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Tassa sul diesel, stangata in arrivo con l’aumento in Manovra

Il Codacons stima in una stangata di 2,25 miliardi di euro a danno degli italiani se nella Legge Finanziaria viene inserito l’allineamento delle accise benzina-gasolio

Governo in questi sta discutendo sulla Manovra Finanziaria e gli automobilisti italiani sono sempre più preoccupati per l’inserimento di una tassa sul diesel, ovvero un riallineamento delle accise tra benzina e gasolio.

Nel 1993, quando si pensava che il gasolio, fosse meno inquinante della benzina, fu introdotto lo sconto fiscale che in questi giorni il Ministro all’Ambiente Costa ha già pensato di eliminare nel suo Decreto sul Clima, trovando l’opposizione del Consiglio dei Ministri. La discussione della sospensione dei cosiddetti sussidi ambientali dannosi però è rimasta in agenda ed è stata così spostata nella prossima Legge di Bilancio.

Tassa sul diesel, mega-stangata da 2,25 miliardi di euro

La tassa sul diesel però rischia di essere un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani. Il grido d’allarme è stato lanciato da Codacons che ipotizza una mega-stangata da 2,25 miliardi di euro. Se queste ipotesi verranno confermate dal testo della Finanziaria il prezzo del diesel alla pompa è destinato a lievitare sensibilmente.

La parificazione di accise tra benzina e diesel, sostiene il Codacons, determinerà una maggiore spesa per il pieno di gasolio pari a circa + 5,15 euro, che equivale ad un aggravio di spesa di + 130 euro all’anno a carico di ciascun automobilista che circola con auto diesel.

“Considerato che nel nostro paese 17,3 milioni di italiani possiedono una autovettura a gasolio (il 43 per cento del parco veicoli) – sostiene l’associazione dei consumatori – la manovra potrebbe determinare nel 2020 una stangata complessiva da 2,25 miliardi di euro solo per i maggiori costi diretti da rifornimento”.

Pompa di benzina
In Manovra c’è l’ipotesi di introdurre la parificazione di accise tra benzina e diesel

Tassa sul diesel, aumento dei prezzi

Gli effetti del maggior costo del diesel di conseguenza si riversa sui prezzi al dettaglio. Tutti i prodotti trasportati su gomma (che in Italia rappresentano l’86,5% del totale) subirebbero rincari dei prezzi, considerato che i costi di trasporto incidono per lo 0,5% sui listini al dettaglio e che gli autotrasportatori non potrebbero godere delle accise più basse rispetto alla benzina.

Accise carburanti 2019
L’aumento del diesel rischia di riversarsi sulla spesa degli italiani

Perché si vuole introdurre una tassa sul diesel?

Perché il gasolio è nel mirino del governo Perché il gasolio è nel mirino del governo italiano? Il motivo è di base il seguente: il diesel ha un contenuto di carbonio più alto della media, e ciò comporta maggiori emissioni di CO2 a parità di quantità di combustibile bruciato. A parità di percorrenza occorre però bruciare meno diesel che altri combustibili e quindi preferito da chi fa più chilometri. Le accise attuali, inoltre, contribuiscono a far restare invariata questa situazione.

Si parla quindi del possibile allineamento del prezzo del gasolio e quello della benzina, con una revisione proprio delle accise. La questione è inserita nel dossier sulla soppressione dei sussidi ambientali dannosi (Sad). La situazione è oltremodo delicata. La necessità è quella di trovare una quadra tra la l’impossibilità di molti di affrontare spese crescenti per mantenere i veicoli, soprattutto necessari per lavoro, e la crisi ambientale.

I motori diesel sono ritenuti più inquinanti

Che demonizza il diesel però dimentica che i moderni motori a gasolio Euro 6, Euro 6d-Temp, grazie ai sistemi anti inquinamento sempre più sofisticati, emettono sempre meno emissioni inquinanti.

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