Pedaggi Autostrada A24/A25 Roma L’Aquila e revoca della concessione
Il Consiglio di Stato ha riconsegnato all’ANAS la gestione delle Autostrade A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Pescara), ribaltando la precedente sentenza del TAR del Lazio che aveva sospeso la revoca della concessione al Gruppo Toto.
Si torna a parlare di costo dei pedaggi e concessioni autostradali per l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Pescara): al Gruppo Toto è stata revocata ufficialmente dallo Stato la concessione attraverso la quale attualmente gestisce i tratti autostradali tra Lazio e Abruzzo con la società controllata Strada dei Parchi. La decisione governativa ha comunque portato ad un contezioso legale con il provvedimento di revoca che è stato sospeso dal TAR del Lazio a cui si era appellato il Gruppo Toto. Il successivo giudizio del Consiglio di Stato ha riconsegnato all’ANAS la gestione dell’Autostrada, annullando di fatto la sentenza del TAR, con un decreto del presidente della Quinta Sezione.
Revoca autostrade A25 e A25
Dopo il provvedimento di revoca il Gruppo Toto si è appellato al TAR del Lazio presentando un corposo dossier contro la revoca decisa dal Governo Draghi. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di Strada dei Parchi ma successivamente il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar, con le autostrade abruzzesi che sono tornate di nuovo all’Anas.
Nel precedente ricorso Strada dei Parchi ha fatto leva sulla legittimità costituzionale della decisione governativa, integrando la documentazione con la stima dei danni economici subiti dal gruppo, cui fanno riferimento circa 800 dipendenti diretti. Ma il Consiglio di Stato ha rigettato le istanze del Gruppo Toto affermando: “La delicatezza della fattispecie, che attiene alla tutela della circolazione autostradale ed all’incolumità degli utenti” e la tipologia delle questioni “dove viene in rilievo la problematica della continuità della circolazione, in condizioni di sicurezza e l’esigenza di scongiurare il rischio di cedimenti strutturali delle infrastrutture”.
Costo pedaggi autostrada 24-A25 Roma L’Aquila
Il costo dei pedaggi per i transiti sull’A24 e A25 è molto elevato, mediamente molto più elevato rispetto ad altri tratti autostradali. Per questo più volte i sindaci dei paesi del Lazio e dell’Abruzzo si sono mobilitati per azzerare gli aumenti, riuscendoci in parte.
I cittadini ora chiedono pedaggi gratuiti, soprattutto perché dopo la revoca, l’autostrada è tornata ad essere di proprietà pubblica dell’Anas.
Ma nonostante sia di proprietà statale, le tariffe del pedaggio rimarranno in vigore. Nel provvedimento di revoca del Consiglio dei Ministri è stato specificato che i relativi proventi sono destinati alla copertura dei costi di gestione, nonché all’effettuazione degli interventi di manutenzione. → 🏻 Calcolo i pedaggi sull’A24-A25.
Revoca concessione Autostrada A24 A25 Roma L’Aquila
La revoca della concessione dell’A24 e A25 al “Gruppo Toto Strada dei Parchi” è stata decisa dal Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2022. Con un decreto legge il tratto autostradale che collega il Lazio all’Abruzzo è divenuto di proprietà di ANAS S.p.A., che da ora in poi ha il compito di gestire le autostrade A24 e A25.
In una nota il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dichiara che l’Anas per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio.
La revoca al Gruppo Toto è stata decisa dopo la mancata definizione del Piano economico finanziario e la contestazione di gravi inadempimenti mossa al concessionario da parte del Governo.
Autostrade A24 e A25 all’Anas, che succede ora
Dopo la revoca si è acceso un aspro confronto legale fra le parti. In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato il Gruppo Toto ha annunciato un nuovo ricorso, con la battaglia legale che perciò si annuncia lunga e complicata.
In termini pratici il decreto di revoca specifica che: “non oltre il 31 dicembre 2023 Anas assume a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto e al fine di assicurare la continuità della circolazione in condizioni di sicurezza la gestione delle autostrade A24 e A25. Anas, in particolare, provvederà “all’effettuazione degli interventi di manutenzione ordinaria, nei limiti delle risorse allo scopo individuate all’effettuazione di ogni ulteriore intervento ritenuto necessario dal Mims“.
Ma la questione che più sta a cuore riguarda i pedaggi, con gli automobilisti che si chiedono se con l’entrata dello Stato verranno confermati. I facili entusiasmi sono stati spenti dalla nota che specifica che l’Anas provvederà ad applicare e a riscuotere le tariffe da pedaggio, con i relativi proventi che sono destinati alla copertura dei costi di gestione, nonché all’effettuazione degli interventi.
Caro pedaggi autostrada A24 A25, no agli aumenti
I sindaci dei paesi limitrofi al tratto laziale ed abruzzese dell’A24 e A25 sono impegnati da 4 anni nella lotta al caro pedaggi e hanno ottenuto il blocco degli aumenti fino al 31 dicembre 2022, un rincaro che dal 1° gennaio 2022 sarebbe dovuto essere del 34,75%.
Tanto per fare un esempio, il costo del pedaggio per il tratto di 117 km da Roma Est a L’Aquila Est con un’automobile, veicolo di classe A, al momento in cui scriviamo è di 12.30€ che con gli aumenti sarebbe arrivato a 16,57€. → 🏻 Calcolo i pedaggi sull’A24-A25.
Autostrada A24 A25 costosa e poco remunerativa
Con il blocco dei pedaggi, più l’aumento dei costi di manutenzione, la società del Gruppo Toto nei mesi scorsi prima della revoca (ora sospesa) ha visto ridursi notevolmente il margine dei profitti. Si parla che abbiano maturato un credito nei confronti del Ministero delle Infrastrutture di oltre 300 milioni e si stima che a fine anno arrivi a 430 milioni. Dunque la gestione per la Strada dei Parchi si è rilevata economicamente poco conveniente.
Autostrada A24 A25 Strada dei Parchi, revoca dalla concessione
Il Gruppo Toto prima di ricevere il benservito dallo Stato aveva comunicato di aver avviato la procedura di recesso e richiesta di cessazione della concessione delle autostrade A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Pescara).
Lo Stato ha anticipato le mosse di Strada dei Parchi, soprattutto dopo la mancata definizione del Piano economico finanziario (Pef) per mettere in sicurezza i 280 chilometri di autostrada dal rischio terremoti e adeguare l’infrastruttura alle nuove normative europee e nazionali.
Messa in sicurezza Strada dei Parchi A24-A25 Roma L’Aquila
Inoltre a più di dieci anni dal terribile terremoto dell’Aquila e da 10 anni da quando è stata approvata la legge (la numero 228/2012) che impone obblighi e criteri per la messa in sicurezza antisistemica delle autostrade. In quest’arco temporale il problema non è stato ancora risolto e secondo il Gruppo Toto le nuove risorse dovevano arrivare dal nuovo Piano economico e finanziario (Pef).
Strada dei Parchi è divenuta concessionaria nel 2000 aggiudicandosi una gara europea. Il Piano economico e finanziario (Pef) del Gruppo Toto grazie al quale si è aggiudicata la concessione è scaduto nel 2013. Da allora, si sono succeduti diversi governi e molti ministri, il Consiglio di Stato ha persino commissariato il Ministero delle Infrastrutture, ma fin qui il nuovo Pef non è stato approvato e gli interventi strutturali non sono stati realizzati.
L’infrastruttura autostradale deve essere ammodernata e messa in sicurezza. Infatti secondo quanto deciso dall’altro Commissario straordinario Maurizio Gentile (su A24-A25 ce ne sono ben tre!), tali interventi richiederebbero 6,5 miliardi di investimenti, di cui 5,1 da spendere immediatamente. L’ultima proposta di Pef avanzata da Sdp (giugno 2021) prevedeva l’apporto in autofinanziamento da parte di Strada dei Parchi di 2,1 miliardi e aumenti tariffari di poco superiori all’inflazione, ma non è stata neppure discussa.
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