Circolazione auto storiche a Roma, SI nella ZTL Fascia Verde
Nella nuova ordinanza del Comune di Roma è stato dato il via libera alla circolazione dei veicoli storici all'interno della ZTL Fascia verde, in vigore dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025.
Con l’ordinanza n. 122 del 30 ottobre 2024, il Sindaco di Roma ha imposto limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti all’interno della ZTL “fascia verde” dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025. Sono vietati gli autoveicoli a benzina fino all’Euro 2, i diesel fino all’Euro 3, oltre ai ciclomotori e motoveicoli benzina e diesel fino all’Euro 1.
In seguito ad una sentenza del TAR del Lazio n.14.699/24 del 18 luglio 2024 e ad una deliberazione della Giunta Regionale, la Giunta Capitolina ha escluso dalle limitazioni i “veicoli di interesse storico e collezionistico” secondo l’art. 60 del Codice della Strada e i ciclomotori ultratrentennali con certificato di rilevanza storica.
Circolazione auto storiche a Roma, rimpallo ASI sul COMUNE e TAR
I problemi di circolazione dei veicoli storici a Roma sono iniziati il 28 febbraio 2023, quando il Comune di Roma ha emanato l’ordinanza n. 27, autorizzando la circolazione dei veicoli storici all’interno della Zona a Traffico Limitato (ZTL) Fascia Verde solo durante le domeniche, i giorni festivi e in occasione di eventi autorizzati dalle autorità competenti. Successivamente tale ordinanza è stata annullata da un’analoga sentenza del TAR ma in risposta, il Comune di Roma, con l’ordinanza n. 38 del 27 marzo 2024, ha concesso una deroga limitata e irrisoria, valida dalle ore 20.00 del venerdì alle ore 24.00 del sabato.
Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, le auto d’epoca sono da considerare rottami inquinanti che vanno fermati. Con questa sequenza di ordinanze le ha di fatto equiparate ai veicoli a benzina fino a Euro 2 e a gasolio fino a Euro 3, con la conseguenza che le auto classiche non avevano più il permesso di circolare nella nuova “fascia verde” della Capitale, che ora si estende quasi fino al raccordo anulare.
Auto storiche a Roma ok circolazione dal TAR per il Lazio
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, dal 18 luglio, ha di fatto riammesso le auto storiche alla circolazione su Roma dichiarando nulli tutti gli atti della Regione Lazio e della Giunta Capitolina che le avevano escluse. Per poter circolare il veicolo storico deve essere dotato del Certificato di Rilevanza Storica, rilasciato da ASI, dai Registri Storici Alfa Romeo Lancia e dalla Federazione Motociclistica.
Il TAR con la sentenza a favore dei veicoli storici ha ribadito l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli storici all’interno della più ampia categoria degli autoveicoli, unitamente alla natura e al ruolo insostituibile degli Enti certificatori e alla esclusività del Certificato di Rilevanza Storica da essi in questa veste rilasciato quale unico meccanismo ammesso dall’ordinamento nazionale per l’accertamento della storicità dei veicoli.
Tar Lazio ribalta l’ordinanza del Comune di Roma, SI alla circolazione di auto storiche
La decisione del TAR del Lazio ha rappresentato un ulteriore passo avanti significativo, come già avvenuto in altre regioni e città di rilievo in Italia, verso la salvaguardia del patrimonio automobilistico storico e il sostegno di questa fondamentale risorsa culturale ed economica per il Paese. Come precedentemente affermato dal Consiglio di Stato, non c’è prova che le limitazioni alla circolazione dei veicoli storici abbiano influito direttamente sull’obiettivo di ridurre l’inquinamento, quindi non possono essere assimilate alle restrizioni applicate ad altre tipologie di veicoli.
Questa posizione si è basata su analisi dettagliate e argomentazioni solide presentate dall’Automotoclub Storico Italiano, che hanno evidenziato il limitato numero di veicoli storici certificati in circolazione e la loro limitata utilizzazione, sottolineando l’importanza di proteggere il loro valore storico e culturale.
Tutela particolare per le auto storiche
I veicoli storici, anche a Roma, ora possono circolare senza impedimenti e la loro specifica tutela non è negoziabile, proprio come sostiene l’ASI in ogni sede.
Il Tribunale Amministrativo ha rimarcato la necessità di accordare ai veicoli di interesse storico e collezionistico una tutela particolare rispetto al restante parco circolante, senza imporre un sacrificio immotivato, pena l’emersione di un diritto “tiranno”. Il giudice amministrativo ha riconosciuto che la previsione di deroghe ai divieti di circolazione non è idonea a tutelare il motorismo storico in assenza di un accurato impianto motivazionale che comprovi l’effettivo impatto dei veicoli storici sull’inquinamento: dalle stime prodotte – e riprese in sentenza – inequivocabilmente si desume il numero esiguo di tale categoria di veicoli rispetto all’intero parco circolante (lo 0,29% del totale dei mezzi circolanti su Roma).
“Siamo estremamente soddisfatti e felici per la sensibilità e il buon senso dimostrati dalle amministrazioni regionali e comunali – commenta il Presidente ASI Alberto Scuro – che hanno recepito il valore e la fondatezza delle nostre istanze in materia di circolazione. I veicoli storici certificati, come abbiamo ampiamente dimostrato, rappresentano una parte del tutto esigua rispetto all’intero parco circolante (lo 0,29% del totale dei mezzi circolanti su Roma) ma vi è la necessità di poterli utilizzare in modo da garantirne la corretta conservazione.
Dobbiamo poterli utilizzare tutelando tale patrimonio consapevolmente, con scopi culturale e ludico-ricreativo, per dare vita a quel turismo lento così importante per promuovere i nostri territori. Senza dimenticare il comparto produttivo che vive di questo settore, riconosciuto anche a livello internazionale come eccellenza italiana”.
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