BYD Seal, prova della berlina elettrica rivale di Model 3
Come va la BYD Seal: il test su strada, con impressioni di guida della rivale elettrica della Tesla Model 3.
Abbiamo messo alla prova la nuova BYD Seal, la berlina elettrica cinese rivale della Tesla Model 3, della Hyundai Ioniq 6 e della BMW i4. Si affianca al SUV elettrico BYD Atto 3 e alla berlina BYD Han che è di un segmento superiore. Viene offerta con singolo motore elettrico da 313 CV e trazione posteriore oppure 530 CV con trazione integrale, entrambe con batteria LFP da 82,5 kWh e autonomia di 570 o 520 km a seconda della versione. Per questa prova in anteprima della nuova BYD Seal ho fatto un giro nel centro di Milano, cercando di concentrarmi sui consumi della vettura in città. Ti ricordo che BYD è l’acronimo di Build Your Dreams, cioè costruisci i tuoi sogni, mentre Seal in inglese significa foca.
ESTERNI – DIMENSIONI – INTERNI – MOTORE – BATTERIA – IL TEST – FRENATA – SU STRADA – GUIDA – STERZO E ADAS – PRESTAZIONI E CONSUMI – PREZZO – SCHEDA TECNICA – FOTO – VIDEO
BYD Seal design filante – esterni
Decisamente filante il design della BYD Seal, la nuova berlina elettrica della Casa cinese. Le dimensioni sono in linea con le concorrenti ovvero una lunghezza di 4,80 m, una larghezza di 1,87 m e un’altezza pari a 1,46 m. Abbondante il passo di 2,92 metri, che offre una buona abitabilità interna con tanto spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Passando all’estetica della Seal è sicuramente piacevole e tra le BYD meglio riuscite finora, ma come sulla Dolphin, c’è qualche dettaglio stilistico che si ispira ai modelli di altre case automobilistiche.
Sul frontale con i fari Full Led troviamo un misto tra quelli della Porsche Taycan e quelli della Hyundai Ioniq 6. Lateralmente è più originale con il design che si ispira al tema marittimo: alcuni dettagli richiamano pinne, branchie e scaglie, ma sul passaruota anteriore c’è un elemento che rievoca quello visto sulla Corvette Stingray. Al posteriore c’è la fascia a led coast-to-coast con dettagli cromati all’interno che ricordano i fari posteriori della Bentley Continental. Come sulla Dolphin, anche qui il disegno dei cerchi da 18″ richiama quello di qualche vettura francese. Lo sportellino di ricarica è posizionato sul lato destro posteriore della vettura.
La nuova Seal è proposta in due allestimenti: Design ed Excellence-AWD. Invece per la carrozzeria sono disponibili sei colorazioni di cui 4 senza sovrapprezzo, mentre gli interni sono in nero o azzurro chiaro. Per questa prova ho scelto il colore Ice blue e allestimento top di gamma Excellence-AWD.
Dimensioni della Seal
Di seguito la tabella riassuntiva con le dimensioni della BYD Seal in dettaglio:
Lunghezza | 4.800 mm |
Larghezza | 1.875 mm |
Altezza | 1.460 mm |
Passo | 2.920 mm |
Carreggiata anteriore | 1.620 mm |
Carreggiata posteriore | 1.625 mm |
Larghezza con specchi estesi | 2.150 mm |
La piattaforma adottata su questa Seal è la e-Platform 3.0 nella sua massima evoluzione ovvero con il sistema Cell-To-Body per le batterie di tipo Blade LFP sviluppate da BYD. Il peso a vuoto dell’auto varia tra 2.055 kg della versione RWD e 2.185 kg della AWD. Evoluto il sistema sospensivo con doppio braccio anteriore e Multi-Link a 5 bracci al posteriore. La distinzione tra la Seal Design e la Excellence AWD, che ho avuto l’opportunità di provare, non si basa solo sul motore. La versione più costosa è dotata di ammortizzatori adattivi, head-up display e del sistema iTAC (Intelligent Torque Adaption Control) di BYD. Quest’ultimo è un sistema di controllo della coppia progettato per minimizzare lo slittamento e migliorare la stabilità durante la guida.
BYD Seal spaziosa e raffinata – gli interni
Gli interni della Seal sono più attraenti rispetto alla Model 3 che è più minimalista e austera, simili a quelli della Ioniq 6 ma meno raffinati della i4. La qualità non manca con un’abbondanza di morbida pelle sintetica al tatto e un piacevole effetto scamosciato sulle portiere e sul cruscotto. Il touchscreen rotante da 15,6 pollici è al centro della plancia. Reattivo e facile da usare, ma come nella Atto 3, sono tanti i sottomenù che rendono macchinoso trovare alcune funzioni, come ad esempio la regolazione dei sedili anteriori ventilati e riscaldati.
Gli interni possono essere chiari di colore Tahiti Blue oppure neri. In abitacolo sono presenti numerosi vani e tasche portaoggetti capienti. La strumentazione digitale con display da 10.25″, posizionato accanto allo schermo centrale, presenta una grafica nitida e offre maggiori opzioni di personalizzazione rispetto agli schermi presenti su Atto 3 e Dolphin. Non mancano la connettività con smartphone Apple e Android, due prese USB-C e doppio pad di ricarica per i cellulari.
L’ottima qualità degli interni caratterizza ogni dettaglio, con sedili comodamente imbottiti sia anteriormente che posteriormente, mentre il tetto in vetro di serie rende più luminoso l’abitacolo. La presenza di finestrini laterali con vetro a doppio strato contribuisce a migliorare la raffinatezza del veicolo, specialmente durante la guida ad alte velocità. Ridotte al minimo le plastiche rigide, presenti nella parte bassa degli sportelli. Al vertice della categoria il sistema di monitoraggio con telecamere a 360°, che vantano un’ottima risoluzione e numerose opzioni di visualizzazione.
Abitabilità posteriore e bagagliaio
Buona l’abitabilità posteriore: c’è molto spazio per le gambe, ma la forma inclinata del tetto limita lo spazio per la testa nella parte posteriore, risultando sufficiente ma non abbondante per chi supera l’altezza di un metro e ottanta. Il sedile centrale, rialzato e più duro nella seduta, non è l’ideale per un lungo viaggio o per chi è alto. In compenso, è assente il tunnel centrale e sono posti bene in evidenza gli attacchi Isofix. Gradita la presenza delle bocchette per l’aria e ulteriori due prese USB type-C. Dietro i sedili anteriori ci sono capienti tasche con 3 vani separati. Non male la capacità del bagagliaio pari a 400 litri, con ulteriori 53 litri offerti dal frunk anteriore. Inoltre c’è l’apertura elettroattuata.
Motore con 2 potenze anche 4×4
Scopriamo adesso le caratteristiche tecniche del motore della Seal. L’auto nella versione Design con trazione posteriore monta un solo motore elettrico 8 in 1 da 313 CV (230 kW) e 360 Nm. Frutto della grande esperienza di BYD sugli accumulatori, anche questa Seal monta una batteria al litio-ferro-fosfato da 82,5 kWh del tipo Blade, cioè lamellare, che è più sottile di 1 cm e sicura in caso di perforazione non prendendo fuoco. La versione Excellence-AWD, oggetto della prova, ha anche un motore 3-1 all’anteriore per una potenza complessiva di 530 CV (390 kW) e coppia di 670 Nm. La trasmissione, come su altre auto elettriche, rimane con un rapporto fisso.
La piattaforma di questa vettura elettrica è la e-Platform 3.0 su cui si basano le nuove BYD attualmente in commercio; la ritroviamo infatti ulteriormente evoluta anche sulla berlina SEAL dove la batteria funge anche da elemento strutturale (cell-to-body) non essendo più posta nella vasca del telaio, ma è parte integrante di questo.
BYD Seal, batteria LFP
La batteria della Seal è del tipo blade, cioè lamellare, costruita da BYD e basata sulla chimica Litio-Ferro-Fosfato con capacità di 82,5 kWh (84 kWh nominali), su entrambe le versioni. Costituita da 172 celle a 800 volt, è parte integrante del pianale e posta sotto i sedili. L’autonomia è di 560 km sulla versione Design e 520 km sulla Excellence-AWD. Si tratta di una batteria priva di cobalto le cui celle sono disposte in lamelle lungo la lunghezza dell’auto, a differenza delle più tradizionali celle cilindriche.
La ricarica in corrente alternata arriva fino a 11 kW e così permette di ricaricare completamente la vettura in 9 ore. Invece in corrente continua si arriva a 150 kW di potenza, con la possibilità di ricaricare dal 10 all’80% in 38 minuti. Interessante la funzione Vehicle-to-Load fino a 3 kW di serie.
Il Test, la prova della BYD Seal
Sono riuscito a fare una rapida prova con la BYD Seal nel centro di Milano, partendo dallo spazio espositivo di Garage 21. Innanzitutto è interessante il fatto che si può accedere in auto anche tramite una tessera con protocollo NFC. Come sulla Dolphin, appena in moto, il motivetto del sistema AVAS si fa sentire anche in abitacolo, ma in questo caso è decisamente più ovattato complice la migliore insonorizzazione di questa Seal. Ovviamente si può cambiare il suono dal menù del display centrale.
Frenata rigenerativa su due livelli senza palette
Anche su questa BYD Seal la frenata rigenerativa è gestibile solo su livelli. Avrei preferito la gestione tramite le palette al volante data anche la potenza in gioco della vettura, così da beneficiare maggiormente della rigenerazione anche durante la guida sportiva. In compenso il pedale del freno è ben modulabile.
