Come cambiano i distributori di carburanti con la riforma e Ddl
Arriva un decreto per una riforma necessaria nel settore carburanti, mirato al riordino dei distributori e alla tutela per i benzinai
Il Governo sta lavorando ad un disegno di legge per il riordino del settore carburanti con una riforma necessaria che punta alla regolamentazione delle autorizzazioni, alla tutela delle imprese e dei lavoratori, alla normalizzazione dei prezzi e incentivi per la riconversione verso soluzioni più ecologiche come l’idrogeno e l’elettrico.
Riforma carburanti
L’intervento normativo nel settore carburanti con la riforma in discussione si basa su quattro linee guida: regolamentazione delle autorizzazioni per aprire un distributore di carburanti, disciplina dei rapporti contrattuali per la gestione degli impianti, modifica delle disposizioni sull’indicazione dei prezzi e razionalizzazione della rete distributiva.
Ricarica elettrica nei distributori
Per incentivare la decarbonizzazione dei trasporti, i distributori di benzina e gasolio che convertiranno i loro impianti in stazioni di ricarica per veicoli elettrici con una potenza di almeno 90 kilowatt entro il 31 dicembre 2027 riceveranno un contributo, che è pari al 50% delle spese sostenute, con un importo massimo di 60.000 euro. Le opere che rientrano nel contributo sono quelle per l’installazione di cabine elettriche per immissione e prelievo, impianti di accumulo per i dispositivi di ricarica, e i relativi cavidotti ed elettrodotti.
Apertura di un nuovo distributore di carburante
Attualmente, il regime di autorizzazione per l’apertura di un distributore di carburanti è opaco e complesso. La riforma sui carburanti mira a semplificare le procedure e a garantire una maggiore trasparenza, contrastando l’eccessiva concentrazione di distributori in alcune zone e la loro assenza in altre. Questo dovrebbe portare a una maggiore concorrenza, con benefici per i consumatori in termini di prezzi più bassi e un servizio migliore.
Le nuove autorizzazioni saranno rilasciate entro 90 giorni in modo espresso, eliminando il silenzio assenso e richiedendo, a partire dal 2025, la distribuzione di almeno un prodotto non fossile. La contrattualistica prevede l’uso di contratti d’appalto con prescrizioni minime. Inoltre, si elimina l’esposizione del cartello sul prezzo medio sostituendolo con un QR code e si abolisce l’indicazione del differenziale tra servito e self service.
Tutela dei benzinai
La riforma mira ad elevare i livelli di tutela per i lavoratori del settore, i benzinai, spesso impiegati con contratti precari e sottopagati. Vuole anche sostenere le piccole imprese che gestiscono i distributori di carburanti, molte delle quali sono in difficoltà a causa della concorrenza delle grandi compagnie petrolifere.
Sul fronte prezzi c’è l’abolizione del prezzo medio, sostituito dal QR code.
Meno distributori di benzina
In una nota Assoutenti ha espresso soddisfazione per il Ddl di riordino della rete carburanti, che presto arriverà al Consiglio dei Ministri. Il presidente onorario, Furio Truzzi, ha infatti accolto positivamente le linee guida del Ddl, che mirano a migliorare la distribuzione degli impianti e aumentare i profitti attraverso la vendita di prodotti diversi dai carburanti.
Assoutenti all’interno della riforma sostiene anche la riduzione del 20% degli impianti di carburante per migliorare la capacità commerciale e ridurre i prezzi alla pompa. Inoltre, propone di liberalizzare la vendita di altri prodotti e servizi presso i distributori, trasformandoli in stazioni di servizio complete per aumentare la redditività e offrire vantaggi economici agli automobilisti.
È importante sottolineare che la riforma è ancora in fase di definizione e che il disegno di legge non è stato ancora presentato ufficialmente. Il dibattito è in corso e sono possibili modifiche al testo finale.
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