Trump, emissioni è tutta una bufala!
Il presidente americano Donald Trump è scettico e cauto sul tema cambiamenti climatici e riscaldamento globale
TRUMP EMISSIONI AL G20 2018 – Per il Presidente USA Donald Trump, cambiamenti climatici e riscaldamento globale sono una bufala. Dopo il Salone di Los Angeles sono arrivate le sue dichiarazioni che hanno lasciato senza parole gli scienziati più autorevoli del mondo.
Trump emissioni, al G20 2018
In tema di emissioni Trump al G20 2018 ha voluto congelare gli standard federali di efficienza energetica per auto e veicoli leggeri costruiti dopo il 2020, previsti nell’era Obama e contenuti secondo il Whashington Post nel documento battezzato “The Safer Affordable Fuel-Efficient, SAFE, Vehicles Rule for Model Year 2021-2026 Passenger Cars and Light Trucks”. Documento dove si parlerebbe della necessità di mettere in atto profondi tagli alle emissioni di carbonio per evitare il pesante riscaldamento globale.
In parole più semplici verrebbe richiesto all’economia e alla flotta di veicoli di allontanarsi dall’uso di combustibili fossili ma che al momento attuale non è tecnologicamente né economicamente fattibile. Quanto basta per fare sobbalzare dalla poltrona Michael MacCracken, senior scientist al Programma di Ricerca sui cambiamenti globali degli Usa dal 1993 al 2002: “Si sta dicendo che le attività umane porteranno a questo aumento di anidride carbonica, disastroso per l’ambiente e la società”.
Cambiamenti climatici
Le previsioni sul riscaldamento globale riferiscono di un aumento di quattro gradi Celsius entro la fine del secolo se le Nazioni non metteranno il segnale di stop alla loro produzione di carbonio. Trump però tira dritto forte delle sue convinzioni. Il congelamento degli standard federali Usa di efficienza energetica per auto e truck immetterebbe nell’atmosfera 7,9 miliardi di tonnellate di CO2, pari alle emissioni annuali degli Usa. Trump, scettico com’è sull’argomento, ha ritirato l’America dal patto di Parigi sul riscaldamento globale. Alle centrali elettriche a carbone sono stati tolti i limiti di emissione dell’anidride carbonica ed è stata annullata la norma che obbligava a controllare eventuali sversamenti in acqua di arsenico e mercurio con un risparmio di circa 8,9 miliardi di dollari l’anno.
Trump lo ha chiamato “beautiful Clean Coal”. Poi ha congelato l’obbligo per l’industria automobilistica di produrre auto che consumano meno carburante entro il 2025.
Leggendo un rapporto dell’Authority per i trasporti con il minor consumo di carburante si darebbe un sollievo, anche se minimo, al globale warming. Trump non solo ha ridotto le misure di sicurezza alle attività minerarie volute da Obama ed ha autorizzato l’estrazione di cobalto e rame in Utah ma ne ha congelate ben 44. Per non parlare del ritorno dell’amianto (bandito da 60 Paesi) vietato però nell’industria delle costruzioni.
G20 Argentina: “un grande successo per l’America”
Va però detto che il risultato uscito dal G20 di Buenos Aires è stato definito da Trump “un grande successo per l’America”. Nella dichiarazione finale è stato spazzato via il passaggio sulla lotta al protezionismo per difendere un libero scambio scevro da dazi ed altre barriere commerciali.
Da evidenziare a riguardo l’impegno per una riforma del Wto, l’organizzazione mondiale per il commercio, fortemente chiesta in particolare da Europa, Cina ed India in modo da comporre i bracci di ferro tra Usa e Cina a livello di tariffe e brevetti. Non è mancato l’incontro fra Trump e Xi Jinping e neanche uno più breve con Putin (nonostante le tensioni tra Russia ed Ucraina). Elogi a Trump sono arrivati da Steven Mnuchin, segretario al Tesoro: “le politiche economiche presidenziali hanno stimolato una forte crescita economica che condurrà l’America verso un sentiero di sostenibilità finanziaria”.