Prova su strada della BYD Seal, come va
Passiamo ora alla prova su strada. La Seal si guida come un’auto di un marchio europeo di prim’ordine, in termini di frenata, sterzo, qualità di marcia e bilanciamento dell’assetto. Quest’ultimo è molto ben tarato, morbido sulle asperità e privo di rollio; tuttavia se si accelera a fondo la vettura tende a sedersi sul posteriore. In generale è settata per una guida confortevole e non troppo dinamica. Ottimo il controllo di trazione che ben dialoga con il sistema iTACT presente sulla versione a trazione integrale. Accelerando a fondo sul pavé, l’auto non sbanda e non sgomma, segno di una buona gestione elettronica della potenza.
Modalità di guida sulla Seal
Sono quattro le modalità di guida selezionabili (Normale, Sport, Eco, Snow) tramite una rotella posta sul tunnel centrale in plancia. All’accensione si avvia in modalità “Normal”. Il pedale dell’acceleratore risponde con maggiore prontezza e il peso dello sterzo aumenta nella modalità “Sport”. In questa configurazione, l’auto si dimostra veramente vivace e reattiva, risultando graduale nell’erogazione di potenza che poi si fa sentire in modo evidente. Nell’ambito urbano, è consigliabile passare alla modalità “Eco”, che regola verso il basso la curva di erogazione di potenza, rendendo più rilassante la guida della Seal. Infine, la modalità “Snow” si rivela ideale per affrontare superfici a bassa aderenza.
BYD Seal, sterzo e ADAS
Lo sterzo della BYD Seal è ben settato già dalle modalità di base e non c’è bisogno di passare alla “Sport”. Insieme alla posizione di guida più bassa delle altre BYD, la Seal è l’auto del marchio più orientata al piacere di guida. Ridotto il raggio di sterzata pari a 5,7 metri, sono riuscito a fare manovra in un parcheggio molto stretto senza problemi.
Gli ADAS sono completi e offerti di serie su ogni allestimento. Comprendono tutto il pacchetto che consente la guida autonoma di secondo livello, dal cruise control adattivo con mantenimento della corsia alla frenata automatica di emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti.
La vettura in prova con l’allestimento Excellence-AWD è equipaggiata con pneumatici Continental EcoContact 6 nella misura 235/45 R18, stesso modello anche sulla versione RWD meno potente. Apprezzabile la scelta di una copertura europea, tra l’altro dalle ottime caratteristiche.
Prestazioni BYD Seal e consumi
Interessanti i consumi di questa BYD Seal dove l’aerodinamica è ottimizzata garantendo un coefficiente molto basso pari a 0,21 Cd e il powertrain è molto efficiente tramite l’integrazione di numerosi sistemi come nel motore elettrico 8 in 1. Nella prova, guidando in città con qualche accelerata, ho ottenuto un consumo medio di 20,3 kWh/100 km, con il combinato dichiarato pari a 18,2 kWh/100 km. La velocità massima dichiarata è pari a 180 km/h, mentre la versione AWD in prova accelera da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi. Si sale a 5,9 secondi per la versione RWD.
Prezzo BYD Seal
La BYD Seal in prova nell’allestimento Excellence-AWD da 530 CV ha un prezzo di 49.390 euro con IVA e messa su strada incluse; invece la versione Design da 313 CV attacca a 46.890 euro. Di base è più costosa di una Tesla Model 3, ma bisogna tenere conto che questa Seal è full optional; inoltre nella versione AWD è più economica della equivalente Dual Motor della Model 3. Ioniq 6 e i4 invece sono più care e viaggiano nell’ordine dei 60 mila euro.
Scheda Tecnica BYD Seal Excellence
Dimensioni e peso
- Lunghezza: 480 cm
- Larghezza: 187 cm
- Altezza: 146 cm
- Passo: 292 cm
- Bagaglio: 400+53 L
- Batteria: 82,5 kWh
- Peso: 2.185 kg
Motore
- Alimentazione: elettrico
- Trazione: integrale
- Cambio: automatico
- Potenza: 530 CV / 390 kW
- Coppia massima: 670 Nm
Prestazioni
- Velocità massima: 180 km/h
- Accelerazione: 3,8s (0-100 km/h)
- Emissioni CO2: 0 g/km
- Autonomia: 520 km
- Consumo combinato: 18,2 kwh/100 km (WLTP)
FOTO BYD Seal
VIDEO Prova, test e prova BYD Seal Excellence
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POSITIVO
– Semplice da guidare
– Assetto confortevole
– Ricarica e collegamenti wireless smartphone
NEGATIVO
– Mancano fari led Matrix
– Frenata rigenerativa poco potente