Inquinamento navi da crociera
Italia e Spagna tra i Paesi più inquinati dalle navi da crociera in Europa. Lo scorso anno hanno emesso più ossidi di zolfo di tutte le auto dell’Ue. Quanto inquina realmente una nave da crociera ed i porti più inquinati.
L’Italia e la Spagna sono tra i primi posti per emissioni inquinanti delle navi da crociera in Europa. Questi dati sono stati rivelati da un nuovo rapporto di Transport & Environment, che mette in evidenza il problema dell’inquinamento atmosferico causato dal turismo marittimo delle crociere.
L’Italia, nota per le sue affascinanti destinazioni costiere e i porti turistici rinomati, si trova ora ad affrontare le implicazioni ambientali legate alle attività delle navi da crociera. L’aumento del turismo marittimo, se non adeguatamente gestito, può portare ad un incremento delle emissioni nocive nell’aria e alla deturpazione delle aree marine.
Navi da crociera ed inquinamento
Secondo il rapporto, le navi da crociera sono una fonte di inquinamento atmosferico ancora più significativa rispetto alle auto. Le grandi imbarcazioni hanno ripreso ad emettere livelli pre-pandemici di sostanze inquinanti, causando gravi problemi di qualità dell’aria nelle città portuali europee. Nonostante l’Organizzazione Marittima Internazionale dell’ONU abbia introdotto nel 2020 limiti più rigorosi per la concentrazione di zolfo nei carburanti, l’anno scorso (2022) le 218 navi da crociera europee hanno emesso più SOx, con un +9%, +18% per l’NOx (ossidi di azoto) e il PM 2.5, aumentato del 25%. Rispetto a 1 miliardo di automobili, corrispondenti a 4,4 volte le emissioni totali di tutte le auto del continente (253 milioni).
Rispetto al 2019, si è verificato un aumento del 23%-24% nel numero di navi da crociera, nel tempo trascorso nei porti e nel consumo di carburante, con conseguente aumento delle emissioni di tre inquinanti atmosferici altamente tossici: i SOx, che hanno registrato un aumento del 9%, i NOx (ossidi di azoto), le cui emissioni sono cresciute del 18%, e il PM 2.5, aumentato del 25%.
Porti più inquinati
Lo scorso anno quello di Barcellona è stato il porto più inquinato d’Europa, seguito da Civitavecchia e dal porto ateniese del Pireo. A Civitavecchia le navi da crociera hanno emesso, nel 2022, oltre 16 tonnellate di ossidi di zolfo: quasi 40 volte la quantità emessa dalle auto immatricolate nella cittadina laziale. Altre città italiane che compaiono nella classifica europea dei porti più colpiti dalle emissioni di SOx sono Napoli (11esima), Genova (13esima) e Livorno (16esima). Venezia, invece, è migliorata in modo significativo: dall’essere il porto più inquinato dalle crociere nel 2019, è sceso al 41° posto l’anno scorso.
È incoraggiante notare che Venezia abbia compiuto progressi significativi nel ridurre l’impatto ambientale delle crociere, diminuiti dell’80% in seguito al divieto, introdotto nel 2021, di accesso al porto per le grandi navi da crociera. Tuttavia, è necessario continuare a sostenere gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria e la salute pubblica nelle città portuali italiane.
Questi dati allarmanti mettono in luce la necessità di adottare misure urgenti per affrontare il problema dell’inquinamento anche delle navi da crociera che non è trascurabile rispetto a quelle delle automobili.
È fondamentale implementare tecnologie e pratiche di navigazione più pulite e sostenibili, nonché migliorare la regolamentazione e l’applicazione delle norme ambientali nel settore delle crociere.
Quanto inquina una nave da crociera?
Le navi da crociera possono essere fonti significative di inquinamento atmosferico e marino. L’entità dell’inquinamento dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni della nave, il tipo di carburante utilizzato, le tecnologie di controllo delle emissioni e le pratiche operative.
