Motore a 2 tempi ucciso dalla Euro6, evoluzione tecnica
Grande potenza su piccole cilindrate, numero di giri e potenze specifiche elevate: come funziona questo motore utilizzato anche sulle auto e che è stato ucciso dalla normativa antinquinamento Euro6
Il Motore a 2 tempi oggi non è più diffuso sulle auto come nel passato quando è utilizzato sulla Trabant, la Isetta della BMW ed altre. Con le normative antinquinamento sempre più restrittive per le auto questo tipo di motore adesso non rientra più nella normativa euro 6.
Alcuni costruttori hanno continuato ad investire sull’evoluzione del motore a 2 tempi inserendo alcune novità tecniche per abbattere le emissioni. Speriamo che in futuro si riesca a trovare una soluzione per far tornare in vita questo motore dalle elevate prestazioni soprattutto sulle piccole cilindrate, ma andiamo con ordine e vediamo com’è e come funziona.
Motore a 2 tempi caratteristiche
Il motore a 2 tempi è un tipo di motore a combustione interna alimentato da un impianto di alimentazione, che tramite un sistema di scarico fa fuoriuscire le emissioni. Analizziamone pregi e difetti.
Motore a 2 tempi Pro
- Motore reversibile (esclusi i motori unidirezionali): questo motore può ruotare in un verso o nell’altro senza che vi siano problemi di grippaggio per difetto di lubrificazione.
- Motore più leggero e maneggevole, data la maggiore compattezza e semplicità delle parti meccaniche necessarie al suo funzionamento.
- Affidabilità maggiore: avendo meno parti mobili per il suo funzionamento è soggetto a un numero inferiore di fenomeni, il che ne migliora l’affidabilità;
- Minor rischio di grippaggio entro il regime ottimale di funzionamento rispetto ai motori a quattro tempi
- Risposta più rapida, dovuta all’accensione a ogni giro invece che ogni due, dimezzando di fatto il tempo di risposta
- Costi di gestione minori: la revisione di un motore a 2 tempi richiede un minor numero di parti nuove e dal costo minore
Motore a 2 tempi contro
- Maggiore emissione di gas tossici: ciò è dovuto alla combustione di benzina e olio.
- Eccessivo consumo carburante: soprattutto in confronto ai motori ad iniezione diretta e dovuto alla perdita di carica fresca dallo scarico.
Motore a 2 tempi come funziona
Nel motore a 2 tempi la principale differenza con il 4 tempi è questa: ha una fase di lavoro “utile”, ovvero l’erogazione di una coppia motrice da parte del singolo cilindro ad ogni giro dell’albero motore, e non ogni due giri come nel quattro tempi.
Questa particolarità denominata “fattore due”, permette al motore a 2 tempi di avere un vantaggio in termini di potenza per piccole cilindrate unitarie (sotto i 250 cm³), cioè fin quando diventa preponderante il maggiore rendimento volumetrico del quattro tempi.
I due tempi in cui si divide il ciclo, in un propulsore convenzionale a benzina con pompa di lavaggio nel basamento del tipo “piston port”, sono di seguito schematizzati.
Motore a 2 tempi primo tempo
Primo tempo: il pistone scende dal punto morto superiore a causa dell’espansione della miscela in combustione, precedentemente compressa e accesa nella camera di scoppio.
Prima di raggiungere il punto morto inferiore lo stantuffo scopre la luce di scarico, attraverso la quale i gas vengono espulsi grazie alla loro elevata pressione.
Nella sua discesa il pistone mette in pressione la miscela fresca precedentemente aspirata nel basamento e apre le luci di immissione, attraverso le quali la miscela entra (travasa) nel cilindro e completa l’espulsione dei gas combusti (fase di lavaggio).
Motore a 2 tempi secondo tempo
Secondo tempo: lo stantuffo, raggiunto il punto morto inferiore, risale chiudendo prima le feritoie di immissione, concludendo così il lavaggio, e poi quelle di scarico. Ora ha inizio una nuova compressione che culminerà con lo scoccare della scintilla della candela d’accensione.
Contemporaneamente, nell’ultima parte della corsa ascendente, il mantello del pistone apre una luce attraverso la quale la miscela fresca viene aspirata nel basamento-pompa, grazie alla depressione creata dalla risalita dello stantuffo.
Per il motore a 2 tempi, la fase di lavaggio è fondamentale per il rendimento complessivo. Fra le varie modalità di lavaggio, il più efficiente è quello unidirezionale (adottato dalla Achates), nonostante necessiti di una pompa di lavaggio esterna -costituita dal sistema di sovralimentazione nel caso del motore americano- e presenti una maggiore complessità meccanica.
I getti di benzina vengono così indirizzati “controcorrente” e l’iniezione può in un certo senso essere considerata “pneumoassistita”, data l’elevata velocità dell’aria nei condotti in questione, che aiuta vigorosamente la polverizzazione del carburante, oltre a provvedere al suo trasporto consentendo così ai due motori di emanare minor gas tossici.
Qui sotto un’animazione del motore a 2 tempi
Il motore a 2 tempi in azione
Futuro per il motore a 2 tempi?
Può avere ancora un futuro il motore a 2 tempi? I motori a 2 tempi per ridurre le emissioni di Co2 utilizzano già sistemi a iniezione. Tra le varie soluzioni quella più innovativa è senza dubbio la scelta dalla KTM per i suoi motori di 250 e 300 cm3.
Grazie al sistema TPI (Transfert Port Injection) costituito due iniettori rivolti verso il basso e montati nei due travasi laterali posteriori.
Ma nonostante l’iniezione elettronica la normativa Euro6 ha tagliato la vita al motore a 2 tempi il cui impiego viene solo conservato su applicazioni come la nautica ed attrezzature di lavoro come motoseghe, decespugliatori, ecc.
Guidare senza patente
Tra l’altro è di recente conferma anche su Gazzetta ufficiale che si può guidare senza patente le barche dotate di un motore a due tempi.
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