Ecobonus? Miraggio per Concessionari, mancano i Decreti attuativi
Ecobonus quando? Non può ancora essere applicato per la inspiegabile mancanza dei Decreti attuativi. Crisi sul mercato e caos tra i concessionari
Un mese di marzo da incubo per i Concessionari auto, che vedono precipitare le vendite auto a marzo di un sostanzioso 9,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Una situazione decisamente critica, in mancanza degli effetti del famoso Ecobonus varato dal Governo nel novembre scorso e che non può ancora essere applicato per la inspiegabile mancanza dei Decreti attuativi.
INCERTEZZA NEGLI ACQUISTI In un clima di grande incertezza sugli acquisti gli automobilisti hanno frenato le loro intenzioni di sostituire la vecchia auto con una nuova a basse emissioni e, paradossalmente, hanno acquistato in proporzione nel primo trimestre dell’anno un maggior numero di vetture con emissioni superiori ai 161 gr/km di CO2 (8.000 contro le 5.000 circa del 2018), che sarebbero state penalizzate con il decreto in vigore.
ECOBONUS PROBLEMI L’Ecobonus, nel suo primo mese di (teorica) operatività ha prodotto vendite per sole 1.064 auto con emissioni incentivate da 0 a 70 g/km di CO2, ovvero lo 0,5% del mercato e, addirittura, il 20% in meno rispetto allo stesso mese del 2018.
Con il supersconto ancora fermo al palo, anche le vendite delle auto full electric e ibride si sono di fatto bloccate ed è svanita l’euforia che alcune Case auto – Toyota e Suzuki in particolare – avevano manifestato con l’anticipazione del provvedimento. Sarebbero state le maggiori beneficiarie del decreto, avendo in gamma auto quasi tutte ibride e a basse emissioni, ma molti automobilisti non si sono fidati e hanno rimandato l’acquisto dell’auto per avere la certezza di poter usufruire dell’Ecobonus.
CONCESSIONARI ECOBONUS Ampliando l’orizzonte alle vendite totali realizzate dai Concessionari nei primi tre mesi del 2019, le 537.289 auto immatricolate valgono un 6,5% in meno rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, un dato molto preoccupante poichè statisticamente in questa finestra temporale si realizza il 29% delle vendite totali di tutto l’anno.
L’anno è cominciato veramente male e non ci sono segnali che possa velocemente riprendersi, anche a causa della congiuntura economica ormai certificata per l’Italia da FMI e Ocse, oltre che dalle società internazionali di rating che fungono da barometro per gli acquisti (e le vendite!) in Borsa e lo sviluppo di investimenti sul territorio.
“La mancanza dei Decreti attuativi e la predisposizione della piattaforma, necessari alla richiesta dell’Ecobonus – a detta di Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – stanno disorientando i consumatori e penalizzano l’operatività delle Case Auto e della rete dei Concessionari, In prospettiva lo scenario del mercato non può che peggiorare, considerato che gli effetti sulle vendite dell’Ecotassa non sono ancora oggettivamente rilevabili. Solo alcune fasce penalizzate dal “malus” hanno registrato lievi incrementi delle immatricolazioni, trattandosi, però, di auto ordinate prima del 1° marzo e, quindi, esenti dal pagamento della tassa”.
A questo grido di dolore si aggiunge anche il Centro Studi Promotor, nella persona di Gian Primo Quagliano, che da oltre vent’anni analizza i dati del mercato auto in Italia e formula previsioni sempre attendibili.
“Innanzitutto i potenziali acquirenti di auto stanno percependo sempre più chiaramente che il quadro economico continua a peggiorare e che il Paese sta entrando nuovamente in recessione, per la terza volta dal 2007. A ciò si aggiunge il fatto che nel 2019 non vi sono più i superammortamenti per le auto utilizzate come beni strumentali e questo fatto penalizza gli acquisti delle aziende, mentre gli acquisti dei privati, pur essendo in discreta tenuta, continuano ad essere frenati dalla scarsa richiesta della motorizzazione diesel, che invece ha ancora molte chance per essere protagonista sul mercato, grazie anche a nuove tecnologie”.
Commento critico alla mancanza dei decreti attuativi dell’Ecobonus arriva anche da Dataforce che commenta: ” Le scelte del Governo, già da noi ampiamente criticate, si stanno confermando come totalmente inefficaci per garantire il rinnovamento del parco auto circolante“.
In questo scenario, che non lascia presagire nulla di buono, non sorprendono le parole di Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – la Federazione dei Concessionari Auto.
“Il 10 dicembre scorso, durante la riunione dedicata alle nuove misure varate dal Governo per il mercato auto e successivamente inserite nella legge di Bilancio, avevamo avvisato il Ministro Di Maio che le stesse misure non sarebbero state produttive, anzi avrebbero causato effetti negativi nelle vendite delle auto in Italia, ancora in arretrato con la diffusione di colonnine di ricarica e con il costo dell’energia elettrica ancora troppo elevato, ma non ci ha voluto ascoltare ed i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti”