Incentivi auto, emendamenti al Decreto Rilancio
Le forze politiche hanno presentato una serie di emendamenti al Decreto Rilancio a favore del mondo dell’auto, proponendo incentivi per l’acquisto di auto nuove e usate, sconti per l’installazione di impianti a GPL e metano e taglio delle tasse.
Il mondo dell’auto è alle prese con una crisi senza fine, accentuata dall’emergenza Coronavirus Covid-19. Purtroppo il Decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non ha dato le risposte necessarie alle richieste della filiera automotive. Il Governo ha solo aumentato il fondo destinato all’Ecobonus per le auto elettriche. Ora il DL è al vaglio del Parlamento con le varie forze politiche che hanno proposto degli emendamenti.
Fra le proposte in cantiere ci sono soprattutto nuovi incentivi auto, la riduzione dell’IVA al 18% ed anche sconti per l’installazione di impianti a metano e GPL sulle auto. Il Decreto Rilancio prima di essere convertito in legge potrebbe cambiare totalmente pelle, visti i 1.294 emendamenti presentati da tutte le forze politiche. Le possibili variazioni al DL saranno vagliate ed eventualmente approvate dalla commissione Bilancio della Camera, dopodiché il provvedimento passa in Parlamento per la conversione finale in legge.
IVA sulle auto al 18% e più fondi all’Ecobonus
Fra gli emendamenti che riguardano il mondo dell’auto ce n’è uno che chiede di ridurre l’IVA sulle nuove auto dal 22% al 18%, almeno per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2020.
Si chiede anche di aumentare i fondi a disposizione dell’attuale Ecobonus statale, Maurizio Lupi (gruppo misto) nel suo emendamento chiede di aggiungere 95 milioni di euro per il 2020 e 180 milioni di euro per il 2021, per un totale di 165 e 250 milioni di euro). Edoardo Rixi della Lega invece propone 150 milioni di euro in più nel 2020 e 200 milioni di euro nel 2021 (totale 220/270 milioni).
Richiesta simile da parte del PD, con il deputato Gianluca Benamati che propone 200 milioni di euro in più nel 2020 e 50 milioni di euro nel 2021.
Incentivi auto elettriche, ibride, plug-in, idrogeno, GPL, metano, benzina e diesel
L’emendamento a firma di Benamati prevede anche degli incentivi per l’acquisto di auto tradizionali benzina, diesel, ibride, gpl e metano che superano i 61 g/km di CO2. Il bonus sarebbe valido per gli acquisti nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2020 e prevederebbe uno sconto di 4.000 o 2.000 euro (con o senza rottamazione). Inoltre nello stesso emendamento sono stati inseriti altri incentivi di 3.000 o 1.500 euro per il 2021 dedicato alle auto con emissioni di CO2 fra 61 e 95 g/km.
In un altro emendamento, a firma Claudia Porchietto (Forza Italia), si propongono incentivi per l’acquisto di auto ad alimentazione alternativa (elettriche, ibride plug-in, idrogeno, GPL, metano e biocarburanti) con un bonus di 3.000 euro con rottamazione e 1.000 euro senza rottamazione, per i veicoli immatricolati entro il 30 aprile 2021 e con un prezzo di listino inferiore ai 18.000 euro (IVA esclusa).
In altri emendamenti si chiedono anche incentivi per le auto in stock, prodotte prima del 25 marzo 2020, in modo da smaltire le giacenze di concessionarie, depositi e fabbriche. In questo caso il bonus sarebbe di 1.000 euro, a fronte di una rottamazione e acquistando con un prezzo di listino inferiore ai 30.000 euro (IVA esclusa).
Impianti GPL e metano scontati
Non solo incentivi, in un emendamento a firma di Andrea Caso (Movimento 5 Stelle) si propone un bonus di 600 euro per l’installazione di un impianto GPL e di 900 euro per il metano, su auto Euro 4 o Euro 5, a benzina o gasolio nel triennio 2020-2022.
Tale sconto si potrà ottenere, sempre se verrà approvato, tramite compensazione sul credito d’imposta dell’installatore.
Sospensione assicurazione auto
Scorrendo la lista degli emendamenti al Decreto Rilancio ce n’è uno a firma di Paolo Russo (Forza Italia) che riguarda l’assicurazione RC auto. Nello specifico il deputato propone che la durata del contratto venga prorogata di un numero di giorni pari alla “durata delle misure che riducono la mobilità adottate per il contrasto al contagio da COVID-19”.
Taglio delle tasse sull’auto, IVA, detrazioni fiscali e IPT
Le misure a favore del mondo dell’auto devono guardare anche alla fiscalità. A tal proposito l’emendamento di Stefano Benigni (gruppo misto) chiede la “detraibilità integrale dell’IVA per gli acquisti di veicoli” mentre quello a firma di Giuseppe Chiazzese (Movimento 5 Stelle) chiede il “Super ammortamento per veicoli a basso impatto ambientale utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni”.
Massimo Garavaglia (Lega) invece propone maggiori detrazioni fiscali e deducibilità per le concessionarie e la sospensione dell’Ecotassa dal 2020 al 2022. Inoltre il deputato leghista chiede anche, nel prossimo biennio, di cancellare il pagamento dell’IPT sulle auto nuove ed usate (comprese le diesel fino ad Euro 5), ovvero l’imposta provinciale di trascrizione.
Nuove agevolazioni auto per disabili
Infine alcuni deputati hanno proposto degli emendamenti con delle agevolazioni a favore delle auto per disabili. I firmatari sono Alessandra Locatelli (Lega), Maria Teresa Bellucci (Fratelli d’Italia), Luigi Casciello (Forza Italia) e Massimiliano De Toma (gruppo misto) che propongono di innalzare cilindrata e potenza delle auto con adattamenti per i disabili soggette all’IVA al 4%.
Nello specifico i deputati di opposizione chiedono di passare dagli attuali 2.000 cc benzina o ibrido, 2.800 cc diesel o ibrido e 150 kW elettrico rispettivamente a 3.000 cc, 3.500 cc e 180 kW.
Che cos’è un emendamento legislativo?
L’emendamento legislativo, previsto dalla Costituzione Italiana, è una proposta di parziale modifica di un disegno di legge e di un decreto legge, prima che esso diventi legge dello Stato a tutti gli effetti. In Italia, gli emendamenti vengono presentati per iscritto dai vari componenti, mentre è poi il Presidente della Camera a valutare la relativa ammissibilità: le richieste di modifica possono essere valutate come in contrasto con precedenti disposizioni di rango superiore o estranee alla materia trattata.
In questo caso gli emendamenti il 15 giugno 2020 devono superare il voto della commissione Bilancio della Camera e per capire quali sono stati accettati e quali no bisogna aspettare il 24 giugno, quando il Parlamento è chiamato a convertire in legge il Decreto Rilancio.
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