Incidente funivia Stresa, individuata la causa e arrestati i responsabili
Sull'impianto è avvenuta la rottura del cavo di trazione. Non sarebbe successo nulla se fossero scattato il sistema di sicurezza, il freno di emergenza a ganasce che secondo le indagini è stato manomesso per consentire l'utilizzo della funivia, altrimenti bloccata per un malfunzionamento non risolto.
Seguendo la vicenda dell’incidente della funivia di Stresa-Mottarone, già prima della confessione e conseguente arresto di 3 indagati, avevamo anticipato la causa della tragedia: a seguito della rottura dell’anello traente (causa scatenante) è risultato evidente che almeno uno dei due freni di emergenza della cabina (la numero 3 e sistema di sicurezza atto ad intervenire in casi del genere) non fosse nelle condizioni di poter fare il suo lavoro, ovvero per dirla chiaramente era “fuori uso”.
Incidente funivia di Stresa, arrestati i responsabili
La Procura della Repubblica di Verbania il 26 maggio ha arrestato tre responsabili per la strade di Stresa dove hanno perso la vita 14 persone: hanno confessato di aver lasciato volutamente inserita la ‘forchetta’ per impedire al freno d’emergenza di entrare in funzione. Se la forchetta non fosse stata lasciata inserita sul freno, l’impianto non avrebbe potuto funzionato (doveva essere messo fuori servizio) a causa di un problema tecnico sui meccanismi della funivia non risolto.
Tragedia di Stresa, chi sono i responsabili della strage
I tre responsabili della strage di Stresa sono il titolare della società Luigi Nerini, proprietario della Ferrovie del Mottarone, i due responsabili della struttura, il direttore Gabriele Tardini e il capo operativo del servizio Enrico Perocchio. A disporre il fermo è stato il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che con il pm Laura Carrera coordinano le indagini. Un confronto di oltre dodici ore con dipendenti e tecnici dell’impianto che sono stati ascoltati in caserma a Stresa.
Le tre ordinanze di fermo riguardano titolare della società e due responsabili della struttura e si basano su un quadro fortemente indiziario, come specificato dal Procuratore Olimpia Bassi. I tre indagati sono accusati della tragedia e della manomissione del sistema frenante per consentire l’utilizzo della funivia altrimenti bloccata per un malfunzionamento non risolto. Questa procedure veniva utilizzata dalla riapertura dell’impianto avvenuta ad aprile 2021. La svolta nell’indagine spiega anche come possa essersi rotto il cavo traente, che è stato l’evento scatenante, il cui dimensionamento è tale da reggere 5 volte le forze per il quale è impiegato.
La causa dell’incidente della funivia di Stresa, una forchetta blocca freni di emergenza fuori uso
La forchetta colorata di rosso impedisce alla “pinza” di chiudersi e serrare il cavo “portante” sul quale la cabina scorre. Dalle poche informazioni trapelate sembra che questi blocchi vengano inseriti la notte per far si che in caso di guasto notturno i tecnici possano comunque far salire o scendere la cabina (VUOTA) per gli interventi del caso, che ricordiamoci scorre liberamente sul cavo PORTANTE.
Il circuito idraulico che li tiene aperta la pinza lavora a circa 200 bar e funziona, semplificando moltissimo, come negli autotreni dove un calo di pressione provoca l’azionamento dei freni)
Non posso ne voglio fare ipotesi sul perché una cabina fosse con i forchettoni correttamente disarmati e l’altra no…
Vera causa incidente funivia di Stresa
E’ stato accertato, anche a seguito della confessione diretta dei responsabili che la causa dell’incidente sulla funivia di Stresa sia stata proprio questo blocco meccanico (forchetta) non rimosso, come invece avrebbe dovuto essere, dopo la sosta notturna per le operazioni diurne. Questi forchettoni sono i colore ROSSO proprio per esser ben visibili.
Nel disegno si vede il freno d’emergenza (semplificato) con i forchettoni di blocco, rossi, inseriti.
La cabina precipitata mostra la forchetta rossa inserita sul freno che quindi NON era operativo al momento del disastro. Sull’altra cabina i freni hanno invece funzionato: una cabina aveva i freni operativi e l’altra cabina stava lavorano con freni di emergenza disabilitati.
Quella sotto è una situazione corretta con le forchette rosse non operative e appoggiate sulla pedana superiore della cabina.
Due foto prese dalle immagini dell’incidente mostrano con certezza che uno dei due forchettoni rossi di blocco del freno d’emergenza era inserito. Niente esclude che il secondo possa essersi sganciato durante la fase conclusiva dell’incidente.
Leggi anche:
Leggi anche,
→ Notizie di cronaca
→ Notizie curiose
→ Notizie di incidenti stradali
→ Notizie di incendi di navi e traghetti
→ Incidenti auto elettriche
→ Notizie di incendi auto
→ Cosa ne pensi? Fai un salto sulla discussioni sul FORUM!