Le principali fonti di inquinamento delle navi da crociera includono:
Emissioni di gas di scarico: le navi da crociera emettono ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), particolato atmosferico (PM), composti organici volatili (COV) e anidride carbonica (CO2). Le emissioni di SOx sono particolarmente preoccupanti, poiché possono causare problemi respiratori e danneggiare l’ambiente marino.
Scarichi di acque di sentina: le navi da crociera generano grandi quantità di acque di sentina, che possono contenere oli, sostanze chimiche, rifiuti solidi e contaminanti. Se non trattate correttamente, queste acque possono danneggiare gli ecosistemi marini.
Rifiuti: producono grandi quantità di rifiuti, compresi plastica, carta, cibo non consumato, prodotti chimici e materiali pericolosi. Lo smaltimento inadeguato di tali rifiuti può causare inquinamento marino e danneggiare la vita marina.
Consumo di energia: richiedono una grande quantità di energia per il funzionamento dei sistemi di propulsione, illuminazione, aria condizionata e altre esigenze a bordo. Se l’energia è prodotta utilizzando fonti fossili, ciò può contribuire all’impatto ambientale complessivo.
Di seguito alcuni dati per fornire un’idea dell’impatto ambientale delle navi da crociera:
- Emissioni di gas di scarico:
- Le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) possono essere significative. Ad esempio, si stima che una sola nave da crociera possa emettere in media oltre 100 tonnellate di SOx all’anno.
- Le emissioni di ossidi di azoto (NOx) possono essere anch’esse considerevoli. Una nave da crociera di medie dimensioni può emettere più di 3.000 tonnellate di NOx all’anno.
- Consumo di carburante e emissioni di anidride carbonica (CO2):
- Le navi da crociera consumano grandi quantità di carburante. Ad esempio, una nave da crociera di medie dimensioni può bruciare oltre 150.000 litri di carburante al giorno.
- In termini di emissioni di CO2, una singola nave da crociera può emettere fino a 3.000 tonnellate di CO2 in una settimana di viaggio.
- Scarichi di acque di sentina e rifiuti:
- Una nave da crociera di medie dimensioni può produrre fino a 30.000 litri di acque di sentina al giorno.
- Riguardo ai rifiuti, alcune stime indicano che una nave da crociera può generare oltre 1.000 tonnellate di rifiuti in un’intera stagione di crociera.
Questi dati sono approssimativi e possono variare notevolmente a seconda delle specifiche delle navi da crociera e delle loro pratiche operative.
È importante sottolineare che molte compagnie di navigazione stanno adottando misure per ridurre l’impatto ambientale delle navi da crociera. Alcune di queste misure includono l’uso di carburanti più puliti, l’installazione di sistemi di filtraggio delle emissioni e il trattamento adeguato delle acque di scarico.
Navi da crociera trasformate a gas alternativa al petrolio
Molti operatori di crociere, come ad esempio MSC, stanno facendo investimenti nel gas naturale liquefatto come alternativa più pulita. Attualmente, oltre il 40% delle navi da crociera ordinate presso i cantieri navali di tutto il mondo sono progettate per essere alimentate da motori dual-fuel che utilizzano il GNL. Queste navi rappresentano un miglioramento in termini di inquinanti atmosferici locali, ma purtroppo sono altamente dannose per il clima a causa delle emissioni di metano provenienti dai loro motori. Il metano è un gas serra che ha un potenziale di riscaldamento globale oltre 80 volte superiore alla CO2. Ad esempio, la nave MS Iona di P&O ha emesso una quantità di metano pari a quella prodotta da 10.500 mucche in un solo anno.
Sebbene l’utilizzo del GNL possa ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici locali, come gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi di azoto (NOx), è importante considerare l’effetto complessivo sul cambiamento climatico. Le perdite di metano associate all’uso del GNL possono contribuire a un impatto negativo sul riscaldamento globale, poiché il metano è un gas serra molto potente.
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