Joséphine Baker, la donna che ha incantato André Citroën

Un artista del calibro di Joséphine Baker ha un forte legame con il mondo dell’auto. In quest’articolo vi raccontiamo la sua storia, che in qualche modo è legata con quella di André Citroën, il padre fondatore dellaCitroën.

Il vero nome di Joséphine Baker era Freda Josephine McDonald, era nata negli Stati Uniti il 3 giugno del 1906 nella più francese delle città americane: St.Louis, nel Missouri. Joséphine Baker non ebbe un’infanzia felice, lasciò la scuola a dodici anni e si sposò la prima volta a tredici, ma meno di un anno dopo si separò per inseguire la sua vocazione di cantante e ballerina. L’esperienza che fece tra St.Louis e New York le fu di grande aiuto quando a diciannove anni decise di attraversare l’oceano: il 2 ottobre 1925, col nuovo nome di Josephine Baker, la troviamo a Parigi all’inaugurazione della Revue Nègre al teatro degli Champs Elysées!

PARIGI A Parigi Joséphine Baker non passò inosservata e fu subito subito lodata e corteggiata da tutti i grandi nomi di quegli anni: Picasso, Jean Cocteu, Ernest Hemingway. Fra gli uomini affascinati da Joséphine Baker ci fu anche André Citroën, il quale non sfuggì al fascino di quella donna che a Parigi veniva chiamata la “perla nera” o la “venere di bronzo”.

Josephine incantava al parco delle Follies Bergère, dove danzava praticamente nuda, vestita con un gonnellino di banane in compagnia della sua mascotte: un ghepardo (in carne ed ossa!) che indossava un collare di diamanti!

IL RAPPORTO CON CITROËN In quel periodo, André Citroën regalò a Joséphine Baker una B14 Sport Cabriolet, con cui muoversi a Parigi. Le spiegò il suo impegno per rendere l’automobile accessibile a tutti e la sua filosofia personale per migliorare il rapporto con i suoi collaboratori. Josephine rimase affascinata dal costruttore francese, partecipando volentieri agli eventi che Citroën organizzava per i suoi dipendenti, esibendosi nel cinema-teatro del quai de Javel o in show improvvisati quanto divertenti al fianco di André Citroën, cantando una speciale versione della sua celebre “J’ai deux amours” dove i suoi amori erano la sua terra e Citroën, senza specificare se si trattasse dell’auto o del costruttore.

CROCIERA NERA Joséphine Baker seguì ogni tappa del lungo tour di presentazione del film “La Crociera Nera”, presentandosi spesso alle cene di gala con un cappello che riprendeva la pettinatura delle donne Mangbetu (Vogue ne parla nel 1926), divenuta il simbolo dell’impresa dei semicingolati Citroën e la locandina del film stesso.

IL PERIODO DELLA GUERRA Tra le cose che accomunavano Josephine Baker e André Citroën c’era senza dubbio la passione con cui la soubrette si impegnava sul fronte dei diritti dei più deboli. Nel 1939 Josephine fu letteralmente reclutata dall’intelligence francese, con l’incarico (portato a termine con assoluta abilità) di raccogliere informazioni dagli ufficiali tedeschi che incontrava in occasione delle feste appositamente organizzate dagli stessi Servizi francesi.

Successivamente, durante la guerra, nella sua veste di attrice e cantante, partecipò a tournée in vari Paesi neutrali. Fu in queste occasioni che Josephine Baker riuscì a dove carpire informazioni molto riservate come la posizione degli aeroporti, delle basi militari e delle truppe sui fronti di guerra. Informazioni che inviò in Inghilterra, scritte con inchiostro invisibile sui suoi fogli di musica.

NEL SOCIALE Dopo la guerra, Joséphine Baker tornò alle Folies Bergère senza tralasciare il suo impegno nel sociale, in particolare contro le divisioni razziali ancora esistenti negli Stati Uniti, dove rifiutò diversi ingaggi con cachet stellari, davanti ad un pubblico di soli bianchi.

Josephine Baker non ebbe figli, ma ne adottò ben dodici, diversi per religione e colore della pelle (li chiamava “la mia famiglia arcobaleno”).

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