnica delle auto elettriche e dipende dalle condizioni della batteria e dalle temperature. Ci sono diversi sensori che monitorano le temperature della batteria, dell’inverter e dei cavi. Con temperature più elevate la velocità di ricarica solitamente viene rallentata per garantire la massima sicurezza di tutto il sistema.

Sembra che sulle Tesla in particolare, sia stata riscontrata la possibilità di far salire la potenza di ricarica nei Supercharger utilizzando il trucco dell’asciugamano bagnato.

L’asciugamano bagnato per ricaricare a potenza maggiore

Un trucco diffuso su internet negli Stati Uniti suggerisce di posizionare un asciugamano bagnato sulle impugnature dei cavi dei Supercharger Tesla per aumentare la velocità di ricarica, facendo salire, in alcuni situazioni sperimentate, la potenza erogata da 60 kW ad oltre 100 kW.

“Tuttavia, il sito specializzato Electrek e Tesla hanno avvertito che questa pratica è pericolosa. Tesla ha dichiarato ufficialmente che l’asciugamano umido non migliora la velocità di ricarica e può interferire con i monitor della temperatura, aumentando il rischio di surriscaldamento o danni.

Il trucco dell’asciugamano Bagnato: un rischio da evitare

“Sconsiglio vivamente – ci dice STEFANO MESIANO, esperto nel settore EV – di utilizzare l’asciugamano bagnato sui connettori dei Supercharger Tesla per cercare di aumentare la velocità di ricarica. Sebbene questa pratica possa sembrare allettante, in realtà presenta diversi rischi, tra cui la sicurezza del veicolo e dell’infrastruttura di ricarica stessa. Vi spiego perché non farlo.

I Supercharger sono infrastrutture di ricarica in DC in grado di erogare potenze elevate; questi dispositivi di ricarica sono dotati di dispositivi di sicurezza (interni ed esterni) che interagiscono con la motherboard interna alla struttura durante la carica, garantendo ricariche in totale sicurezza. Questi sensori fanno sì che la motherboard della colonnina sia sempre al corrente di quello che accade esternamente e quindi di gestire la corrente che sta introducendo, aumentando o diminuendo la stessa in base alle misurazioni rilevate in tempo reale, come nel caso del connettore di potenza.

“Ingannando” i sensori di temperatura posizionati sul connettore di potenza con un panno bagnato per far sì che aumenti l’energia introdotta, si rischia di compromettere il funzionamento del connettore e della presa in modo irreversibile, portando al surriscaldamento di tali componenti con conseguente danneggiamento dei contatti di potenza. Voglio evidenziare che questi connettori (lato vettura e lato colonnina) hanno dei limiti strutturali che, se superati, possono portare al loro scioglimento a causa di un eccesso di temperatura.
Questo tipo di danno non è coperto dalla garanzia del veicolo e può comportare costi di riparazione elevati, oltre a danneggiare anche l’infrastruttura di ricarica.”

La nota ufficiale di Tesla sulla pratica dell’asciugamano bagnato

Tesla è stata costretta a diramare una nota ufficiale avvertendo chiaramente di evitare l’uso di asciugamani bagnati sui cavi dei Supercharger, poiché questo può interferire con i sensori di temperatura e compromettere il rilevamento di problemi reali di ricarica. La gestione termica è cruciale durante la ricarica rapida, e l’uso di un panno bagnato non è efficace nel controllare il calore generato dai cavi ad alta tensione. Invece, può ingannare i sensori, causando un potenziale rischio di surriscaldamento.

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