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Posto di blocco, tutto ciò che devi sapere

Il posto di blocco delle Forze dell'Ordine. Cosa richiedono Carabinieri, Polizia Stradale, Vigili Urbani e Guardia di Finanza, i documenti da esibire, i controlli e come comportarsi.

Il posto di blocco rischia di essere uno degli incubi peggiori per molti automobilisti, e non importa che siano per forza dei criminali. Anche chi non ha nessuna colpa e sta in regola può sentirsi in soggezione di fronte ad un punto di controllo delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Finanza, Polizia Municipale), per qualsiasi motivazione. Nulla da temere però (almeno si spera se non avete dimenticato qualcosa); ecco tutto quello che occorre sapere e cosa si rischia, anche in caso di “forzatura” di un posto di blocco di Carabinieri, Polizia, ecc.

Innanzitutto vediamo in un posto di blocco quali sono le procedure attraverso le quali le Forze dell’Ordine comunicano all’automobilista di arrestare la propria vettura.

Cos’è un posto di blocco

Il posto di blocco, detto in modo semplice, è una postazione o un luogo dove i veicoli hanno l’obbligo di fermarsi a seguito di un avviso di “alt” delle Forze dell’Ordine, così da permettere delle verifiche e dei controlli da parte di queste ultime o dei militari. Di solito, tali controlli vengono effettuati in casi eccezionali; in questo caso, dunque, occorre marcare una differenza netta tra il posto di blocco e quello di controllo, due accertamenti che spesso tendiamo a confondere.

Nel primo le verifiche da parte della forza pubblica non vengono svolte a campione, qui tutti i veicoli di passaggio nella zona sottoposta al controllo hanno l’obbligo di fermarsi. Nel secondo caso, invece, le vetture da controllare vengono fermate a discrezione degli agenti di pattuglia al comando del loro “alt”.

Posto di blocco come riconoscerlo

I metodi utilizzati dalle Forze dell’Ordine per segnalare un posto di blocco agli automobilisti, con invito ad arrestarsi, possono variare a seconda del Paese e delle normative locali, ma generalmente includono:

  1. Segnali luminosi e lampeggianti: le Forze dell’Ordine utilizzano spesso luci lampeggianti sulle loro auto o su dispositivi posti lungo la strada per attirare l’attenzione degli automobilisti e indicare loro di fermarsi.
  2. Segnali acustici: gli agenti possono utilizzare sirene o altri dispositivi acustici per avvertire gli automobilisti della necessità di fermarsi.
  3. Segnali manuali: gli agenti possono impiegare segnali manuali, paletta di ordinanza, come pannelli di stop o bandiere, per indicare agli automobilisti di fermarsi.
  4. Altoparlanti: in alcuni casi, le Forze dell’Ordine possono utilizzare altoparlanti per comunicare istruzioni agli automobilisti durante un posto di blocco.
  5. Barriere stradali: a seconda della situazione, potrebbero essere utilizzate barriere stradali mobili per bloccare la strada e costringere gli automobilisti a fermarsi.
  6. Auto di servizio: l’auto di servizio che può essere della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili o di altre Forze dell’Ordine spesso sono posizionate in modo strategico, di traverso e in evidenza, per segnalare la presenza di un posto di blocco.

In questo caso l’automobilista è tenuto a rallentare, fermarsi accostandosi (seguire le indicazioni delle Forze dell’Ordine anche per questa manovra) ed attendere la richiesta che viene effettuata dall’agente in servizio.

Cosa fare quando si viene fermati ad un posto di blocco

Ecco alcuni consigli su come comportarsi correttamente ad un posto di blocco:

  • Fermarsi immediatamente e accostarsi sulla destra seguendo le indicazioni delle Forze dell’Ordine.
  • Restare in auto, con le cinture allacciate, e aprire il finestrino lato guida.
  • Esibire i documenti richiesti agli agenti, senza opporsi ai controlli.
  • Seguire tutte le istruzioni degli agenti con la massima collaborazione.

Cosa viene controllato al posto di blocco

Favorisca patente e libretto, per favore” è quanto richiede solitamente un agente delle Forze dell’Ordine ad un automobilista appena fermato. Patente di guida e libretto di circolazione del veicolo sono i primi due documenti richiesti.

I documenti che gli automobilisti sono tenuti a esibire agli agenti sono:

  • Patente di guida valida;
  • Carta di circolazione del veicolo;
  • Certificato di assicurazione (potrebbe essere richiesto ma verificano direttamente anche on line)
  • Eventuali altri documenti come autorizzazione alla guida (comodato d’uso) qualora il veicolo sia intestato, certificato con la data di revisione delle bombole del gas (metano o gpl), ecc.

Gli agenti inoltre possono effettuare i seguenti controlli:

  • identificazione del conducente e dei passeggeri;
  • controllo dello stato del veicolo, in particolare delle luci, dei pneumatici e dei sistemi di sicurezza;
  • controllo della regolarità dei documenti del veicolo;
  • controllo della presenza di sostanze stupefacenti o psicotrope nel conducente.

