Pignoramento auto dai Comuni per tasse Imu, Tasi e Tari non pagate
L’articolo 96 della Legge Finanziaria 2020 permette ai Comuni e agli Enti Locali di pignorare l’auto ai contribuenti che non pagano le tasse con l'atto unico di accertamento esecutivo per riscossione forzosa di imposte locali come Tasi, Tari, Imu, ecc
I Comuni italiani potranno procedere al pignoramento dell’auto oltre a quello dei conti correnti. Gli automobilisti italiani e le loro auto sono entrati nel mirino del Governo italiano con la Manovra 2020 annunciata dallo stesso Conte. Infatti l’articolo 96 della legge di bilancio ha introdotto la “Riforma della riscossione degli enti locali” che consente a Comuni di andare più spediti nel recupero delle tasse comunali come IMU, TASI, TARI senza attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito o di predisposizione dell’ingiunzione.
Pignoramento dell’auto per chi non paga le tasse IMU, TASI, TARI
In parole povere se un contribuente non paga le tasse sulla casa, come ad esempio l’Imu e Tasi (che saranno accoportate) gli Enti Locali (Province, città metropolitane, comunità montane, unioni e consorzi di Comuni) attraverso un atto unico di accertamento esecutivo (una vera rivoluzione nelle procedure di riscossione dei tributi a livello locale) possono procedere al pignoramento dell’auto di proprietà oltre a quello degli stipendi, dei conti correnti e e degli immobili (con l’esclusione della prima casa).
Il pignoramento dell’auto e del conto corrente è previsto anche per chi non paga la Tari (tassa sui rifiuti), la Tosap (tassa per l’occupazione del suolo pubblico), il bollo auto, le rette scolastiche, l’imposta su affissioni e pubblicità.
Si può avere il pignoramento per multe stradali non pagate?
NO, in questa norma non rientrano le multe stradali.
Come funziona, i tempi d’attuazione del pignoramento e della riscossione forzata
Entro tre mesi dalla notifica del mancato pagamento gli Enti Locali possono attivare le procedure di riscossione attraverso comunicazioni ufficiali con raccomandata o posta elettronica. Successivamente il contribuente “moroso” ha diritto ad altri 6 mesi in cui può mettersi in regola, evitando la procedura di riscossione “forzata”. Il tempo che trascorre tra la notifica ed il fermo amministrativo (pignoramento) è dunque di 9 mesi.
Sotto i 10.000 euro la procedura di pignoramento non viene avviata
La norma che prevede il recupero forzoso del debito con il pignoramento dell’auto e del conto corrente non si applica per i debiti inferiori a 10.000 euro, se non previo invio al debitore di un sollecito di pagamento.
Rateizzazione del debito per evitare il pignoramento
Il contribuente ha diritto alla pagamento rateizzato del debito, evitando così il recupero forzoso: fino a 100 euro nessuna rata, da 100 a 500 euro 4 rate mensili e poi su fino a 72 rate mensili per debiti oltre 20 mila euro.
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