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HONDA PUNTA SULL’IDROGENO

“In Honda siamo alla vigilia di un salto tecnologico: puntiamo infatti a rilanciare un nostro cavallo di battaglia, l’idrogeno. Abbiamo mostrato all’ultimo salone di Ginevra il prototipo Fcv, quest’autunno a Francoforte presenteremo la macchina definitiva, e poi il  prossimo anno cominceremo finalmente la commercializzazione in Europa”.

A giudicare dalle parole di Alessandro Skerl, direttore generale di Honda Italia, il colosso giapponese non sembra avere dubbi su quale sarà nel lungo termine la soluzione vincente sul fronte della mobilità sostenibile. Il punto di svolta si chiama appunto FCV, capace di un  pieno di idrogeno in appena 3 minuti e con un’autonomia di ben 700 km.

D: Pensa davvero che FCV possa far compiere all’idrogeno il salto di qualità atteso da tempo?
R: La FCV è una vettura che fa un balzo  in avanti su tutti i punti di vista, dai consumi allo spazio interno alla lunga percorrenza con un pieno. Noi, assieme all’altro grande costruttore giapponese, all’idrogeno ci crediamo, e questa vettura conferma le potenzialità di tale soluzione.

D: L’obiezione è scontata: ma dove faranno il pieno i clienti di FCV?
R: Questo è un po’ un circolo vizioso: non ci sono le auto, quindi non si creano le infrastrutture e viceversa. Serve l’intervento del pubblico. Pensiamo al bell’esempio che arriva dalla California, un modello che – visto dall’Italia – sembra lontano anni luce. Noi all’amministrazione di Los Angeles avevamo già presentato la versione precedente di FCX, ed abbiamo visto che all’idrogeno ci credono tantissimo. Ora il governo locale ha deciso di impiantare distributori a idrogeno, e quindi le case automobilistiche hanno iniziato a fornire i modelli. Non dimentichiamo che fra qualche anno le vetture vendute in California non potranno inquinare più di tanto ed è un obiettivo che si raggiunge solo con auto a impatto zero.

D: Eppure voi avete una grande esperienza anche sull’ibrido. E’ una soluzione che avete abbandonato?
R: No, sono in arrivo anche prodotti ibridi di nuova generazione. Ma per quanto riguarda la sostenibilità di lungo periodo è chiaro che bisogna superare il ricorso ai combustibili fossili

D: Aspettando il futuro, come vi muovete sul fronte della mobilità ‘tradizionale’?
R: In Honda ci siamo dati l’obiettivo di ridurre del 30% le emissioni di CO2 di tutti i nostri motori entro il 2020. Ma per raggiungerlo abbiamo visto che non potevamo farcela con i motori esistenti. Quindi abbiamo creato una nuova generazione di propulsori ridisegnandoli da zero.  Sono i motori Earth Dream Technology, tutti intrinsecamente puliti e a bassissime emissioni: basti pensare che il CR-V ha oggi un 1.600 turbodiesel da 160 CV, che consuma 4,5 litri per 100 km con emissioni ridotte. Sono risultati che 5 o 6 anni fa sarebbero stati inimmaginabili. Ma che si raggiungono solo con un’innovazione tecnologica spinta.

L’intervista con Alessandro Skerl è tratta dalla rivista EcoCar consultabile QUI 

Rivista EcoCar numero 22






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