In caso di rifiuto di esibire i documenti o di sottoporsi ai controlli, l’automobilista è soggetto a sanzioni che possono arrivare alla confisca del veicolo.

Un posto di blocco della Polizia mentre con la paletta di ordinanza ferma un'automobilista
Un posto di blocco della Polizia mentre con la paletta di ordinanza ferma un automobilista

Controllo date di scadenza, assicurazione, patente e revisione

Patente, revisione, assicurazione sono 3 punti importanti di cui tutti i motorizzati dovrebbero tenere a mente le relative scadenze. Sono 3 infatti le scadenze principali da ricordare e le prime ad essere controllate ad un posto di blocco:

Nello specifico, l’assicurazione deve essere in corso di validità e non devono essere scadute né la revisione né la patente. Questi tre documenti potrebbero rappresentare i must have degli obblighi per ogni automobilista; in poche parole, i primi certificati che vengono controllati ad ogni posto di blocco.

Altri controlli al posto di blocco

Gli agenti hanno anche la possibilità di svolgere ulteriori controlli, come quello del palloncino per controllare i livelli di alcool nel sangue del guidatore e le condizioni del veicolo per accertarsi che esso funzioni correttamente. Negli ultimi tempi, soprattutto a seguito delle nuove regole riguardo alla mobilità, le leggi sembrano essere diventate quanto più restrittive, i controlli più scrupolosi e le sanzioni più care. Le ispezioni del caso sono rivolte soprattutto ad alcuni dettagli che rischiano di passare inosservati agli automobilisti, ed è proprio per questa ragione che l’attenzione dei motorizzati deve essere altissima; qui non si rischia solamente una “semplice” multa…

Controllo autocarri e camion al posto di blocco

Gli autocarri possono essere sottoposti alla verifica del carico massimo ammesso. Per effettuare questa misura di peso, gli Agenti possono invitare l’autista a seguire la pattuglia fino alla prima “pesa” disponibile su cui viene fatto salire l’autocarro. La Polizia Stradale in alcuni casi è organizzata per controllare il peso del veicolo direttamente su strada, nel posto di blocco, con attrezzature portatili trasportabili.

Ai camionisti vengono anche controllati gli orari di guida e l’integrità del tachigrafo con relative sanzioni in caso di superamento degli orari di guida massima consentiti a bordo di un camion.

Dal 2 ottobre per loro è diventata obbligatoria la presenza di dei sensori di rilevamento dell’angolo cieco. La “restrizione” per il momento è in vigore solamente nella città di Milano, dove il problema è molto sentito soprattutto a seguito dei vari incidenti che hanno portato alla morte di ciclisti.

Un altro obbligo, sempre riguardante i mezzi pesanti, è quello di applicare degli adesivi che segnalano gli angoli ciechi agli altri utenti della strada.

I nuovi controlli al posto di blocco, il FAP

Partiamo dal cosiddetto “FAP. Si tratta di un componente sconosciuto ai più, ma che sta entrando nel mirino durante i controlli nei posti di blocco. L’acronimo sta per Filtro Anti Particolato, presente nella maggior parte delle vetture di ultima generazione (soprattutto quelle a Diesel), obbligate a rispettare precisi dettami riguardo alla sostenibilità ambientale. La sua funzione, infatti, è proprio quella di limitare l’emissione di polveri sottili; va da sé che si tratta di un argomento attualissimo e molto sentito, anche se meccanicamente può creare problemi di funzionamento al motore.

Il consiglio è quello di non togliere mai il FAP dal proprio veicolo, perché si rischia di andare incontro a delle sanzioni per nulla simpatiche. Nei casi più leggeri, infatti, la multa va da 422 euro fino a 1.697 euro, ma quando l’assenza del filtro rappresenta un danno ambientale si va incontro a delle pene che sfiorano l’esagerazione: l’ammenda può arrivare fino addirittura a 100.000 euro, e nei casi limite si rischia anche una reclusione fino a sei anni.

Ma cosa succede se un automobilista non si ferma all’alt degli agenti?

Come specificato in precedenza, la paura di essere fermati dalle Forze dell’Ordine quando si è alla guida è un fatto naturale, soprattutto tra gli automobilisti di primo pelo. In questi casi però è necessario mantenere la calma al volante, e guai a forzare il posto di blocco. Quando si guida in assenza di assicurazione o con bollo scaduto oppure senza patente (magari dimenticata a casa), se richiesto, abbiamo comunque l’obbligo di fermarci per un controllo; anche per evitare che la nostra situazione si complichi ulteriormente e che una semplice multa diventi qualcosa di molto peggiore. In fin dei conti stiamo parlando di servizi di controllo utili per la tutela della sicurezza di tutti i cittadini e per la prevenzione dei reati, per questa ragione è richiesta la massima collaborazione.

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