Giornata della Terra, come si calcolano e si riducono le emissioni auto
La Giornata della Terra è l’occasione per porre l’attenzione sulle tematiche ambientali e sulla CO2. Vediamo che cos’è e come incide sul futuro della mobilità, che deve essere sempre più sostenibile.
Il 22 aprile si festeggia La Giornata della Terra (in inglese: Earth Day). Le Nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera. La celebrazione vuole coinvolgere più nazioni possibili e oggi prendono parte 193 Paesi.
La Giornata della Terra Earth Day
La Giornata della Terra è nata dalla pubblicazione nel 1962 del libro, manifesto ambientalista, Primavera silenziosa, della biologa statunitense Rachel Carson: in seguito, nel 1969, in una conferenza dell’UNESCO a San Francisco, l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace, per prima essere celebrata il 21 marzo 1970, il primo giorno di primavera nell’emisfero settentrionale.
Questa giornata di equilibrio della natura è stata poi sancita in una proclamazione scritta da McConnell e firmata dal Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant.
Nel tempo la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo e informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturali).
Le celebrazioni della Giornata della Terra Earth Day coinvolgono anche il mondo dell’auto alle prese con la transizione energetica.
In questo periodo uno dei parametri più importanti su un’auto è il valore di emissioni di CO2, soprattutto dopo che le normative europee sono diventate sempre più severe nel corso degli ultimi anni, costringendo i costruttori ad investimenti sempre più ingenti per realizzare motori termici poco inquinanti, se non a puntare direttamente sull’elettrico.
Che cos’è la CO2?
Il futuro dell’automotive ruota intono alla CO2, riprendendo lo studio condotto da automobile.it. Vediamo che cos’è la CO2, come si calcola e come ridurla, quali sono i suoi effetti sull’ambiente e le alternative per una mobilità più sostenibile nel rispetto del Pianeta.
Con il termine CO2 si intendono tutte le emissioni di anidride carbonica nell’aria provenienti dai veicoli dotati di motore termico. La CO2 è un gas che si forma nei processi di combustione dall’unione del carbonio contenuto nei combustibili con 2 atomi di ossigeno presenti nell’aria.
Effetti CO2 nell’ambiente
A soffrire maggiormente delle emissioni di CO2 è l’ambiente, poiché la produzione in grande quantità di anidride carbonica è nociva per l’ozono, cioè lo strato gassoso presente nell’atmosfera che protegge la terra dall’azione dei raggi ultravioletti provenienti dal sole, e contribuisce al surriscaldamento climatico oltre a rendere pessima la qualità dell’aria soprattutto nei grandi centri cittadini.
Come si calcolano le emissioni di CO2 auto?
Per capire come calcolare le emissioni CO2 della propria vettura si deve moltiplicare il numero di chilometri percorsi annualmente per il valore di emissioni g/Km CO2 riportato sul libretto di circolazione.
Facendo un esempio, se in un anno si percorrono appena 10.000 Km e il valore di emissioni CO2 è di 100g, la quantità di CO2 sarà pari a 1.000 Kg di anidride carbonica immessa nell’aria annualmente.
A che cosa serve il valore di CO2 auto
Il valore di CO2 è importantissimo perché a livello comunitario viene utilizzato dalla Comunità Europea per valutare l’operato dei Costruttori, chiamati a ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’UE ad almeno il 55% entro il 2030 (chi non lo fa va incontro a pesanti multe). Anche per gli automobilisti il valore è fondamentale per accedere agli incentivi statali, con i vari bonus che sono stabiliti per fasce di CO2: 0-20 g/km, 21-60 g/km, 61-135 g/km.
Chi decide di rottamare la propria auto di categoria Euro 0, 1, 2, 3 e 4 usufruisce di uno sconto fino a 5.000 euro per l’acquisto di un modello con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km (2.000 euro senza rottamazione), mentre per l’acquisto con rottamazione di una vettura con emissione da 21 a 60 g/km, l’Ecobonus arriva fino ad un massimo di 4.000 euro (2.000 senza una rottamazione).
Per l’acquisto di auto termiche ibride, mild-hybrid, benzina e diesel della fascia 61-135 g/km il contributo è di 2.000 euro, esclusivamente con la rottamazione di una vecchia auto fino a Euro 5.
Il valore di CO2 necessario per determinare l’incentivo è quello di omologazione riportato sul libretto di circolazione.
Come ridurre le emissioni CO2 auto?
Ridurre le emissioni di CO2 è una sfida che sta mettendo a dura prova le case automobilistiche. I costi per la transizione elettrica, infatti, sono difficilmente sostenibili nel lungo periodo e molti costruttori hanno lamentato l’inutilità delle vetture a zero emissioni per ridurre la CO2.
La soluzione migliore per dare un contributo immediato sarebbe quella di potenziare servizi di mobilità sostenibile già esistenti come, ad esempio, i mezzi pubblici. O ancora spingere sul car sharing o l’utilizzo di mezzi a due ruote come le biciclette elettriche o incentivare la conversione a metano o GPL delle auto più vecchie.
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