BRIDGESTONE “TIRE MANUFACTURER OF THE YEAR 2016”
Bridgestone ha vinto il titolo di “Tire Manufacturer of the Year” per l’anno 2016, grazie ai significativi investimenti dell’azienda in ricerca e sviluppo e agli impressionanti successi nel campo della produzione sostenibile. L’annuncio di questo prestigioso premio è avvenuto nel corso della cerimonia di gala in occasione del Tire Technology Expo di Hannover, dove Eduardo Minardi, Executive Chairman e CEO di Bridgestone EMEA, ha ritirato il premio. È la quinta volta che Bridgestone vince questo ambito riconoscimento, da quando il programma è nato nel 2008. All’esordio, Bridgestone si è aggiudicata il premio di Tire Manufacturer of the Year, seguito nel 2012 dal premio per il CAIS e nel 2013 per la Tecnologia Ologic, anno in cui si è aggiudicata anche il premio Environmental Achievement of the Year grazie al nuovo Centro Tecnico America, negli Stati Uniti.
“Tutti noi in Bridgestone siamo profondamente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento – ha dichiarato Eduardo Minardi – la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione sono il cuore di tutte le nostre attività, ed è l’unica strada che ci può condurre ad un futuro sostenibile. I giudici hanno apprezzato i numerosi successi di Bridgestone durante il 2015 nel campo della ricerca e sviluppo e nella produzione sostenibile di pneumatici, plaudendo l’investimento di 250 milioni di dollari a Tokyo per le strutture utili a favorire l’innovazione basate sulle partnership con l’industria, il governo e le università.”
“Congratulazioni a Bridgestone! Parte del processo di riorganizzazione include maggiore collaborazione con aziende esterne – ha commentato Graham Heeps, editore del Tire Technology International Magazine e presidente di giuria – Bridgestone, come altri produttori di pneumatici, ha riconosciuto che il pneumatico del futuro ha bisogno di innovazione e che questa proviene anche al di fuori dell’industria specializzata con materiali e strumenti elettronici al centro di questo impulso. È un cambiamento molto gradito in un settore caratterizzato spesso da un approccio reticente e introspettivo”
I giudici hanno menzionato altri tre successi Bridgestone nel 2015:
1. Il primo penumatico Bridgestone per automobili realizzato con gomma naturale ottenuta interamente dalla guayule -una pianta che cresce nelle aride zone desertiche– che contribuisce alla diversificazione delle risorse di gomma naturale;
2. L’implementazione e la ricollocazione in Thailandia del Bridgestone Asia Pacific Technical Center;
3. Per la produzione sostenibile, l’impianto Bridgestone di Wilson, nella Carolina del Nord in America che è diventato un impianto a zero produzione di rifiuti.
In aggiunta rispetto ai progetti citati, i giudici sono rimasti colpiti dall’impegno di Bridgestone nell’investire nella ricerca e sviluppo, come spiega Flavio Farroni, ricercatore all’Università di Napoli Federico II: “Bridgestone, e in particolare il Centro Tecnico Europeo, sono in continua evoluzione: le conoscenze, le competenze, i team e il budget sono cresciuti durante il 2015. Questo è un chiaro segnale di quanto l’azienda sia fortemente motivata a rafforzare la sua posizione di prestigio nello sviluppo e produzione di pneumatici.”