Lancia, la storia e l’evoluzione del marchio e dei modelli
In occasione dell'arrivo della nuova Ypsilon, ripercorriamo la storia e l’evoluzione dei loghi e dei modelli della celebre casa automobilistica italiana, dalla sua fondazione nel 1906 fino ai giorni nostri. I nomi dei modelli prodotti in epoche diverse sono spesso ispirati all'antica Roma e all'antica Grecia.
La storia e l’identità di Lancia si raccontano attraverso le otto evoluzioni del suo logo, un emblema da sempre caratterizzato da due elementi fondamentali: il volante e la lancia. Il primo logo della sua storia viene presentato nel 1907 ed è molto semplice ed essenziale. Il nome “Lancia” è scritto in bianco e stampatello maiuscolo su uno sfondo scuro e rettangolare. L’ultimo è quello rinnovato nel 2022 e che ritroviamo sulla nuova Lancia Ypsilon.
La “L”, notevolmente più grande e leggermente sfalsata, è un elemento stilistico che contraddistinguerà il logo per decenni. Il font è netto e agli angoli delle lettere compaiono delle estremità appuntite.
Nello stesso anno viene lanciata anche una versione più “morbida” del logo, che coesiste con la prima e in cui la scritta Lancia viene proposta in corsivo e in color oro.
Loghi Lancia dal 1911
Sull’onda di un successo crescente, Vincenzo Lancia vuole che le sue creazioni abbiano un marchio forte che tutti possano riconoscere al primo sguardo e racchiuda i valori e la forza innovatrice delle sue vetture.
Così, nel 1911, affida il compito a un suo caro amico, il Conte Carlo Biscaretti di Ruffia, illustratore, pubblicitario e grande appassionato di auto, oltre che ideatore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
Vincenzo Lancia sceglie così quello che rappresenta al meglio la filosofia del marchio, attraverso alcuni suoi segni distintivi: il volante a quattro razze, il comando dell’acceleratore a mano, la bandiera rettangolare e l’asta a forma di lancia. Il nuovo marchio verrà adottato a partire dal 1922.
Lancia 1929
Nel 1929 l’emblema Lancia cambia ancora forma e attorno al cerchio del volante compare uno scudo di forma triangolare, elemento stilistico destinato a rimanere fino ai giorni nostri.
Il logo, disegnato da Biscaretti di Ruffia, viene quindi stilizzato in alcuni dettagli, con i colori oramai definiti: il blu viene utilizzato per lo scudo, la bandiera e la lancia, il bianco contraddistingue lo sfondo e il volante, mentre l’oro impreziosisce i profili e soprattutto la scritta.
Lancia 1957
Nel 1957, con l’introduzione della Flaminia, debutta un nuovo logo, essenziale. Si tratta di un restyling radicale, con uno stile più asciutto, dove lo scudo e il volante vengono sostituiti da semplici forme geometriche stilizzate e il precedente largo utilizzo del colore viene sostituito da una bicromia blu-argento.
Questa versione conserva però due dettagli caratterizzanti: la lancia che sorregge la bandiera e la bandiera stessa con la scritta Lancia, sempre in stampatello maiuscolo, così come l’immancabile iniziale “L”.
Lancia 1969 e 1981
Nel 1969, con l’acquisizione di Lancia da parte del Gruppo Fiat, il logo è oggetto di un altro profondo restyling. Viene infatti ripreso e modernizzato il logo “originale” di forma rettangolare del 1907. La prima vettura a utilizzare il nuovo simbolo è la Beta del 1972.
Nel 1981, viene poi realizzata un’ulteriore evoluzione, creando ancora una volta un ponte con il passato: il designer Massimo Vignelli ripropone tutti gli elementi presenti nei loghi precedenti, ripartendo dalla versione presentata nel 1929 e attualizzandola.
Scudo, lancia, volante e bandiera sono stilizzati, mentre la scelta dei colori si limita all’alternanza tra blu e bianco. Per la prima volta la lettera “L” viene ridimensionata ed equiparata alle altre lettere.
Lancia, anni 2000
Nel 2007 viene realizzata una rivoluzione da un punto di vista estetico, pur mantenendo alcuni degli elementi più caratteristici del DNA della Marca. Innanzitutto il colore blu, anche se traslato verso una tonalità più scura e più lucida, e poi lo scudo a contorno.
Il volante è rivisto completamente, nel segno dell’essenzialità, le quattro razze si trasformano in due “punte” sopra e sotto la scritta Lancia, mentre scompare la lancia con la bandiera su cui appariva il logo.
Nuovo logo Lancia 2022/2024
Il nuovo logo Lancia, introdotto nel 2022, si ispira al logo storico del 1957, introdotto sulla Lancia Flaminia.
Il nuovo logo modernizza tutti gli elementi distintivi del marchio, come il volante, la bandiera, lo scudo, la lancia e la scritta. Anche la scritta “Lancia” è stata aggiornata con un nuovo font originale. Il processo di creazione del nuovo logo ha coinvolto lo studio della storia delle sette versioni precedenti, partendo dal logo del 1907 fino agli emblemi più recenti, come quello del 2007.
Questo nuovo logo Lancia riflette un equilibrio tra tradizione e modernità, mantenendo elementi riconoscibili della storia del marchio ma con un tocco contemporaneo.
Lancia Alpha, Beta, Gamma, Delta, Lambda
Se l’evoluzione del logo Lancia è affascinante, non è da meno la storia dei nomi delle sue vetture che trova ispirazione nel prezioso patrimonio culturale dell’antica Roma e dell’antica Grecia.
Nei primi decenni del secolo scorso tutte le Lancia si identificano con il nome del marchio unito al numero di cavalli fiscali: 12 HP, 18/24 HP, 20/30 HP, 25/35 HP.
Ma nel 1919 arriva un’intuizione che cambia il corso della storia. Vincenzo Lancia vuole conferire alle sue creazioni una identità ancora più forte; così, su suggerimento del fratello Giovanni che è uno studioso di lingue classiche, assegna alle sue auto le lettere dell’alfabeto greco classico, ad iniziare dalla Lancia Kappa del 1919.
L’idea è rivoluzionaria e spinge l’azienda a rinominare tutte le proprie vetture prodotte fino a quel momento, a partire proprio dalla 12HP, che venne ribattezzata “Alpha”, per poi proseguire con la Beta (1909), la Gamma (1910), la Delta (1911) fino alla Lambda che venne presentata nel 1922, prima al Salone di Parigi e poi a quello di Londra.
Nello stesso periodo, si cominciò ad adottare i prefissi “di” e “tri”, per identificare le versioni derivate dal modello che rappresentavano delle evoluzioni o dei semplici allestimenti creati ad hoc. L’ultima auto Lancia ad adottare le lettere greche fu proprio la “Dilambda”, il cui prototipo venne presentato al Salone di New York del 1929.
Lancia Artena, Astura, Agusta, Aprilia, Ardea
Negli stessi anni avviene ancora un cambiamento sui nomi delle vetture. Vincenzo Lancia infatti decide di abbandonare l’alfabeto greco e omaggia l’Italia, identificando le sue vetture con il nome di alcune località storiche dell’antica Roma. Si parte con l’Artena e l’Astura, per poi proseguire con l’Augusta, l’Aprilia e l’Ardea.
Poi, nel 1931, per poter commercializzare le proprie automobili in Francia, Vincenzo Lancia fonda la “Lancia Automobiles”, dando anche un nome francese alle sue vetture: la “Belna” e la “Ardennes”, ovvero l’Augusta e l’Aprilia, che verranno presentate in anteprima al Salone di Parigi.
Il successo è immediato tanto che al Salone di Parigi del 1936 si racconta che Henry Ford abbia atteso la chiusura dell’esposizione per vedere da vicino l’Aprilia, contro il parere dei custodi che lo bloccarono, tanto da affermare: “L’Aprilia è l’unica auto del Salone per la quale valga la pena farsi una figuraccia”.
Lancia Aurelia, Appia, Flaminia e Fulvia
Nel secondo dopoguerra, con il passaggio dell’azienda a Gianni Lancia, il figlio del fondatore, le Lancia cambiano nuovamente nome. Si continua sul filone della romanità, ma si passa alle vie consolari: l’Aurelia e l’Appia, seguite poi da Flaminia, Flavia e Fulvia.
In quel periodo, la Flaminia diventa l’auto del Presidente della Repubblica: si tratta di una versione speciale realizzata nel 1961 in quattro esemplari, in occasione della visita in Italia della Regina Elisabetta II.
E, seguendo una tradizione delle Scuderie del Quirinale, ciascun esemplare viene chiamato con il nome di un cavallo purosangue: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito.
Lancia Beta, Gamma, Delta, Prisma, Thema, Thesis e Phedra
Nell’autunno del 1969 il Gruppo Fiat acquista la Lancia e si apre così una nuova era per il marchio e per l’occasione si decide di tornare al logo originario e alle lettere greche per i nomi delle vetture.
La prima auto a segnare il cambiamento è la Beta del 1972, seguita nel 1976 dalla Gamma e dalla Delta nel 1979.
La tradizione dei nomi classici proseguì poi con la Prisma (1982), l’ammiraglia Thema (1984) e via via fino alle recenti Thesis e Phedra nel 2002 e alla Delta di terza generazione nel 2008. E arriviamo così alla Nuova Ypsilon (2024).
Foto storia dei loghi e nomi Lancia
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