Stop auto elettriche per la crisi energetica
In Svizzera il Governo federale per fare fronte alla crisi energetica dal 12 dicembre 2022 potrebbe vietare la circolazione delle auto elettriche.
Con la crisi energetica e la sempre maggiore diffusione di auto elettriche, salgono le preoccupazioni a livello globale per quanto riguarda le possibili carenze di energia elettrica. Diversi Paesi stanno attuando misure di prevenzione, tra cui la Svizzera, che ha pianificato tagli di energia nel periodo invernale 2022-2023 che interessano anche le auto elettriche. Ci sarà uno stop?
Stop alle auto elettriche per la crisi energetica
In Svizzera si preannuncia un nuovo lockdown per fare fronte questa volta alla crisi energetica, nel periodo invernale 2022. Il Presidente della Confederazione svizzera Ignazio Cassis infatti ha posto in consultazione ai Cantoni alcuni provvedimenti, uno dei quali riguarda lo stop alle auto elettriche, che potranno essere usate solo per spesa, lavoro e questioni mediche.
Riduzione dei consumi di energia elettrica
A causa della crisi energetica, la Svizzera teme seriamente che durante l’inverno 2022 possano esserci cali nella produzione di energia elettrica. Allora il Governo Ticinese corre ai ripari varando un piano di risparmio estremo, che va dall’uso ridotto dei elettrodomestici in casa fino allo stop delle auto elettriche.
Secondo quanto riferito dalla Commissione, un’auto elettrica che percorre in media 20.000 km all’anno potrebbe consumare 4.000 kWh di elettricità, quasi il doppio del consumo medio annuo di elettricità di una famiglia. La soluzione, quindi, potrebbe essere quella di lasciare la propria vettura dentro al garage.
Divieto circolazione auto elettriche
Il divieto alla circolazione delle auto elettriche in Svizzera fa parte di un provvedimento che è stato posto in consultazione ai Cantoni ed un’eventuale ratifica ed entrata in vigore è prevista il 12 dicembre 2022. Se si arriverà veramente ad uno stop, le auto elettriche in Svizzera potranno essere usate solo per necessità, ovvero per andare al lavoro, a fare la spesa e per motivi di salute.
In Svizzera, secondo uno studio condotto dall’Ufficio federale dell’energia, sono circa 70.000 auto elettriche attualmente in circolazione, che costituirebbero meno dello 0,4% del consumo di elettricità del Paese.
Il piano di risparmio energetico coinvolge anche le auto tradizionali con motore termico che in autostrada non dovranno superare i 100 km/h, proprio per ridurre i consumi. In casa invece il riscaldamento non dovrà superare i 18 gradi e le lavatrici potranno essere usate per effettuare lavaggi al massimo di 40 gradi.
Soluzione crisi energetica?
Tutto questo sembra assurdo: stiamo patendo (soprattutto le aziende) aumenti indiscriminati ed incontrollati sulle bollette, mentre il costo della materia prima alla fonte è pressoché rimasto invariato, a dispetto dei valori di riferimento della borsa di Amsterdam.
I grossi profitti li stanno registrando aziende che commercializzano l’energia, vedi ENI, con sede in Olanda. Sul lastrico ci sono le aziende che si sono ritrovate a fronteggiare un costo dell’energia aumentato di 5/6 volte; fatture dell’energia elettrica da 1.500 euro sono arrivate a 4/6.000 euro ed in alcuni casi anche cresciute di 6/8 volte.
Speriamo che, al più presto, i mercati dell’energia trovino un nuovo equilibrio (serve la pace) affinché i prezzi di gas e corrente tornino ad essere ragionevoli. E’ auspicabile, il prima possibile, una soluzione della crisi energetica perché, con l’inverno, si prevede una moria generale delle attività produttive. La soluzione non è quella di razionarne i consumi, ma affrontare il problema alla fonte.
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