Pneumatici ricostruiti, vendite in ripresa con i dazi alla Cina
Dopo anni difficili la ripresa è stata possibile grazie ai dazi sulle importazioni di pneumatici dalla Cina
Crescono le vendite di pneumatici ricostruiti nella UE, dati incoraggianti che arrivano dopo sei anni consecutivi di calo. Ad incidere sulla crescita è stata l’entrata in vigore nel 2018 dei dazi europei sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarro dalla Cina. I dati delle vendite 2018 pari a 4,54 milioni indicano una crescita del 2,1%.
Abbiamo raccolto due testimonianze di Malatesta Pneumatici e TR Gomme, due aziende italiane nel settore dei pneumatici ricostruiti.
Sara Malatesta (Malatesta Pneumatici):
Le ultime statistiche di vendite del 2018 registrate, in relazione al mondo del pneumatico riscostruito, ed in qualità di azienda ricostruttrice di pneumatici e soci Airp sono senza dubbio, una nota positiva e di speranza per il mercato che continua, comunque, ad essere in enorme difficoltà” pur avendo dato un piccolo impulso alle vendite(grazie anche all’entrata in vigore dei dazi per i pneumatici di importazione Cinese).
In particolare per un settore come l’autocarro rigenerato, che soffre tuttora nel Mondo , sia per i prezzi , e sia in relazione alle problematiche interne del fermo di un Mercato come può essere l’edilizia o l’industria “del movimento” in generale. La ripresa, ultimamente registrata è stata lenta e faticosa ma la nostra azienda, ormai solida realtà. Dal 1946, è conscia di avere dalla sua parte una tecnologia in continua evoluzione.
Superiamo ogni anno con grande orgoglio test ed omologazioni richieste in Europa che si allineano con i test di pneumatici nuovi. Il nostro è un Made in Italy che sostiene una economia circolare del riciclo, il riciclo della sicurezza, ed affidabilità che da oltre 70 anni ci contraddistingue nella storia del rigenerato”.
Settimio Testa titolare della TR gomme:
“L’aumento delle vendite dei pneumatici ricostruiti può essere ricollegato a vari fattori nei vari ambiti di impiego. Credo che nello specifico per l’autovettura i dati non siano così positivi, i marchi d’importazione hanno spesso la stessa quotazione delle ricostruite, sono logicamente più affidabili (vedi alte temperature estive o raggiunte dalle elevate prestazioni delle vetture), i calettamenti stanno aumentando sempre di più, l’elevato peso influisce sul maggiore consumo di carburante , ecc …. sono aspetti che non favoriscono il montaggio di pneumatici ricostruiti.
Mentre per i fuoristrada (off road duro) il discorso è diverso , dato che i modelli mud dei marchi più blasonati non vengono prodotti in tutte le misure, le ricostruzioni ne riproducono il battistrada e producono tutte le misure di fuoristrada più diffuse.
Sull’autocarro come si può notare anche dal grafico dopo l introduzione dell’Antidumping (dazi doganali) per pneumatici con indice di carico superiore a 121 (quindi pneumatici da carico) c’è stata un’impennata dei ricostruiti , dato che i prezzi prima competitivi e confrontabili , come per il vettura, con prodotti di importazione cinese hanno subito un aumento in percentuali variabili ma sostanziali, arrivando in alcuni casi ad essere uguali se non addirittura superiori”.
CALO CAUSATO DALLA CINA Dal 2012 al 2017 il mercato europeo dei pneumatici ricostruiti sono scese anno dopo anno. I cali si sono susseguiti costantemente e, in alcuni casi, sono stati piuttosto pesanti (-5,7% nel 2015 e -6,5% nel 2016). Questo fenomeno è stato determinato in particolare dalla crescente concorrenza sul mercato di pneumatici nuovi a basso costo e di qualità talmente bassa da non poter essere sottoposti a ricostruzione. Nel 2018, tuttavia, vi è stata un’inversione di tendenza (+2,1%) che lascia ben sperare per una piena ripresa del settore.
DAZI Secondo Airpil dato positivo è la conseguenza dell’introduzione da parte dell’Unione Europea dei dazi sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri provenienti dalla Cina. Introdotti in via provvisoria lo scorso maggio e confermati in via definitiva lo scorso ottobre con il Regolamento di esecuzione 2018/1579, i dazi sono stati istituiti per contrastare pratiche di dumping (pratica di commercio sleale che consiste nel vendere un prodotto in un altro Paese ad un prezzo molto più basso rispetto a quello praticato sul mercato di origine) in relazione alle importazioni di pneumatici dalla Cina.
Un’inchiesta approfondita avviata dalla Commissione europea l’11 agosto 2017, infatti, ha riportato elementi di prova sufficienti sull’esistenza di tali pratiche di dumping. Dall’inchiesta, che ha preso in considerazione il triennio 2014-2016, era emersa una massiccia importazione di pneumatici dalla Cina con sottoquotazioni fino al 31% rispetto al valore di mercato. Tale situazione, a sua volta, ha influito in modo diretto e significativo sul calo delle quote di mercato e di redditività detenute dai produttori e dai ricostruttori di pneumatici all’interno dell’Unione Europea.
RIPRESA L’istituzione dei dazi, commenta Airp, ha rappresentato senz’altro la grande novità del 2018 per tutti gli operatori nel settore dei pneumatici nuovi e di quelli ricostruiti. I produttori di Quest’ultimi hanno sofferto maggiormente delle pratiche di dumping cinesi. La reintroduzione di un’equa concorrenza e di condizioni di parità, in assenza di importazioni oggetto di dumping, va a tutto vantaggio di un sano sviluppo dell’intero mercato.
I dati sulle vendite di pneumatici ricostruiti dalla Cina emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di informazioni ETRMA (l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma).