Mercato auto Europa, vendite in crisi a giugno 2021
Il mercato auto non riesce ad uscire dalla crisi economica del Covid-19: nei primi sei mesi del 2021 sono state perse quasi 2 milioni di auto rispetto al periodo pre-pandemia. In Italia in calo è stato frenato dagli incentivi (-18,3%).
Nonostante la spinta data dall’elettrificazione il mercato auto in Europa vive una profonda crisi, aggravata dalla pandemia del Covid-19. Non aiutano neanche le decisioni europee con la Commissione UE che ha approva il “Fit for 55” annunciando lo stop dal 2035 a tutti i motori termici, compresi ibridi e plug-in. L’Europa ha quindi deciso che il futuro dell’auto sarà elettrico, nonostante gli appelli da più parti a mettere in campo più tecnologie per ridurre le emissioni di CO2, come ad esempio l’idrogeno o gli e-fuel con quest’ultimi che potrebbero dare nuova vita ai motori endotermici.
La volontà di puntare all-in sull’elettrico fino ad ora non sta dando i frutti sperati, dato che di auto nuove se ne vendono sempre meno ed il parco auto diventa sempre più vecchio, soprattutto in Italia, con i cittadini provati dalla pandemia ed impossibilitati ad acquistare a cuor leggero un veicolo elettrico, seppur incentivato. Perché oltre al costo si deve fare poi i conti con la carenza di infrastrutture adeguate, soprattutto se non si ha diposizione un garage o un box privato per caricare l’auto. Poi c’è il capitolo dell’energia che senza una vera politica verde sull’approvvigionamento sostenibile anche le auto elettriche non possono definirsi a zero emissioni.
Auto vendute in Europa giugno 2021, i numeri della crisi
L’attuale partita dell’automotive è molto complessa ed i numeri non mentono e danno un’idea della crisi. A giugno infatti c’è stato un calo delle immatricolazioni del 14% rispetto a giugno 2019 (e un contenuto aumento del 13,3% su giugno 2020), che fa salire a 1.941.288 la perdita di vetture nei primi sei mesi dell’anno (-23%) rispetto al livello pre-pandemia del 2019.
In cifre assolute, a giugno 2021 sono state registrate 1.282.503 nuove auto nei 31 paesi europei (UE+UK+EFTA) contro 1.491.465 di giugno 2019. In sei mesi il totale delle immatricolazioni è pari a 6.486.351 unità, ma erano 8.427.639 nel periodo gennaio-giugno 2019.
Nella classifica dei maggiori mercati dell’area, l’Italia (142.730 immatricolazioni a maggio) perde una posizione e scende al terzo posto, dopo Germania (230.635) e Regno Unito (156.737), a causa del graduale esaurimento degli incentivi della fascia 61/135 g/Km, la più pesante in termini statistici.
Vendite auto in Germania, Regno Unito, Francia e Spagna
Tra i cinque maggiori mercati del continente, rispetto al 2019, il calo più consistente viene registrato in Spagna (-34%), dove si spera di stimolare la ripresa delle vendite con una riduzione temporanea delle imposte sulle immatricolazioni che è entrata in vigore in luglio.
Al secondo posto nella graduatoria per risultato negativo vi è il Regno Unito (-28,3%) dove si sollecitano interventi del Governo con incentivi a lungo termine e per un impegno serio nella realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica. La situazione poi è pesante anche in Germania dove rispetto al primo semestre 2019 le immatricolazioni si sono ridotte di un quarto (per l’esattezza del 24,8%). Leggermente migliore di quella della Germania è la situazione in Francia (-21%).
Per quanto riguarda la diffusione di auto ‘alla spina’ elettrici e ibridi plug-in, nel confronto fra i cinque maggiori mercati europei, l’Italia con una quota del 9,4% fa meglio solo della Spagna, mentre è sotto della metà rispetto al 18,7% della media degli altri quattro paesi.
L’Italia arretra anche per quanto riguarda le auto ibride, scese al 27,4% dal 28% del mese precedente, e scende al terzo posto fra i major markets a causa della graduale riduzione del contributo degli incentivi della fascia 61-135 g/km.
Vendite auto in Italia a giugno 2021
Analizzando i dati delle vendite europea la scelta europea di puntare all-in sull’elettrico fino ad ora è stata una politica sbagliata e l’Italia è un esempio lampante. Nel nostro Paese accanto all’Ecobonus all’inizio del 2021 c’erano anche gli incentivi per l’acquisto di auto nuove termine con emissioni di CO2 fino a 135 g/km.
I bonus statali sono stati decisivi per mitigare gli effetti della crisi ed infatti l’Italia ha perso “solo” il -18,3%, registrando il calo più contenuto in Europa nel primo semestre del 2021. Dopo essere andati esauriti velocemente ad aprile nel secondo semestre dovrebbero tornare (in minima parte anche per l’usato), aiutando il mercato auto ad uscire dalla crisi.
UNRAE: “per gli obiettivi del “Fit for 55″ necessario un Ecobonus strutturale e reti di ricarica adeguate”
“Lascia perplessi che, da un lato, si dichiari il massimo ma esclusivo supporto alla mobilità elettrica per i veicoli di nuova immatricolazione, mentre dall’altro ci sia la totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: quel grande malato che è il parco veicolare circolante in Europa, e particolarmente in Italia, ha invece bisogno di un mix di soluzioni molto più ampio, che affronti i problemi con pragmatismo e senza ideologie, puntando alla massimizzazione dei risultati nel minor tempo possibile – commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE.
I Costruttori sono in prima linea nella transizione energetica del settore auto, e la loro parte la stanno facendo già da molti anni con investimenti plurimiliardari nella conversione alle nuove tecnologie.
L’iniziativa della Commissione senz’altro accettabile per quanto riguarda gli obiettivi di sviluppo infrastrutturale e mix di fonti energetiche nei Paesi membri, senza i quali la transizione nel mondo della mobilità risulterebbe azzoppata o addirittura inutile, però è fondamentale che gli impegni assunti siano sufficientemente ambiziosi, declinati in un cronoprogramma e raggiunti senza ritardi o deviazioni”.
DATI VENDITE AUTO IN EUROPA GIUGNO 2021
(File PDF scaricabile da link diretto)
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